Investire in innovazione per sviluppare sementi, agrofarmaci e strumenti digitali per supportare gli agricoltori nella produzione di cibo, fibre e combustibili.

È questa l'aspirazione di Bayer Crop Science che durante un evento dedicato ai giornalisti di tutto il mondo ha voluto presentare alcuni prodotti frutto della sua ricerca. Ricerca che, ha ricordato Bob Reiter, a capo della Divisione R&D di Bayer Crop Science, assorbe ogni anno circa 2 miliardi di dollari. Uno sforzo consistente in grado di generare un portfolio di prodotti innovativi del valore potenziale di 30 miliardi di dollari.

 

R&D pipeline di Bayer

 

Il futuro passa da sementi, agrofarmaci e digitale

Alcuni dei prodotti presentati non sono disponibili per gli agricoltori italiani perché si basano sull'impiego di biotecnologie al fine di rendere le piante resistenti agli erbicidi o agli attacchi di insetti e microrganismi dannosi. Prodotti che invece hanno un grande mercato in Paesi come il Brasile, gli Usa o l'Australia. Parliamo ad esempio del cotone Bollgard 4 o della soia con tecnologia Intacta 2 Xtend. Interessante è anche il mais con tecnologia SmartStax Pro, che permette di devitalizzare insetti terricoli come la diabrotica attraverso il meccanismo dell'Rna interferente.

In Italia si guarda invece con interesse al mais a taglia bassa. Si tratta di una nuova generazione di piante di statura limitata. Questo permette un miglior uso delle risorse, come l'acqua e i fertilizzanti, un minor rischio di allettamento e una produttività eccellente. Si tratta di un mais ottenuto sia con biotecnologie sia con incroci tradizionali, opzione questa che renderà il prodotto utilizzabile anche nel nostro Paese.


Leggi anche
Mais a taglia bassa, la rivoluzione arriva dal Messico


Sul fronte degli agrofarmaci Bayer ha confermato il suo forte interesse nello sviluppo di prodotti di origine biologica, come Flipper e Serenade Aso, già presenti sul mercato italiano. Bayer ha in pipeline più di dieci candidati, che potrebbero entrare in commercio in futuro contribuendo a ridurre l'impronta ambientale dell'agricoltura.

Oltre ai biological, l'azienda ha il suo core business nello sviluppo di sostanze attive di sintesi. Durante l'evento è stata annunciata una nuova sostanza attiva erbicida con un Mda inedito, mentre una nuova sostanza attiva fungicida, alla base di un prodotto denominato Xivana, sarà lanciata quest'anno in Australia su uva.

Sementi, agrofarmaci, ma sempre più digitale. Grazie alla sua piattaforma Climate FieldView, Bayer aiuta migliaia di agricoltori in 23 Paesi a gestire i campi (180 milioni di acri) in maniera più sostenibile e produttiva, aumentando i raccolti, migliorando l'uso delle risorse e la gestione della difesa.

 

Bayer e l'agricoltura digitale

 

Ma c'è di più. Perché come anticipato da Liam Condon, amministratore delegato di Bayer Crop Science, in una intervista, Bayer conferma la sua volontà di sostenere gli agricoltori nello sviluppare le potenzialità del carbon farming. In Usa e Brasile sono 2.500 gli agricoltori coinvolti nella carbon initiative che permette di stimare la quantità di CO2 sequestrata nel suolo dai farmer che abbracciano l'agricoltura conservativa e di remunerarli per il loro sforzo a favore del clima.


Bayer punta sul genome editing

A livello globale Bayer sta investendo sullo sviluppo di nuove sementi ottenute grazie alle biotecnologie tradizionali, ma sta anche lavorando sul fronte delle Tea, le Tecnologie di Evoluzione Assistita (o New Breeding Techniques). Tecnologie che vengono definite "naturali e sostenibili", in quanto non c'è il passaggio di geni tra specie sessualmente incompatibili.


Leggi anche
Tea, Filippo Gallinella: "Non dobbiamo restare indietro"


"Stiamo portando avanti la ricerca nei nostri laboratori e anche attraverso partnership con aziende come Pairwise", spiega Ty Vaughn, head of Plant Biotechnology di Bayer. "In particolare siamo interessati al genome editing come strumento per rendere resistenti le colture alle malattie, ma anche per migliorare la qualità delle produzioni e la stessa produttività dei campi".

Bayer sta oggi lavorando sulle principali colture a livello globale, come il mais, la soia e la colza, ma non esclude che in futuro si possa concentrare anche su colture minori. "Le potenzialità del genome editing sono enormi e c'è spazio per una molteplicità di attori che sviluppano soluzioni differenti per differenti colture", sottolinea Ty.

Una delle innovazioni su cui i ricercatori di Bayer stanno lavorando è ad esempio aumentare il numero di semi per spiga di mais, in modo da incrementare la produttività del campo. Oppure sviluppare nuove varietà di soia che abbiano un maggior contenuto in proteine. "Attraverso queste nuove sementi saremo in grado di rendere più produttiva e sostenibile l'agricoltura, diminuendo il suo impatto sul Pianeta".

Già, perché oggi la sfida è quella di sfamare una popolazione in aumento coltivando la terra in maniera sostenibile. Una sfida non facile che le Tea potrebbero aiutare a vincere, sempre che l'opinione pubblica le accetti. In Europa molte delle innovazioni sviluppate da Bayer non sono in commercio a causa della legislazione restrittiva sugli Ogm. Legislazione all'interno della quale, per ora, ricadono anche le Tea.

"Spero che anche in Europa venga adottata una legislazione favorevole, come negli Usa e in Gran Bretagna, e che i consumatori capiscano che queste tecnologie sono sicure e contribuiscono a produrre cibo per tutti in maniera sostenibile. Serve che il mondo della ricerca, i decisori politici e le aziende parlino con una sola voce spiegando in maniera comprensibile perché le Tea sono una buona cosa, per il Pianeta e l'uomo", conclude Ty.