L’occhio del risicoltore attento, osserva le camere dove ha appena seminato o pronte da seminare e può immaginare come saranno a giugno.
Sa che per l’avvio ottimale della coltura è fondamentale partire col piede giusto, con la migliore strategia di concimazione e diserbo.

 

Negli ultimi anni, molti risicoltori hanno individuato nei concimi Entec® e Novammon® di K+S Nitrogen la risposta migliore. Sono concimi con azoto stabilizzato dall’inibitore della nitrificazione 3,4 DMPP, la tecnologia più avanzata che permette di migliorare l’efficienza dell’azoto già a concentrazioni molto basse, senza lasciare residui, riducendo il rischio di carenze o eccessi molto pericolosi per il riso nelle fasi successive.

 

Crescita omogenea dei culmi, aumento del numero di culmi, colorazione verde intenso sono i segni riconoscibili della concimazione con Entec® 46Novammon®, formulazioni specificamente sviluppate per il riso a base di azoto ureico e potassio.
Per la semina a file interrate le possibilità si ampliano perché, prima della sommersione il riso può intercettare anche l’azoto nitrico, quindi l’applicazione di fondo si può realizzare con il complesso Entec® 13-10-20, un concime completo e di qualità impeccabile, con cui si soddisfano anche le esigenze in fosforo, da tempo un elemento troppo trascurato.

"Chi ben comincia è a metà dell’opera", dice la saggezza popolare, ma i risicoltori sanno bene che la concimazione di copertura è determinante per il successo finale quanto quella di pre-semina.
In copertura sono ancora i Novammon® o l’Entec® 46 a rispondere alle esigenze di una concimazione sicura ed efficace.
Si applicano dopo il diserbo delle ciperacee e, per le varietà più esigenti, una seconda volta nella fase di spiga a 1 cm. L’azione dell’inibitore impedisce che nello strato superficiale si formi rapidamente azoto nitrico e che una parte consistente dell’azoto distribuito si perda per gassificazione.

 

Nelle condizioni della risaia sommersa, a fine primavera con temperature che superano i 20°C, il DMPP fa sì che l’azoto sia reso disponibile in modo graduale per almeno 60 giorni così da coprire bene tutto il ciclo vegetativo.
Questo comportamento non si ottiene con altre tecnologie di 'azoto a non pronto effetto' di precedente concezione, come la diciandiammide o le metilenuree. E non si ottiene bloccando l’azoto in forma ureica riducendo l’attività dell’ureasi, con tecnologie - anch’esse note da tempo agli sperimentatori – che in vent’anni non hanno mai mostrato vantaggi stabili in risaia.

Con il DMPP la nutrizione è graduale e durevole, la coltura è sempre ben nutrita ma senza i picchi dell’azoto tradizionale, di cui si avvantaggia sempre e solo il “brusone”.
Sono i benefici specifici di Entec® e Novammon® che permettono di gestire al meglio anche le varietà più esigenti o dove si vuole “spingere” al massimo. Si può così collocare il trattamento fungino – operazione preventiva indispensabile – con minore affanno e migliore efficacia.

Per una strategia di concimazione ancora più mirata, accanto all’azoto con inibitore 3,4 DMPP trova collocazione il nuovo Granammon®, solfato ammonico granulare. Il riso ne sfrutta appieno l’elevato contenuto in zolfo e il potere acidificante, esprimendo il massimo potenziale anche a livello qualitativo con chicchi integri e senza difetti.

 

 

 

 

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