Cos'è la fertilità del suolo?

La fertilità è la capacità di un dato terreno di produrre dei prodotti agricoli e quindi il cibo che permette la nostra vita di tutti i giorni. Per questo motivo la fertilità del suolo è da considerarsi un bene non solo dell'agricoltore ma di tutta l'umanità. Inoltre, viste le previsioni di crescita della popolazione umana, servirà sempre più cibo e quindi la fertilità del suolo non solo deve essere preservata ma se possibile incrementata.

La fertilità del suolo che quindi è la sua capacità di permettere alle piante di nascere, crescere e di produrre semi e frutti è composta dalle sue caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche che sono in forte relazione tra di esse.

La fertilità fisica del suolo è legata alla tessitura del terreno cioè alla composizione in sabbia, limo, argilla, alla presenza di scheletro cioè di sassi, alla struttura e disposizione delle componenti granulometriche. Queste caratteristiche vanno a determinare se un suolo è friabile o compatto, se ha la giusta porosità e quindi consenta all'aria e all'acqua di muoversi correttamente all'interno di esso, la densità ed infine la tenacità.

La fertilità chimica è determinata non solo dalla dotazione in elementi minerali nutritivi ma soprattutto dalla disponibilità di questi elementi per l'assorbimento da parte delle piante. Le proprietà chimiche che determinano la disponibilità dei nutrienti sono la reazione (pH), la capacità di scambio cationico (Csc), i processi di fissazione e retrogradazione degli elementi.

La fertilità biologica è legata alla presenza di tutta la flora e la fauna che va dai piccoli mammiferi, agli insetti, fino ai microorganismi più elementari che svolgono l'attività di decomposizione della sostanza organica e la sua successiva umificazione e mineralizzazione. Inoltre parte di questi microorganismi vivono in simbiosi con l'apparato radicale delle piante svolgendo funzioni di mediazione pianta-nutrienti di fondamentale importanza.


Qual è il ruolo della sostanza organica nel generare la fertilità del suolo?

Il contributo della sostanza organica nel generare e conservare la fertilità del suolo è fondamentale. Dalla figura 1 è possibile osservare come, solo quando all'interno del suolo vi è una percentuale di sostanza organica, in parte umificata, indicativamente superiore all'1%, il suolo diventa fertile cioè in grado di ospitare le piante superiori. Le piante superiori sono quelle piante più evolute con un corpo differenziato in radici, fusto e foglie, alle quali appartengono le piante coltivate in agricoltura. La sostanza organica è alla base della fertilità fisica del suolo poichè essendo composta da residui animali, vegetali e microbiologici più o meno decomposti ha un aspetto poroso e interagisce con la frazione minerale determinando la struttura del suolo. Migliora anche la fertilità biologica del suolo poiché rappresenta il nutrimento non solo di funghi e batteri ma anche di piccoli mammiferi e artropodi ai quali fornisce energia ed è anche fonte di elementi minerali.

Infine incrementa anche la fertilità chimica del suolo poiché quando si mineralizza rilascia definitivamente gli elementi di cui è composta come ad esempio azoto, fosforo, potassio, ferro, manganese. Inoltre essendo composta da parti con polarità differente è in grado di aumentare la CSC cioè la capacità del suolo di scambiare nutrienti con la pianta e ha un effetto stabilizzante sul pH del suolo.
 
Suolo e sottosuolo
Figura 1 - Evoluzione di un suolo: è possibile osservare il fondamentale contributo della sostanza organica alla fertilità del suolo. Solo dopo che si verifica un sufficiente accumulo di sostanza organica e la sua trasformazione in humus è possibile lo sviluppo delle piante superiori
(Fonte: http://www.osservatoriovaldagri.it)


E' possibile misurare la fertilità del suolo?

La fertilità complessiva del suolo può essere determinata mediante molteplici analisi. Recentemente alle analisi di laboratorio spesso costose che comportano una buona conoscenza tecnica per predisporle e interpretarle si sono affiancate tecniche semplici e poco costose, ma comunque di buona precisione, come il metodo denominato "test della vanga". Dopo la rimozione di una zolla delle dimensioni di 30x30x30 cm con l'ausilio di una vanga si procede ad effettuare una serie di osservazioni visive e prove di manipolazione atte a determinare le tre fertilità del suolo fisica, chimica e microbiologica (foto 1).
 
