Con l'approssimarsi della stagione dei consumi, il clima d'attesa non fa che peggiorare le cose. Vediamo la situazione e ipotizziamo alcuni scenari di carattere generale, sarà poi cura di ciascuno adattarli e trarne le dovute conseguenze.
Iniziamo dai prezzi e prendiamo spunto dalla tabella che riassume il costo medio al dettaglio dell'unità fertilizzante (Uf).

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Concentriamo la nostra attenzione sulla colonna con le variazioni percentuali dei costi tra lo scorso dicembre ed oggi, notiamo subito che l'azoto mostra una decisa flessione. Si può fare una prima riflessione notando le differenze proprio all'interno di tale categoria. Il prezzo del nitrato ammonico a basso titolo, al momento, è sostanzialmente rimasto stabile a fronte di un significativo calo di quello ad elevato titolo d'azoto, con una riduzione di oltre il 10%, l'unità azotata ureica diventa ancora più conveniente rispetto a due mesi fa. 

I prossimi, più importanti, interventi azotati si possono riassumere in copertura e semina. Solitamente i nitrati sono privilegiati per le operazioni di azotatura di fine inverno ma riteniamo che la poca offerta associata alla consistente differenza prezzo con l'urea, farà preferire quest'ultima. Ovviamente l'analisi non tiene in considerazione i nitrati già distribuiti e quelli ancora presenti sia a livello di utilizzatore finale sia lungo la catena distributiva. Relativamente alle operazioni di semina non c'è storia e l'azoto nitrico non trova quasi nessuna applicazione, si preferiscono di gran lunga quelli ammoniacale e ureico ma (in tabella non compare) il costo dell'unità ammoniacale derivante dal solfato ammonico è assolutamente proibitivo (oltre 3 euro/kg) anche se l'apporto di zolfo non va sottovalutato, in particolare su certe colture. In realtà c'è una fonte d'azoto ammoniacale davvero economica ed è quella derivante dal concime NP 18/46, anch'esso tipicamente impiegato per l'avvio delle colture primaverili: se scorporiamo il costo delle 46 unità di anidride fosforica (uguali a quelle del perfosfato triplo) il valore del solo azoto è di poco superiore a 1,5 euro/kg, addirittura inferiore a quello dell'urea.

Concludiamo la disamina dell'azoto con quello di origine organica, anch'esso è difficile da valutare essendo tante le fonti sia come materie prime di partenza (animali o vegetali) sia come processi produttivi (recupero, produzione, ecc.); quello che conta è che costa sempre di più ed i motivi di tali aumenti sono da ricercarsi anche nelle scelte politiche che, da un lato, esaltano l'economia circolare ma, dall'altro, i freni della burocrazia e dei movimenti a difesa dell'ambiente impediscono un concreto sviluppo di questo settore che porterebbe anche ad una diminuzione dei prezzi quando l'offerta supererà la domanda.

Torniamo alla tabella per analizzare, allora, l'andamento di fosforo e potassio i cui costi sono in crescita (seppur lieve) ed in controtendenza a quelli dell'azoto. Ricordiamo che si tratta di concimi dipendenti dalle estrazioni minerarie a differenza dell'azoto il cui costo è direttamente collegato a quello dell'energia (metano, carbone, petrolio, ecc.). I prezzi del cloruro di potassio stanno aumentando da diversi mesi mentre quelli della roccia fosfatica sono cresciuti solo nelle ultime settimane e, tra poco, si ripercuoteranno anche sui concimi derivati. Questo per dire che, chi ha già deciso di impiegare alla semina NP, concimi a base di solo fosforo o di solo potassio, sarebbe il caso li acquistasse prima dei prossimi inevitabili aumenti che coinvolgeranno anche il comparto degli NPK.

Una riflessione, infine, sulla deprecabile abitudine di acquistare solo quando non è più possibile rimandare. Innanzitutto non è detto che sia la pratica migliore per spendere meno, non sempre è come un biglietto last minute e, restando in tema di viaggi aerei, chi sa già dove e quando andare e non si vuole adattare alle esigenze del vettore, sa bene che prima acquista e meno paga (è la politica commerciale delle compagnie low cost). Di là dal prezzo c'è poi il tema "qualità" che significa non solo acquistare il concime idoneo alle esigenze agronomiche della nostra coltura ma anche mettersi al riparo da truffe e raggiri che trovano terreno fertile in chi non può più aspettare. Comprare in anticipo significa anche avere più tempo per verificare la qualità del prodotto, avere maggiori possibilità di scelta anche in termini di fornitori, casomai mettendoli in competizione tra loro e poter dormire sonni tranquilli con la certezza di riuscire a distribuire il concime migliore al momento giusto.


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