Ci eravamo lasciati con i prezzi che, tra la primavera e l'autunno del 2022, erano diminuiti tra il 20 ed il 30%; nelle settimane a cavallo tra dicembre e gennaio le quotazioni hanno continuato a scendere anche se con valori percentuali più contenuti e con addirittura l'azoto organico in aumento.

 

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(Fonte: SILC Fertilizzanti)


Soffermiamoci sul costo delle unità fertilizzanti per segnalare come sono cambiati alcuni rapporti. Il valore del nitrato ammonico a basso titolo è diminuito più di quello a elevato titolo d'azoto al punto che adesso i costi delle unità fertilizzanti sono quasi equivalenti. Al contrario, considerando che anche l'azoto ureico vale meno, resta ancora elevata la differenza e quindi ci aspettiamo una sensibile riduzione dei consumi di nitrati a favore dell'urea per le azotature dei cereali a semina autunnale. Cedono anche i fosfatici e, finalmente, anche il costo del potassio si avvia verso valori che consentiranno un recupero (seppur lento) dei consumi dopo il crollo del 2022.

 

Relativamente all'aumento del costo dell'unità fertilizzante collegata all'azoto organico, ci sembrano di rilievo due riflessioni:

  1. si tratta dell'unica fonte d'azoto impiegabile in agricoltura biologica e, di conseguenza, bisogna aspettarsi che i costi di produzione di queste coltivazioni non diminuiranno come per le colture in regime integrato;
  2. a dispetto di quanto si continua a far credere ai non addetti ai lavori, l'economia circolare collegata alla produzione di fertilizzanti da rifiuti e/o sottoprodotti non solo stenta a decollare ma è fortemente osteggiata da buona parte dell'apparato burocratico-istituzionale.
    Non poche aziende italiane dedite alla produzione di fertilizzanti da rifiuti hanno problemi di natura legale, i processi durano degli anni e, anche se si viene assolti, resta comunque una macchia difficile da eliminare. Le autorità che si arrogano il diritto di giudicare, sospendere le produzioni, sequestrare i prodotti, perquisire i siti produttivi con task force degne di un narcotrafficante, riescono a farlo grazie a norme poco chiare e, persino adesso che il Reg. (UE) 2019/1009 ha finalmente stabilito limiti massimi dei contaminanti nei fertilizzanti, c'è sempre qualche sostanza nuova per la quale si usano i limiti previsti dal testo unico sui rifiuti quando si tratta di terreni contaminati. Anche questi sono problemi di mercato, di prezzi, di consumi ed è per questo che preferiamo tenere alto il livello d'interesse su questi argomenti affinchè si trovi una soluzione condivisa.

 

Torniamo alla piaga dei prezzi che diminuiscono quando siamo alla vigilia dei consumi. È il momento in cui si scontrano due comportamenti che spingono in direzioni diametralmente opposte. Da un lato si afferma la tendenza a ritardare gli acquisti fino all'ultimo minuto con la consapevolezza che il prezzo sarà sicuramente inferiore a quello della settimana prima. Dall'altro c'è la necessità di avere la disponibilità del concime più adatto e rispondente alle necessità agronomiche dei clienti. Quest'ultima esigenza richiede però più tempo a disposizione, prevede una corretta pianificazione degli acquisti, ci deve mettere al sicuro da truffe e raggiri perché la qualità assume importanza al pari delle necessità logistiche legate alla disponibilità del concime più adatto alle nostre richieste. Non conta solo il prezzo e non sempre l'acquisto dell'ultim'ora si rivela anche come il più conveniente quando si dà il giusto peso agli altri elementi che, tutti assieme, danno il vero valore della qualità.
Adesso è il momento di pianificare gli acquisti, meglio ancora se si programmano assieme al fornitore che abbiamo individuato, giocando entrambi a carte scoperte proprio perché comune è l'interesse. Si può anche comprare a qualche euro in più rispetto a farlo una settimana dopo se quell'euro significa poter scegliere il prodotto migliore, riuscire ad averlo quando serve e, casomai, instaurare un rapporto tale col fornitore che in futuro potrebbe farcelo addirittura recuperare in occasione di nuovi acquisti. Un esempio concreto è quello di un agricoltore che ha necessità di urea ma anche di un concime organico azotato consentito in agricoltura biologica: certamente ha più potere contrattuale se tratta assieme entrambi i prodotti piuttosto che rivolgersi al miglior offerente per l'urea e poi pretendere anche un buon prezzo per il concime organico da un altro fornitore.

 

Ricordiamo, infine, che la gestione dei reclami è sempre complicata quando passa pochissimo tempo tra l'acquisto e l'impiego in campagna del prodotto. Similmente sono difficili da fare le verifiche sui titoli del concime e molto macchinoso potrebbe essere un reso per merce non conforme quando non c'è merce adeguata per la sostituzione. L'esperienza insegna che in una fase confusa come l'attuale qualche operatore potrebbe trarre vantaggio da un mercato last minute anche per cercare di rifarsi da qualche perdita patita per colpa dei prezzi in flessione. È il momento di diffidare da avventurieri dell'ultim'ora, da quotazioni sospette perché troppo basse, da prodotti diversi dal solito; è invece il caso di rivolgersi ai soliti fornitori, chiedendo loro prodotti di qualità e adatti alle nostre esigenze. C'è qualcosa da imparare anche in un mercato caratterizzato da prezzi cedenti e la lezione non prevede certo di ritardare l'acquisto fino all'ultimo minuto.

 


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Le quotazioni non considerano i costi di magazzinaggio e consegna visto che sono relativamente rari i casi di concimi che vanno direttamente dal produttore/importatore al consumatore finale.
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AgroNotizie ospita un commento sul mercato dei concimi di largo consumo in collaborazione con SILC Fertilizzanti di Ravenna e, in particolare, con "SILC Informa".
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