Diachem, azienda bergamasca impegnata da tre generazioni nella formulazione di agrofarmaci e specialità nutrizionali, ha deciso di aprirsi al mondo delle Biosolutions acquisendo Pireco, azienda olandese con sede a Lelystad specializzata nella ricerca e produzione di biostimolanti naturali e prodotti a base di estratti vegetali impiegati a impatto ambientale zero.
 
L’acquisizione è avvenuta attraverso la controllante Gmp, holding della famiglia Dubbini, e la consociata Diagro, società quest’ultima specializzata nella commercializzazione di fertilizzanti speciali.
 
"La scelta di acquisire Pireco nasce dalla volontà di investire in un settore innovativo, quello degli agenti di biocontrollo, che nei prossimi anni è destinato a crescere in modo rilevante - spiega Paolo Dubbini, managing director di Diachem, e prosegue - la guida a marchio Diachem introdurrà alcune novità, per esempio vogliamo investire su alcuni prodotti dell’attuale gamma Pireco allestendo dossier registrativi per l’inserimento di questi formulati nella categoria dei cosiddetti bioagrofarmaci, prodotti che a pieno titolo potranno rappresentare un importante riferimento nella concezione di agricoltura integrata".
 
"Questo tipo di approccio - specifica Dubbini - è il futuro del sistema agricolo perché prevede l’utilizzo di tecniche compatibili con il rispetto dell’ambiente e la sicurezza alimentare attraverso un uso attento e misurato dei prodotti chimici di sintesi e il controllo dell’intero processo produttivo. Il concetto di lotta integrata basa infatti i suoi principi sulla razionalità di impiego degli agrofarmaci in un corretto equilibrio tra prevenzione e tempestività di intervento, dando priorità a prodotti con il minor impatto ambientale possibile. Un sistema in linea con la sostenibilità delle produzioni agricole".
 
Il mercato mondiale delle Biosolutions vale oggi circa 2,5 miliardi di dollari a livello utilizzatore, di cui oltre il 20% realizzato in Europa. Si prevede che nel prossimo triennio ci sia un forte sviluppo di questi prodotti che nel 2020 potrebbero raggiungere la considerevole cifra di 6-7 miliardi di dollari in tutto il pianeta.