Come per le colture frutticole, anche per la vite, lo sviluppo primaverile della nuova vegetazione dipende essenzialmente dalla disponibilità delle sostanze di riserva accumulate nel corso dell’anno precedente, soprattutto nel periodo post-vendemmia. Ovviamente anche il decorso invernale e, soprattutto, quello primaverile in termini di andamento delle temperature e della distribuzione delle piogge, influiscono sulla risposta vegetativa della vite.

Dal germogliamento sino alla fioritura, la vite si avvale dell'apporto di azoto, per il sostegno dell’esigenza proteica ed aminoacidica che contraddistingue tale fase di intensa attività metabolica , meristematica e vegetativa.
I disciplinari di produzione integrata prevedono i dosaggi dell’azoto in funzione della produzione stimata,  non superando dei specifici valori fissati per ogni comprensorio disciplinato dal regolamento, a meno di carenze manifeste evidenziate da analisi di diagnostica fogliare o da analisi del terreno.
In considerazione di ciò  e dei livelli di piovosità che contraddistinguono il  periodo invernale, si consiglia la distribuzione della dose complessiva prevista di azoto nel periodo compreso primaverile, verso fine aprile-maggio.
La distribuzione frazionata dell’azoto andrà adottata per quei casi in cui, sempre nel rispetto dei limiti massimi ammessi dal disciplinare di produzione, sia prevista la somministrazione autunnale, o anche qualora le condizioni vegeto-produttive del vigneto consiglino un secondo apporto primaverile.
In ogni modo, va sottolineato che il frazionamento delle dosi, oltre a calibrare la quantità di azoto in funzione dei periodi di maggiore esigenza nutrizionale della coltura (migliorando quindi l'efficienza complessiva della concimazione), riduce i rischi di percolazione e di inquinamento delle falde superficiali e profonde.
Inoltre, è consigliabile localizzare l'azoto lungo la fila, o se si dispone di un impianto di microirrigazione di intervenire in fertirrigazione.
Il fosforo ed il potassio, in primavera il loro apporto in genere si limita alle sole situazioni di scarsa disponibilità, evidenziatesi attraverso le analisi chimiche e la comparsa di precedenti specifici  e certi sintomi di carenza. Teniamo comunque in evidenza che anche per questi due elementi nutritivi occorre rispettare le disposizioni e le dosi massime annualmente ammesse dai disciplinari.

Per le  viti in allevamento (primi anni) la distribuzione primaverile dell’azoto deve essere localizzata in prossimità delle piante, possibilmente frazionata in 2-3 interventi e con l'avvertenza di non ustionare la vegetazione.

Per informazioni: PROF.i srl - agronomia@fertirrigazione.it  - www.fertirrigazione.it