C'era una volta il libero mercato, con i suoi difetti ma anche con numerosi pregi. Una prima stortura arrivò con la "globalizzazione" che, a differenze di quello che il termine lasciava intendere, non era la massima espressione della liberalizzazione. Alla fine, abbiamo scoperto che è servita a creare colossi in moltissimi settori e che, in suo nome, sono stati spostati tanto gli impianti quanto i know how.

Questa rubrica però non tratta di massimi sistemi ma parla di concimi e vediamo come le politiche hanno cercato, talvolta riuscendoci, di influenzare il mercato. Iniziamo dal tanto decantato Green Deal (non c'è discorso di politico in cui trovano modo di citarlo) sul cui altare sono stati sacrificati i concimi, prima mortificandoli con un Regolamento Ue frutto di scellerati copia/incolla, poi stabilendo che entro il 2030 si sarebbero dovuti ridurre i consumi del 20%.

Ricorderete che, relativamente al Reg. (Ue) 2019/1009, nel 90% delle discussioni (dal Parlamento Ue ai convegni nazionali) l'attenzione di tutti fu dirottata sul famigerato cadmio come se quello fosse uno dei motivi principali per cui era necessario fare una nuova norma. D'altra parte, in nome del Green Deal, serviva uno specchietto per le allodole di sicura presa, anche mediatica. Con l'attenzione di tutti rivolta al cadmio e alle salomoniche scelte ad esso legate, in pochi hanno letto (e capito) la norma nel suo impianto generale né hanno davvero compreso le terribili ricadute sull'intera filiera distributiva e fino all'agricoltore che si troverà con etichette poco comprensibili, minor offerta e prezzi maggiorati.

Il mercato ha invece vinto la sfida della riduzione dei consumi, non occorrerà aspettare il 2030 perché, già nel 2022, ci sarà un crollo negli impieghi, in alcuni comparti anche ben superiore all'obiettivo Ue. A ben pensarci, forse non è questo che avrebbe voluto il Green Deal visto che i consumi diminuiranno non certo per scelte ambientaliste ma solo perché i prezzi dei concimi sono aumentati di due/tre volte, come si vede nella tabella che riepiloga il costo delle unità fertilizzanti e il suo incremento negli ultimi 13 mesi.


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I paletti imposti dall'Ue non hanno lasciato scampo alle aziende produttrici di concimi e, quando il prezzo del metano al mercato olandese è passato da 8 a 40 $/mmbtu nel giro di pochissime settimane, una a una sono state costrette a chiudere in quanto i costi di produzione non avrebbe consentito a queste aziende di restare sul mercato a prezzi competitivi. La politica ha vinto, invece, nel Regno Unito dove, non facendo parte dell'Ue, hanno potuto dare aiuti di stato al locale produttore di nitrato ammonico. Paradossalmente la vittoria sul mercato è stata doppia perché quel produttore è riuscito a proporsi ai distributori con prezzi inferiori a quelli della merce d'importazione.

La politica vince anche dove sono possibili scelte autarchiche e dove lo slogan "prima i cinesi (leggasi russi, egiziani, indiani, ecc.)" non è tanto per dire ma si traduce in azioni concrete a difesa del mercato nazionale. Sono passati quasi 100 anni dalla battaglia del grano, certamente anacronistica in contesti europei ma, evidentemente, ancora possibile da imitare quando i governi hanno facoltà di scelta su temi commerciali.

Non poco tempo fa, quando in Italia si avvertirono le prime avvisaglie della crisi nel settore concimi (prezzi alti e poca disponibilità), autorevoli rappresentanti degli agricoltori auspicavano un'azione comune europea volta, ad esempio, all'acquisto collettivo di concimi per far fronte alla penuria di prodotti. Non si tratta di autarchia ma, una simile attività da parte dell'Ue, ci avvicinerebbe a sistemi di mercato che di "libero" hanno ben poco. Organizziamo qualcosa di simile per la farina, la pasta o i pannelli fotovoltaici?
Ormai sembra chiaro che pur di apparire a ogni costo, chiunque è disposto a dire o fare cose impensabili o indicibili, con tale approccio la politica vincerà la sua guerra ma agricoltori, distributori di mezzi tecnici, produttori e importatori di concimi andranno incontro a una sonora sconfitta.


Con cadenza quindicinale, AgroNotizie ospita un commento sul mercato dei concimi di largo consumo in collaborazione con SILC Fertilizzanti di Ravenna e, in particolare, con "SILC Informa".
Leggi tutti gli articoli nella rubrica "Concimi: informazioni e opportunità".
Chi fosse interessato ad approfondire i temi legati al mercato delle commodity per la nutrizione delle piante, può visitare SILC Informa.


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