La dodina è una delle molecole più longeve tra quelle usate in medicina vegetale. Introdotta alla fine degli anni '50, mantiene intatta la sua validità e si ripropone oggi con nuove potenzialità.

Chimicamente, è una guanidina che agisce, sia in modo preventivo che curativo, distruggendo le pareti cellulari dei patogeni. E' una molecola citotropica e translaminare, partner ideale di fungicidi ad azione sistemica o di copertura.

E' una sostanza attiva molto stabile, la cui azione si esplica bene anche con basse temperature ed in presenza di bagnature fogliari. Tali caratteristiche, unitamente alla resistenza al dilavamento, la rendono ideale per l'utilizzo nelle fasi iniziali del ciclo vegetativo delle piante, momenti in cui sono molto frequenti sia le precipitazioni che le condizioni di freddo.

La dodina è autorizzata su molte colture (pomacee, drupacee, olivo e pioppo), essendo dotata di uno spettro d'azione molto ampio (occhio di pavone, bolla, corineo, monilie, peronospore, alternarie, ecc.).

Uno degli impieghi più diffusi resta comunque quello contro la ticchiolatura delle pomacee, causate da funghi del genere Venturia. Su melo e pero continua a svolgere un ruolo chiave nei programmi di difesa.

Recenti esperienze sperimentali hanno, inoltre, chiaramente evidenziato la sua attività nei confronti della maculatura bruna del pero, soprattutto se impiegata nella fase iniziale del calendario di difesa.

La dodina è una molecola esclusiva di Upl che distribuisce direttamente con il suo marchio due formulati sul mercato italiano: Syllit® 65 (formulazione granulare - WG – al 65%) e Syllit® 544 SC (sospensione concentrata con un contenuto di 544 g/L di sostanza attiva).
Entrambi i formulati, a testimonianza della continua ricerca di Upl al servizio dell'azienda agricola, sono ottimizzati per efficacia, selettività e miscibilità.