In uno degli ultimi incontri tra Mariano Alessio Vernì di Silc fertilizzanti ed Ivano Valmori di Image Line si era parlato dei regolamenti comunitari in procinto di essere modificati. Abbiamo, quindi, ritenuto urgente mettere online questa "appendice d'intervista" per tornare su alcuni argomenti e ribadire alcune criticità.
 
Sulla Guue L381 del 13 novembre è stato pubblicato il regolamento (UE) 2020/1693 del Parlamento europeo e del Consiglio dell'11 novembre 2020 (iscriviti o entra nella community di Image Line per scaricare il testo del regolamento) che modifica il regolamento (UE) 2018/848 relativo alla produzione biologica e all'etichettatura dei prodotti biologici per quanto riguarda la sua data di applicazione e alcune altre date in esso previste. In particolare si segnala la modifica dell'art. 61 (entrata in vigore e applicazione): Il presente regolamento … si applica a decorrere dal primo gennaio 2022.

Relativamente, poi, alla revisione del reg. (CE) 889/2008 i cui allegati elencano i mezzi tecnici utilizzabili in agricoltura biologica, la Commissione per le produzioni biologiche si è riunita in videoconferenza gli scorsi 28 e 29 ottobre e, tra le altre cose, ha predisposto l'ennesima bozza dei citati allegati.

Qualche giorno fa il documento è stato inviato dal Mipaaf ai portatori d'interesse che fanno parte del "tavolo" biologico nazionale. Come nella prima bozza, visionata lo scorso luglio, uno dei punti più controversi non ha subito modifiche. Ci riferiamo al fatto che saranno ammesse in biologico solo le farine di carne ed ossa di categoria 3 (quindi solo le Proteine animali trasformate - Pat) mentre restano esclusi dal campo d'applicazione i materiali di categoria 2 (quelli identificati dall'acronimo Mbm). Il crescente impiego di Mbm categoria 2 come materia prima per i concimi (organici ed organo-minerali), molti dei quali consentiti in biologico, sarebbe fortemente limitato se fossero ammesse solo le Pat.
 
Confidiamo che tanto a livello nazionale, quanto in sede comunitaria, si faccia rilevare che l'esclusione delle Mbm categoria 2 dalle materie prime d'origine animale consentite in agricoltura biologica non solo arrecherebbe un danno enorme ai produttori di fertilizzanti in termini di riorganizzazione logistica, formulazione di ricette e disponibilità di materie prime, ma sarebbe anche un freno alla tanto decantata "economia circolare" visto che migliaia di tonnellate di azoto e fosforo di origine organica non troverebbero impiego proprio in agricoltura biologica.

Speriamo che la videointervista smuova qualche coscienza e serva a dare la scossa a qualche addetto ai lavori forse un po' distratto.