La Regione Siciliana prende provvedimenti contro le nuove virosi dei pomodori che sono state rilevate nella provincia regionale di Ragusa, dovute ad una evoluzione di fitopatie già note: Tylc, Tylcs o New Delhi.

“E’ stato avviato il protocollo di contenimento per il nuovo virus che attacca le piante di pomodoro nel territorio di Ragusa ha fatto sapere in una nota l’assessore regionale all’Agricoltura della Regione Siciliana, Antonello Cracolici.

L’assessorato regionale all’Agricoltura ha avviato la campagna divulgativa per informare aziende ed istituzioni locali sulle linee guida da adottare nelle pratiche agronomiche ad ogni nuovo ciclo colturale, prima e dopo il trapianto.

Il Servizio fitosanitario regionale, in collaborazione con l’Università di Palermo, ha predisposto un opuscolo tecnico con tutte le informazioni sui sintomi, i fattori di diffusione e le tecniche di prevenzione, già scaricabile dal sito dell’Assessorato Regionale Agricoltura.

“Secondo i  dati tecnici si tratta di un’evoluzione genetica di virus già presenti in quest’area come i Tylc, Tylcs o New Delhi che si manifesta con la stessa sintomatologia di accartocciamento fogliare, in grado di compromettere lo sviluppo della pianta e di provocarne la morte – afferma Cracolici, che sottolinea - Questo nuovo virus riesce però a superare la tolleranza genetica delle piante alle malattie, introdotta nelle più recenti varietà di pomodoro, per permettere la coltura nelle aree infette. Un aspetto che sta creando preoccupazione tra i produttori.”

L’amministrazione regionale porrà in essere tutte azioni necessarie al fine di limitare i danni alle produzioni: “Ho disposto che il servizio competente adotti ogni forma di supporto tecnico e di comunicazione utile al territorio" ha detto ancora l’assessore.

Il lavoro di questi mesi ha portato all’isolamento del virus e all’individuazione di pratiche per ridurne la diffusione. “Ma c’è ancora tanto da fare e per questo ho chiesto agli uffici competenti di intraprendere un confronto con il mondo universitario, al fine di individuare una soluzione nel breve-medio periodo – conclude Cracolici - A giorni sarà sottoscritta un’intesa di collaborazione con gli organismi scientifici”.