Test della vanga
Foto 1: Analisi visiva del suolo durante il "test della vanga"


Possiamo incrementare la fertilità del suolo?

La fertilità del suolo rappresenta il fattore chiave della produttività potenziale e quindi della redditività dell'azienda agricola e deve essere gestita attentamente. Infatti se non si applicano le corrette pratiche agronomiche la quantità di sostanza organica presente nel suolo può essere ridotta fino a rendere il terreno simile a quello del deserto (foto 2), a questi livelli la coltivazione dei terreni non è più economicamente conveniente. Oppure si possono applicare pratiche agronomiche che aumentano il contenuto di sostanza organica nel suolo e quindi aumentano progressivamente la fertilità e la produttività del suolo.

Nello schema riportato sotto trovate le principali scelte agronomiche che possono avere effetti positivi o negativi sulla fertilità del suolo:
Tabella
Sardegna, terreno con sintomi di desertificazione
Foto 2: terreno con evidenti sintomi di desertificazione


Come agisce Agrogel® nell'incremento della fertilità del suolo?

Agrogel®, la matrice organica di esclusiva produzione di Ilsa, viene prodotta a partire dal collagene attraverso il processo di idrolisi termobarica Fch (Fully controlled hydrolysis). Le pelli ricche di collagene vengono messe all'interno di autoclavi rotanti, simili ad enormi pentole a pressione, e con il solo impiego di vapore sotto pressione si ottiene la gelatina idrolizzata per uso agricolo le cui caratteristiche fondamentali sono:
  • contiene l'80% di amminoacidi che rappresentano una sorgente nobile di sostanza organica ricca di energia e nutrienti, in grado di incrementare le popolazioni di microrganismi del suolo aumentando quindi la fertilità microbiologica del suolo;
  • ha un rapporto carbonio azoto pari a 3 e presenta catene amminoacidiche di diversa lunghezza che determinano un rilascio completo e programmato di tutti i nutrienti presenti nella materia prima organica da cui deriva, principalmente l'azoto organico che rappresenta il 12,5% di Agrogel® ma anche altri come zolfo, fosforo, calcio, magnesio che rilasciati nel suolo ne aumentano la fertilità chimica;
  • la struttura porosa di Agrogel® aumenta la porosità del suolo migliorando il passaggio dell'aria, ma è anche in grado di assorbire rapidamente l'acqua aumentando in volume di oltre il 150% e quindi incrementando la capacità del suolo di contenere l'acqua. La natura porosa di Agrogel® ha quindi effetto positivo anche sulla fertilità fisica del suolo stesso.


Quali sono i fertilizzanti contenenti Agrogel®?

Solo i fertilizzanti Ilsa contengono Agrogel® e appartengono alle linee di prodotto, BioIlsa prodotti ammessi in agricoltura biologica, e IlsaFert, prodotti per l'agricoltura convenzionale. Tutti i prodotti contenenti Agrogel® sono contrassegnati sul sacco dal logo specifico della matrice (foto 3). In particolare Fertil, Fertil Supernova, Fertorganico, Fertorganico Supernova e Professional N sono costituiti per oltre il 95% da Agrogel®. Tutti i fertilizzanti Ilsa solidi, così come i liquidi e i biostimolanti, in virtù della elevata qualità delle materie prime da cui sono ottenuti e dai processi produttivi impiegati possono essere utilizzati su tutte le colture, scegliendo ovviamente le opportune dosi in base a tipo di coltura, stadio di sviluppo e obiettivo produttivo che si desidera ottenere.
Logo Agrogel
Foto 3: logo della matrice Agrogel

Tutti i dettagli relativi ai concimi, specialità nutrizionali e biostimolanti, citati nell'articolo, sono disponibili sul sito www.Ilsagroup.com nella sezione prodotti. Consultando il sito potrai inoltre scoprire tutta la gamma prodotti di Ilsa e, registrandoti, accedere alla documentazione tecnica di approfondimento.