Che cos'è la rizosfera?
La rizosfera è la frazione di suolo che circonda le radici delle piante. Tale definizione è stata introdotta dall'agronomo tedesco Lorenz Hiltner nel 1904.

Oggi sappiamo che nella rizosfera vive una vasta varietà di microrganismi, funghi, batteri, che possono essere utili o dannosi per la crescita delle piante. Nonostante i positivi progressi nel campo scientifico l'aspetto ed il ruolo del 90% delle specie microbiche presenti nel suolo, rimane ad oggi ancora sconosciuto.

Le piante influenzano la rizosfera?
La rizosfera è indubbiamente influenzata attivamente dalla pianta. Le radici delle piante espellono continuamente una complessa miscela di sostanze capaci di alterare localmente il suolo (tenore di acqua e pH, ossigeno) e di catturare meglio i nutrienti. I germogli secernono nella rizosfera fino al 40% e le piante adulte fino al 20% del loro carbonio fissato, incrementando l'intensità vitale delle colonie microbiche della rizosfera. La flora microbica intorno alla radice della pianta si differenzia notevolmente da quella del suolo circostante sia nella sua composizione che nella sua attività.

La flora batterica della rizosfera influenza la crescita delle piante?
La funzione svolta dai microrganismi della rizosfera è quella di influenzare attraverso la propria attività, la crescita e la salute delle piante. I microorganismi competono tra loro nella rizosfera poiché l'area è ricca di carboidrati, acidi organici, vitamine e molte altre sostanze essenziali per la vita.

I funghi e i batteri, per poter utilizzare i nutrienti presenti nella matrice organica iniziale (residui organici, concimi organici, essudati radicali, residui della potatura, ecc.), hanno bisogno del lavoro di lombrichi e di altri organismi terricoli.
Esistono funghi benefici che possono entrare in simbiosi con le radici delle piante formando le cosiddette “micorrize”, grazie alle quali esse possono nutrirsi e proteggersi meglio dagli stress generati dalle avversità dell'ambiente; ed esistono batteri benefici del genere “Rhizobium” che in simbiosi con le radici di alcune piante trasformando l'azoto dell'aria in elemento nutritivo.

I microrganismi presenti nella rizosfera possono perciò influenzare la crescita e la salute delle piante ma un sistema così fragile richiede molta attenzione per non mettere le radici in situazioni di difficoltà.
Gli agricoltori sono spesso portati a guardare la parte fuori suolo delle loro piante e, troppe volte, dimenticano che ogni pianta vive in larghissima parte per l'attività delle sue radici e fa la differenza, anche in termini di risultato finale se le radici trovano nel suolo le condizioni migliori per la loro attività nella rizosfera oppure no.
Terreni capaci di favorire l'intensità della vita nel delicato sistema della rizosfera, dipendono quasi sempre dalle scelte del coltivatore.

Quali sono i fattori che alterano la moltiplicazione della flora batterica della rizosfera?
L'elevato utilizzo di fertilizzanti minerali e di prodotti fitosanitari di sintesi ha spesso compromesso l'attività necessaria nella rizosfera e impedito la moltiplicazione della flora batterica generando non solo un problema di fertilità del suolo ma anche all'intero ecosistema.

Quali sono allora le soluzioni ecosostenibili che consentano di favorire la presenza e la moltiplicazione dei microbi della rizosfera, la crescita e la produttività delle piante coltivate?
Alcune di queste soluzioni alternative sono legate alle tecniche colturali, come ad esempio la sistemazione idraulica dei terreni, l'inerbimento, l'irrigazione localizzate e soprattutto le concimazioni.

L'utilizzo di fertilizzanti organici ad altissima efficacia, e ad alto contenuto di sostanze proteiche, rappresenta una soluzione ideale perché consente di fornire nutrienti indispensabili per la moltiplicazione dei microrganismi della rizosfera e quindi per il mantenimento della fertilità del suolo oltre a non danneggiare l'ambiente perché non dilavabili e senza eccessi di sali.

Ilsa offre agli operatori di settore una gamma di prodotti organici - solidi e liquidi – ammessi in agricoltura biologica, provenienti da fonti rinnovabili di grande efficacia che consentono di produrre di più e in modo più sostenibile e salutare.

I concimi solidi sono ottenuti da un processo di idrolisi termobarica (Fch®) a basso impatto ambientale e sono a base di Agrogel®; la matrice proteica di esclusiva produzione Ilsa, ricca in peptidi, polipeptidi, carbonio organico e sostanza organica. Tali prodotti sono fertilizzanti “intelligenti” ed “eco-friendly”. Eco-friendly perchè privi di sostanze chimiche dannose per l'ambiente, intelligenti perchè caratterizzati da una cessione modulata degli elementi nutritivi in linea con le esigenze e la richiesta delle colture.
Con un unico intervento (risparmio di tempo, minori costi, maggiore sostenibilità ambientale) e senza eccedere nelle concimazioni azotate (inquinamento ambientale) si favorisce la moltiplicazione della flora microbica della rizosfera e la crescita vegeto-produttiva delle piante coltivate.

I prodotti liquidi, per applicazione radicale o fogliare e i biostimolanti sono ottenuti da un processo di idrolisi enzimatica (Fceh®), anch'esso a bassissimo impatto ambientale che consente di produrre specialità a base di collagene, come Gelamin®, e di materie prime vegetali come l'idrolizzato enzimatico di Fabaceae®. Idrolizzati proteici ricchi in amminoacidi, carbonio organico, sostanza organica, triacontanolo naturale ed altri composti bioattivi, completamente naturali, e caratterizzati da un rapido assorbimento da parte della pianta sia per via radicale che fogliare.

Con opportuni interventi mirati, senza eccedere nelle concimazioni, nel rispetto del manifesto della sostenibilità di Ilsa che dichiara nel primo punto, “dare meno per avere di più”, forniscono energia ai microrganismi del suolo, favorendo la moltiplicazione della flora microbica della rizosfera, la ripresa delle piante da situazioni di stress ambientale e una crescita vegeto-produttiva in linea con le aspettative del produttore.

Radici

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