Dopo aver analizzato due concimi minerali, in questa occasione desideriamo approfondire l'analisi dei costituenti a base organica in quanto il mercato dell'azoto organico è quasi fuori controllo.

I prodotti totalmente di origine vegetale, solitamente contengono poco azoto e apportano quantità limitate di nutrienti: in tutti i casi il costo al kg dell'unità azotata arriva a superare i 3 euro. Qualche idrolizzato vegetale, di parti pregiate di colture ad elevato contenuto proteico, arriva anche a titolazioni d'azoto equiparabili ai derivati animali, ovviamente il costo sarà proporzionale ai contenuti e non si escludono valori vicini a 3,5 euro al chilo di azoto.

Ci sono poi i derivati animali (farina di carne ed ossa, in primis) che si differenziano anche per la categoria (2 o 3) e con quella più difficile da gestire (cat. 2) che solitamente costa poco meno della 3: forse anche a causa della pandemia (minore attività dei macelli, incremento del mercato del pet-food, ecc.), i prezzi di entrambe le categorie sono schizzati alle stelle e il ministero della Salute ci ha messo del suo rendendo ancora più laboriosa la gestione delle farine di categoria 2. In questo caso il calcolo del costo dell'unità fertilizzante è più complicato in quanto, grazie alla parte ossea, il prodotto contiene anche fosforo. Attribuendo alla quota fosfatica lo stesso valore di un concime minerale, per le farine di carne ed ossa di categoria 2 i valori dell'unità azotata superano i 2,5 euro al chilo ed arrivano a circa 2,8 euro al chilo per quelle di categoria 3.

Relativamente, infine, ai derivati di pellami che hanno subito un processo completo di concia, rileviamo la crisi del settore (non parliamo solo di scarpe ma anche di divani, autovetture, accessori in pelle, ecc.) con conseguente riduzione della disponibilità di materia prima e, anche in questo caso, con l'autorità che limita ulteriormente i sottoprodotti da poter utilizzare che stanno cambiando anche in funzione del progresso tecnico. Tutto ciò accade quando si sente continuamente parlare di economia circolare, di nuovi obiettivi per le superfici coltivate col metodo biologico e della querelle collegata all'agricoltura biodinamica nella nuova legge sul bio. In ogni caso, a fronte di scarsa disponibilità, anche l'unità azotata delle pelli idrolizzate arriva a costare più di 3 euro al chilo.
 
Grafico - azoto organico

Le ricadute di tali situazioni si faranno pesantemente sentire già nei listini estivi proiettati per la campagna autunnale. Ad esclusione dell'agricoltura biologica (obbligata ad usare azoto organico), le fortune del mercato dei concimi a base organica si fondano sulla differenza prezzo con gli "omologhi" concimi minerali, il grafico mostra l'andamento in base 100 (gennaio 2020) del prezzo del concime minerale NP 18/46 confrontato con un organo-minerale per uso autunnale. Durante l'estate sarà facile assistere all'aumento del prezzo di entrambi ma con la curva del prodotto a base organica che tenderà ad avvicinarsi a quella del minerale.

 
Con cadenza quindicinale, AgroNotizie ospita un commento sul mercato dei concimi di largo consumo in collaborazione con SILC Fertilizzanti di Ravenna e, in particolare, con "SILC Informa".
Leggi tutti gli articoli nella rubrica "Concimi: informazioni e opportunità".
Chi fosse interessato ad approfondire i temi legati al mercato delle commodity per la nutrizione delle piante, può visitare SILC Informa.

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