Criminali e loro complici quali vere zavorre dello sviluppo economico del Vecchio Continente. Anche nel settore dei prodotti per la difesa delle colture.

La contraffazione degli agrofarmaci ha infatti dei costi molto salati per le imprese che li producono in modo legale. A livello europeo il danno economico derivante dalla produzione di agrofarmaci contraffatti ammonterebbe a 1,3 miliardi di euro l’anno, il 13,8% in termini percentuali.
 
A snocciolare i dati è l’Euipo, acronimo di Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale. Uno specifico osservatorio è stato istituito nel 2009 per sostenere la protezione e l’applicazione dei diritti di proprietà intellettuale, nonché per combattere la crescente minaccia di violazioni a suo danno. Tale osservatorio stato affidato all’Euipo il 5 giugno 2012 mediante il regolamento (UE) n. 386/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio.

Lo studio pubblicato è il decimo di una serie di studi settoriali intesi a quantificare l’impatto economico della contraffazione. In futuro saranno esaminati altri settori, tra cui quello degli smartphone, della componentistica per auto e ulteriori settori ritenuti vulnerabili alle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale.
 
Oggi, da un suo nuovo studio sulla contraffazione degli agrofarmaci, si evince come nella Ue a 28 paesi non vi siano state solo perdite di puro stampo economico, ma anche occupazionale, dato che ammonterebbero a 2.600 i posti di lavoro andati perduti nel settore regolare degli agrofarmaci.
 
Se infine si prendono in considerazione anche gli effetti a catena che gli agrofarmaci contraffatti producono sul mercato, i posti di lavoro persi nell’economia agricola dell’Ue salirebbero a 11.700. Anche in termini di entrate pubbliche la perdita annuale complessiva imputabile ai prodotti tarocchi è stimata in 238 milioni di euro, dovuti a mancati prelievi fiscali e contributi previdenziali.
 
A tal proposito, il direttore esecutivo dell’Euipo, António Campinos, ha dichiarato: “Come emerso dalla nostra serie di studi, la contraffazione non risparmia alcun settore dell’economia, e l’industria dei agrofarmaci, che conta numerose piccole e medie imprese, non fa eccezione. Questo rapporto, che conclude il decimo di una serie di studi, delinea l’effetto economico della contraffazione sulle vendite e sui posti di lavoro, e mostra in che modo la presenza di prodotti contraffatti sul mercato si ripercuote sui legittimi produttori”.
 

I mariuoli paese per paese

Germania: principale produttore di agrofarmaci, ha in questo settore un valore economico pari a 4 miliardi di euro. Secondo le stime dello studio, gli agrofarmaci contraffatti hanno un costo per il settore tedesco “onesto” pari a 299 milioni l’anno, cui si aggiunge la perdita di 500 posti di lavoro.
 
Francia: il secondo maggior produttore di agrofarmaci in Europa: detiene una quota di 3,5 miliardi di euro. Lo studio calcola che il settore francese degli agrofarmaci registrerebbe ogni anno mancate vendite dell’ordine di 240 milioni di euro e una perdita di 500 posti di lavoro a causa della contraffazione.
 
Italia
: lo studio stima che nel Belpaese il settore dei agrofarmaci subisce ogni anno mancate vendite pari a 185 milioni e una perdita di 270 posti di lavoro. A tal proposito in Italia è nata da Agrofarma l'iniziativa "Stop agli agrofarmaci illegali", condotta in collaborazione con le forze dell'ordine.
 
Spagna: dalle stime del rapporto, emergono 94 milioni di euro di mancate vendite ogni anno e una perdita di 200 posti di lavoro.
 
Regno Unito: le mancate vendite nel settore dei agrofarmaci sono stimate complessivamente a 76 milioni di euro l’anno, mentre i posti di lavoro persi sarebbero 200.