La confusione sessuale può essere un'arma in più, ma non la sola a combattere la Tignola del pomodoro, sulla quale vanno alternati varie tipologie di interventi di difesa, in modo da non indurre resistenza.
E' questa la conclusione che si è tratta al termine dell'atteso incontro divulgativo su Tuta absoluta, meglio nota come Tignola del pomodoro, tenutosi lo scorso 10 novembre ad Acerra (Napoli) nell'ambito del ciclo di corsi promossi dal Servizio territoriale provinciale di Napoli dell'assessorato all'Agricoltura della Regione Campania e dedicato ad alcune importanti emergenze fitosanitarie.

La Tignola del pomodoro è recentemente tornata d'attualità durante la scorsa estate, grazie alla calura straordinaria, ideale per l’insetto, manifestatasi con picchi di temperature fino a 38° C, simili a quelle che si registrano negli areali d'origine del gelechide, proveniente dal Sud America.

Intervento fondamentale quello di Luigi Sannino, noto entomologo agricolo ed esperto proprio di gelechidi, famiglia alla quale appartiene la Tuta absoluta .

Il ricercatore ha ricordato come questo lepidottero si riproduce al ritmo di nove generazioni all'anno, in assenza di pausa invernale, con predilezione per le aree pataticole, che diventano ideali aree focolaio per i territori vocati come l’acerrano.

Sannino ha poi continuato, enunciando una serie di misure di profilassi incentrate sulla cura delle buone pratiche colturali, ove anche a fine ciclo non si deve trascurare qualsiasi habitat, fonte di rifugio della Tignola del Pomodoro.
Si è inoltre soffermato nell'esaltare l'importanza dei mezzi biotecnici - trappole feromoniche, elettroluminescenti, strisce biadesive attrattive -, veri e propri strumenti di sondaggio per individuare la presenza della Tignola nell'ambiente.

Sannino ha poi riproposto le strategie di difesa.
Alle prime catture primaverili, ha consigliato preferibilmente l'uso di Bacillus granulovirus o anche di Olio di neem. Dopo queste soluzioni compatibili con protocolli di agricoltura biologica, ma con l'infestazione in atto, ha invece suggerito una profilassi più persistente con principi quali: Spinosad, Indoxacarb, Chlorantraniliprole, Emamectina, Metaflumizone e piretroidi, tutti in funzione dello stadio della Tuta che si vuol colpire.

Ma la prima regola, da non dimenticare contro la Tuta absoluta, è sempre quella di alternare tutti i prodotti, onde evitare l’insorgenza di resistenze.

Presentate anche alcune nuove molecole di prossima immissione sul mercato o ancora in corso di sperimentazione come Cyantraniliprole, Spinetoram e il siglato I2252, sostanze attive che soprattutto per ingestione coinvolgono un ampio spettro di fitofagi ad apparato boccale masticatore e pungente-succhiatore.