La Regione Campania aggiorna il piano di lotta fitopatologica ad Aromia bungii, il pericoloso coleottero rodilegno che ha attaccato in provincia di Napoli le rosacee ed in particolare il genere Prunus, ma che potrebbe rivelarsi un flagello anche per pioppi e olivi, almeno stando alla letteratura internazionale. Si tratta del quinto aggiornamento dal 2012 e del secondo emanato nel corso del 2017, anno che purtroppo registra l’intensificarsi della presenza in provincia di Napoli del fitofago, con l’apertura di un secondo focolaio tra i comuni di Marigliano e Somma Vesuviana.

Il Servizio fitosanitario regionale della Campania, con decreto del 1° giugno 2017, in particolare, nel ridisegnare la mappa dell’infestazione, ha allargato l’area cuscinetto, portandola ad una profondità di due chilometri “misura del tutto precauzionale rispetto ad un ipotizzato spostamento massimo di 1 Km effettuato durante la vita di un adulto - è scritto nel nuovo piano.

Dagli accertamenti svolti fino al 31 dicembre scorso su tutto il territorio regionale e, più in particolare, da quelli della provincia di Napoli fino al 20 maggio scorso, è stato possibile accertare la presenza di Aromia bungii in un nuovo areale, sempre nel napoletano poco distante dal primo, con distanza netta tra i due focolai di 7 chilometri.

Il primo focolaio, quello individuato già nel 2012, interessa i territori del comune di Napoli e i territori dei comuni limitrofi di Bacoli, Mugnano di Napoli, Quarto, Monte di Procida, Marano di Napoli, Pozzuoli. Questo focolaio nel 2016 è stato interessato ad un allargamento, con il coinvolgimento dei territori dei comuni di Arzano, Casavatore, Casoria, contigui alla parte orientale di Napoli.

Il secondo focolaio, interessa complessivamente cinque piccoli produttori: quattro ubicati nel territorio del comune di Marigliano e di questi due sono contigui e uno nel territorio di Somma Vesuviana. Il numero complessivo di piante risultate infestate in questo secondo focolaio è di 252 e tutte sono state immediatamente abbattute e distrutte.

I due focolai e lo spazio tra essi intercorrente individua l’area infetta, mentre l’area cuscinetto è posta a margine della prima e per una profondità verso l'area libera di due chilometri. L’insieme dell’area delimitata, aree cuscinetto ed infetta, è sottoposta a monitoraggi rafforzati da parte del Servizio fitosanitario regionale.

Il nuovo provvedimento ribadisce l’obbligatorietà della lotta ad Aromia bungii su tutto il territorio della Regione Campania, rimarca come i costi di abbattimento e distruzione delle piante siano normalmente a carico degli agricoltori, e vengono anche confermate le pesanti sanzioni in caso di mancato abbattimento delle piante infestate.

La lotta con insetticidi chimici ad Aromia bungii è possibile solo nel periodo dello sfarfallamento degli adulti. E il ministero della Salute ha autorizzato diversi prodotti commerciali a base di deltametrina e thiacloprid, i quali vanno impiegati in modo alternato, utilizzando almeno 1200-1500 litri di acqua ad ettaro, avendo cura di bagnare bene i tronchi e le branche principali e secondarie.