Tutti sanno che questa volta non si può sbagliare, specialmente sulle tempistiche: forse per questo motivo a consultazione pubblica ancora in corso sono già iniziati gli incontri tecnici che dovranno dirimere le questioni ancora aperte sul glifosate.

Lo scorso 28 ottobre si è infatti tenuto il terzo dei cosiddetti expert meetings coordinati dall’Efsa dove esperti delle varie discipline si sono confrontati sulla documentazione presentata dai notificanti e valutata dal quartetto di Stati composto da Francia, Ungheria, Olanda e Svezia. Questi tre incontri sono stati tutti di kick-off: il 14 ottobre si è discusso di tossicologia dei mammiferi (purtroppo l’italiano non ha la sintesi del termine inglese “mammalian toxicology”) e cancerogenicità, il 26 si è discusso di residui e il 28 di esposizione di operatori, lavoratori, astanti e residenti (non-dietary exposure) nell’ambito del discorso generale sulla tossicologia. Gli argomenti verranno ridiscussi durante il mese di novembre.

I cosiddetti “expert meetings” si tengono sin dagli anni ’90 quando iniziò la revisione Ue delle sostanze attive: dapprima erano ospitati dagli Stati con maggiore esperienza sull’argomento (Regno Unito – presso il PSD e Germania), adesso sono organizzati dall’Efsa presso la sede di Parma, prima che si svolgessero quasi sempre in videoconferenza per via della pandemia.

Gli argomenti trattati nei meeting, che devono dirimere le questioni più spinose emerse nella valutazione dei dossier riguardanti i principi attivi ad attività fitosanitaria riguardano le proprietà chimico-fisiche, la tossicologia dei mammiferi, i residui, il destino e comportamento ambientale, l’ecotossicologia e i microrganismi. Gli esperti sono nominati dagli Stati membri e devono sottoscrivere una dichiarazione di non coinvolgimento con i titolari delle sostanze valutate. Gli esperti designati dall’Italia lavorano per enti quali il Ministero della Salute, l’Istituto Superiore di Sanità, l’Università Cattolica del Sacro Cuore, l’Università degli studi di Milano e l’Asst Fatebenefratelli Sacco di Milano.

Osservando il programma 2022, sono stati già pianificati incontri sul glifosate da tenersi tra luglio e settembre.


Non solo rinnovo della sostanza

Sempre alla fine di ottobre l’Efsa ha pubblicato la sua “Reasoned opinion” relativa alla valutazione della documentazione a supporto della fissazione dei limiti massimi di residuo di glifosate sulla soia geneticamente modificata importata dai paesi extra Ue.
Secondo l’agenzia di Parma non è necessario variare l’attuale limite di 20 mg/kg anche alla luce della documentazione aggiuntiva presentata dal notificante. Il limite sulla soia dovrà tuttavia essere ridiscusso alla luce della valutazione globale dei residui su tutte le derrate alimentari, terminata nel 2019 che, se come sembra dovrà considerare anche le sostanze correlate AMPA ed N-acetyl-glyphosate, dovrà essere aumentato a 50 mg/kg.


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