Il carciofo è una tipica pianta del bacino del Mediterraneo, coltivata principalmente lungo le coste e nelle regioni meridionali ed insulari dell’Italia. 

L’irrigazione e la fertilizzazione influenzano direttamente la durata del ciclo colturale del carciofo, che può estendersi anche per 250 giorni senza interruzione dell’attività vegetativa, con esclusione dei periodi di freddo intenso. 

Il carciofo è una pianta caratterizzata da elevata capacità produttiva, da rapido accrescimento, da notevole sviluppo vegetativo e da abbondanti produzioni si calcola che la produzione di massa verde, può arrivare a circa 1.110-1.300 quintali per ettaro all'anno. La quantità di massa verde asportata con la raccolta dei capolini, compreso naturalmente anche parte del fusto e delle foglie, risulta quasi un terzo della produzione totale.

Nel corso degli anni è emersa l’esigenza di anticipare quanto più possibile la raccolta. Infatti i capolini di primo taglio a stelo lungo sono molto richiesti dai più importanti mercati ortofrutticoli italiani ed europei e spuntano prezzi migliori quanto più sono precoci. Condizioni queste che hanno portato gli agricoltori a spingere sulla forzatura anche con l’impiego sistematico di una sostanza ormonale, quale l’acido gibberellico

Il trattamento ormonale con l’acido gibberellico viene effettuato al momento della trasformazione dell’apice da vegetativo a riproduttivo, cioè circa 40 giorni prima della raccolta. Esso agisce esclusivamente sui tessuti meristematici in accrescimento, determinando un’accelerazione dell’allungamento delle cellule che passano dalla forma rotondeggiante naturale a quella allungata. Questo trattamento, specialmente se ripetuto nel tempo, può portare a degli effetti negativi quali un peggioramento qualitativo del prodotto con capolini deformi, attenuazione del colore dei tessuti clorofilliani e un invecchiamento precoce della carciofaia, che diventa anche più sensibile alle gelate e agli attacchi di “oidio”. 

Green Has Italia propone, ad integrazione del trattamento ormonale, al fine di ridurne gli effetti negativi prima descritti, un intervento con le specialità nutrizionali Algaren Twin e Drin. Il trattamento di ormonatura può essere sostituito in toto con la linea Green Has Italia in tutti quei casi dove l’impiego dell’ormone non è possibile per sensibilità varietale, ad esempio nella varietà Thema, oppure qualora i disciplinari produttivi non lo prevedano o ancora nel caso di produzioni in regime di coltivazione biologica. La strategia è basata sull’azione sinergica delle due specialità nutrizionali Algaren Twin e Drin.

Il trattamento si effettua nella stessa epoca, normalmente prevista per il trattamento con ormone, sempre a circa 40 giorni prima della raccolta alle seguenti dosi: Algaren Twin 2 kg/ha + Drin 1 kg/ha.

La combinazione dei due formulati consente di agire efficacemente sulla precocità della fioritura, anticipare la fuoriuscita e la crescita del capolino, ridurre la percentuale di capolini deformati, aumentare la shelf life del prodotto, aumentare la resistenza agli stress termici da basse temperature, aumentare l’efficienza fotosintetica, attenuare la perdita di verde e brillantezza del carciofo indotta dall’uso degli ormoni ed infine  aumentare la vita produttiva della carciofaia riducendone la senescenza.

Un consiglio sia quando si prevedono trattamenti con ormoni che nel caso della linea Green Has Italia è quello di supportare la coltura con una buona dotazione di calcio utilizzando, in fertirrigazione, la specialità nutrizionale idrosolubile Calfon ad un dosaggio tra i 25 ed i 50 kg ad ettaro.
 
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