Nel volgere di soli vent'anni le sostanze attive di sintesi per la difesa fitosanitaria si sono praticamente dimezzate, passando dalle circa 440 del 2000 alle poco più di 200 attuali. Ciò a causa delle sempre più esigenti richieste normative in termini di profili tossicologici e ambientali. 


La difesa non conosce però alcuna battuta di arresto, esigendo la massima attenzione contro patogeni e parassiti. Il tutto, con un occhio di riguardo anche al profilo residuale dei raccolti, altro tema sul quale ad alzare l'asticella ci hanno pensato invece le filiere agroalimentari globali. 


Ciò ha creato l'esigenza di sviluppare nuove soluzioni dal carattere completamente diverso, tali da ricucire le falle lasciate dalle defezioni delle molecole di sintesi, apportando al contempo significativi vantaggi dal punto di vista tossicologico, ambientale e residuale. 


La carica dei Biologicals

In tali scenari altamente sfidanti, si è guadagnato in breve tempo la massima attenzione il settore delle soluzioni di origine naturale, altrimenti note come "Biosolution". Trattasi di sostanze attive derivate da microrganismi o da specie appartenenti al Regno Vegetale, oppure di microrganismi stessi, utilizzabili quindi anche in agricoltura biologica


Oggi il comparto dei prodotti per il biocontrollo sta crescendo velocemente grazie all'arrivo di nuove proposte tecniche, ciascuna peculiare. In tale contesto, Syngenta ha calato nel 2023 un poker di prodotti confacenti a tali requisiti, ovvero Romeo®, Arbiogy®, Bemotius® e Clavitus® 13 SL.

 

Oltre a rappresentare un'iniezione di nuove soluzioni per il biologico, il loro impiego rappresenta anche una preziosa opportunità per l'agricoltura integrata, al fine di differenziare e arricchire i programmi di difesa tradizionali. 


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I quattro assi alla lente

I vantaggi derivanti dall'impiego di biosoluzioni sono tutti tangibili e di estremo interesse. Per esempio, contribuiscono a contenere patogeni e parassiti tramite meccanismi d'azione completamente differenti da quelli delle sostanze di sintesi. Ciò concorre al contrasto dei fenomeni di resistenza, problema crescente nei diversi comparti della difesa fitosanitaria. L'assenza di un intervallo di sicurezza, o comunque molto contenuto, ne consente inoltre l'impiego sino a ridosso della raccolta.


Formulato come polvere bagnabile, Romeo® è un biofungicida a base di cerevisane, sostanza inerte costituita dalla parete cellulare di Saccharomyces cerevisiae ceppo LAS117. Agisce in veste di induttore di resistenza nelle piante e può essere impiegato su vite e orticole contro oidio, peronospora e botrite. Le colture sottoposte a trattamento con Romeo® attivano infatti le risposte endogene ai patogeni, poiché il prodotto ne mima la presenza. Quindi, all'arrivo della malattia i tessuti vegetali hanno già attivato proattivamente le proprie difese naturali, ostacolandone in tal modo la diffusione. 


Tre sono invece gli insetticidi:

  • Arbiogy® è un bioinsetticida contenente Beauveria bassiana - ATCC 74040, un fungo parassita di insetti e acari. Utilizzabile anche in biologico è registrato su vite, drupacee, floreali e colture ornamentali. Arbiogy® è formulato come dispersione oleosa e va impiegato alla prima comparsa dell'organismo bersaglio, effettuando fino a un massimo di cinque applicazioni annue con un intervallo di 5-7 giorni. Nel suo spettro di azione ricadono tripidi, acari, cicaline (incluso Scafoideo), aleurodidi, mosche della frutta e delle ciliegie.
  • Bemotius® contiene invece azadiractina A e si propone quale insetticida naturale per la protezione di melo, agrumi, vite, fragola, floreali/ornamentali e numerose colture orticole. Autorizzato per uso fogliare e al suolo, sui parassiti target agisce in qualità di regolatore della crescita, alterando lo sviluppo degli insetti. Possiede inoltre un'azione disappetente e repellente che svolge una funzione dissuasiva. Ampio il suo spettro d'azione, inclusivo di afidi, cocciniglie, aleurodidi, minatori fogliari, tripidi e mosche, ma anche Dorifora della patata, nottue e altre larve di lepidotteri. Delle quattro novità di Syngenta è l'unica a dover rispettare un intervallo di sicurezza, variabile da uno a sette giorni in funzione della coltura.
  • Infine Clavitus® 13 SL. Autorizzato sulle principali colture orticole, è un formulato liquido contenente sali potassici di acidi grassi in ragione di 130,4 grammi per litro, abbinati a oli vegetali e a oli essenziali come terpeni e sostanze aromatiche. Gli oli vegetali rendono più permeabili gli esoscheletri dei parassiti target, ovvero afidi, cimici, tripidi, aleurodidi, minatrici fogliari e acari, permettendo una miglior penetrazione dei sali potassici. Al contempo, le sostanze aromatiche fungono da repellenti, aggiungendo un ulteriore tassello alle modalità di azione del prodotto. In campo va impiegato alla comparsa dei parassiti, ripetendo il trattamento in caso di reinfestazione. Clavitus® 13 SL si caratterizza inoltre per l'elevata velocità di azione e lo spiccato potere abbattente. Non presentando alcun intervallo di sicurezza, né limiti massimi residui, permette applicazioni anche in caso di colture a raccolta scalare.

 

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Un catalogo dedicato

Le nuove quattro biosoluzioni di Syngenta si inseriscono e ampliano una gamma di prodotti già affermata, sia in agricoltura biologica, sia integrata. Riferimenti di mercato in tal senso sono infatti prodotti come Taegro® (Bacillus amyloliquefaciens - FZB24) e Primial® (Bacillus thuringiensis var. Kurstaki SA11).
Inserendo correttamente tali proposte nei programmi di difesa è quindi possibile contenere le avversità delle colture, alleggerendo al contempo la pressione ambientale e il profilo residuale dei raccolti.