La mosca dell'olivo (Bactrocera oleae) è un insetto il cui ciclo biologico è strettamente legato all'andamento climatico e in particolare alle temperature ambientali. L'abbassamento della colonnina di mercurio, iniziato a fine settembre, ha determinato quindi una ripresa dell'ovideposizione da parte dell'insetto.

 

L'estate 2022 è stata caratterizzata da temperature elevate e scarsità di piogge che hanno reso difficile la vita a B. oleae. Con temperature superiori ai 30-33°C l'attività riproduttiva dell'insetto è molto rallentata. Se si superano i 35°C e si ha bassa umidità vi è addirittura la morte degli stadi larvali. Inoltre negli impianti non irrigui la carenza di piogge ha determinato una consistenza cuoiosa delle drupe che si presentavano di difficile penetrazione da parte della mosca.

 

Solitamente nel mese di settembre si assiste ad un peggioramento della situazione a partire dalle regioni settentrionali e centrali, dove le temperature calano prima. Ma questo 2022 ha visto un peggioramento da Nord a Sud. Anzi, in regioni come la Puglia le frequenti piogge hanno reso difficile anche la difesa a base di polveri di roccia ed esche insetticide.

 

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Visto il generale peggioramento della situazione in tutta Italia i tecnici consigliano di anticipare il prima possibile la raccolta delle olive. Le condizioni ambientali saranno infatti sempre più favorevoli per la mosca, rendendo la sua pressione sugli olivi in crescita.

 

Se non è possibile raccogliere le olive, in alternativa l'agricoltore può:

  • Intervenire con prodotti insetticidi, facendo sempre molta attenzione a tempi di carenza e trattamenti massimi riportati in etichetta. Ad oggi i prodotti utilizzabili sono l'acetamiprid, che però ha in generale un tempo di carenza di 21 giorni (ma per un prodotto si scende a sette), oppure il flupyradifurone, che tuttavia può essere usato una sola volta l'anno e ha tempo di carenza di 14 giorni. Si sconsiglia invece l'uso del fosmet, che ha una elevata lipofilia e quindi può lasciare residui nell'olio. Volendo si possono usare anche prodotti biologici, come i preparati a base di Beauveria bassiana.
  • Intervenire con esche insetticide per intercettare gli adulti di mosca. Questo approccio però è poco efficace in caso di pioggia oppure di pressione elevata.
  • Utilizzare le trappole a cattura massale, ma solamente negli areali in cui la pressione dell'insetto è bassa.

 

Ricordiamo poi che la biologia della mosca è strettamente legata all'andamento meteorologico presente in campo e che questo può variare grandemente da un'area all'altra, anche se distanti pochi chilometri. L'ideale è dunque monitorare sempre la situazione attraverso l'uso di trappole e di procedere ai campionamenti per verificare la percentuale di infestazione attiva.

 

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Mosca dell'olivo, la situazione regione per regione

Puglia

Nella prima regione olivicola d'Italia la situazione è dura. Le piogge ad intermittenza tra settembre e ottobre hanno complicato la difesa soprattutto negli oliveti in biologico, ma anche quelli in convenzionale stanno soffrendo a causa della mancanza di molecole e delle limitazioni d'uso previste nell'etichetta.

 

Su tutta la fascia litoranea, da Manfredonia a Lecce, gli attacchi di mosca sono in aumento e generalmente sopra la soglia d'intervento. Va un po' meglio nelle aree interne, come nella zona di Andria, dove a causa dell'andamento climatico la pressione dell'insetto è un po' più bassa, ma in crescita.

 

In generale la Puglia quest'anno sconta una congiuntura sfavorevole causata da gelate primaverili tardive, che hanno colpito la fioritura, e dal caldo siccitoso dell'estate. Secondo stime informali la produzione si dovrebbe attestare intorno alle 105mila tonnellate.

 

Sicilia

In Sicilia la situazione è tendenzialmente migliore a causa delle temperature ambientali ancora alte. Nell'area di Trapani, come in quella di Palermo, Siracusa e Agrigento i bollettini consigliano di non intervenire. Occorre però mantenere alta la guardia, in quanto il peggioramento delle condizioni meteo nelle prossime settimane può dare avvio a nuove infestazioni.

 

Calabria

In Calabria la situazione è a macchia di leopardo. Nella zona di Cosenza, di Crotone e di Catanzaro si consiglia l'intervento contro la mosca, mentre nell'area di Lamezia Terme e Vibo Valentia l'infestazione attiva è ancora sotto la soglia di intervento.

 

Abruzzo

In Abruzzo la situazione è in peggioramento in tutte le aree vocate all'olivicoltura. Le temperature miti hanno riattivato la mosca e gli olivicoltori stanno procedendo speditamente alla raccolta per evitare danni ingenti.

 

Marche

La pressione della mosca è elevata in tutte le aree olivicole a causa delle favorevoli condizioni meteorologiche. I tecnici consigliano di intervenire per controllare il parassita e, dove possibile, procedere speditamente alla raccolta.

 

Toscana

Il caldo estivo ha tenuto bassa la pressione della mosca negli uliveti fino a fine settembre. Nelle ultime due settimane però il calo delle temperature ha riattivato i processi di ovideposizione. Anche in questo caso, chi può, sta raccogliendo. Gli olivicoltori in regime convenzionale che devono aspettare stanno difendendo le piante con le molecole a disposizione, mentre chi è in regime di biologico si trova in seria difficoltà.

 

Veneto

In questa regione le basse temperature, soprattutto di notte, hanno rallentato l'attività della mosca, che tuttavia è ancora attiva nell'ovideposizione. Anche in questo caso si consiglia di anticipare la raccolta.

 

(17 ottobre 2022) Questo articolo è stato modificato dopo la pubblicazione. Nello specifico è stato modificato il primo punto dell'elenco puntato del paragrafo "Come intervenire in ottobre per difendere l'olivo dalla mosca".