Se esiste in Italia una coltura che vanta una grande abbondanza di varietà, questa è il peperone. Basti pensare al peperone di Senise, Igp della Basilicata, o al peperone di Pontecorvo, Dop della Ciociaria, o ancora alla Papaccella napoletana, quest'ultima presidio Slowfood. Anche il Nord ospita però eccellenze in tal senso, come il peperone di Carmagnola e il Quadrato di Asti, Igp in corso del Piemonte.

In totale ammontano a circa 7mila gli ettari quelli che in Italia vengono dedicati alla coltura del peperone, un ortaggio senza il quale la cucina mediterranea, soprattutto nella stagione più bella, sarebbe impensabile. Indipendentemente dall'areale di coltivazione, però, vi è un nemico letale che aggrdisce questa coltura e porta il nome di cancrena pedale, nota ai sistematici come Phytophthora capsici.

Per contrastarne le proliferazioni Isagro ha messo a punto un suo specifico competitor, ovvero Radix Soil®, soluzione a base di Trichoderma asperellum e Trichoderma gamsii, due ceppi selezionati dal proprio centro r&d. Grazie all'azione competitiva esercitata contro la fitoftora, Radix Soil® consente di prevenire efficacemente la malattia e di ridurre considerevolmente il numero degli interventi con antiparassitari forieri di conseguenti residui. Soprattutto quelli effettuati ad agosto, periodo di picco dell'infezione, ma anche mese a ridosso della raccolta.

L'uso di Radix® Soil, consentito anche in agricoltura biologica, permette quindi di alleggerire l'impiego dei fungicidi specifici per fitoftora, migliorando di conseguenza anche il profilo residuale dei raccolti. Il tutto, ottemperando alle richieste della filiera agroalimentare sempre più esigente proprio in tema di residui.

Per consultare i corretti dosaggi e momenti di impiego scarica la brochure di Radix® Soil