Cinquant’anni e non sentirli. Tanti sono infatti gli anni di utilizzo in campo di dithianon e dei suoi formulati commerciali nati sotto il marchio Delan. Ovvio quindi il processo di rinnovamento della sostanza attiva e dei prodotti che la contengono. Un processo che ha di recente visto l'arrivo di Vision Plus, formulato "co-crystal" a base di dithianon e pirimetanil, registrato sul finire del 2014.

Il 2016 ha battezzato invece Delan Pro, una sospensione concentrata contenente dithianon e fosfonato di potassio in ragione rispettivamente di 125 e 561 grammi per litro.

Enorme il lavoro svolto sugli aspetti tossicologici, al fine di migliorare l’etichetta dei formulati e di mantenerli sempre attuali e conformi con i mutati scenari normativi. Proprio in tal senso, va infatti ricordato come quello degli agrofarmaci sia un settore fra i più normati. Solo nel 2009 sono giunti il Regolamento 1107 sull'immissione in commercio, la Direttiva 128 nota anche come "uso sostenibile" e il Regolamento 1186 sulle statistiche. E poi la cosiddetta Clp, o Regolamento 1272 del 2008, il Regolamento 296/2005 sui residui, la Direttiva 118/2006 sulla protezione delle acque sotterranee e via discorrendo.

Tutt'altro che facile muoversi quindi in tali scenari, anche dal punto di vista dei costi. Secondo un'analisi condotta da Phillips McDougall nel 2016 gli investimenti complessivi per lo sviluppo e la registrazione di nuove molecole sarebbero lievitati in dieci anni da 152 a 286 milioni di dollari. Se nel 1995 si partiva da 50 mila molecole per svilupparne quattro e registrarne una, nel 2014 si doveva partire da 160 mila molecole, per svilupparne una e mezza, registrandone comunque una. Per giunta, se i tempi medi di registrazione erano pari a 8,3 anni, in capo a un decennio sono saliti a 11,3.

Su ogni molecola nuova che viene immessa in commercio gravano quindi anche i costi di ricerca e sviluppo di tutti quei candidati che mai vedranno la luce. Costi che non a caso hanno ristretto molto il numero di nuove molecole arrivate sul mercato negli ultimi anni.

Ciò dovrebbe quindi far meditare attentamente i normatori, europei, nazionali o regionali che siano. Perché visti gli sforzi ciclopici ormai necessari per avere nuove sostanze attive, sarà meglio che si abbia la massima cura nel preservare quelle che invece sul mercato vi sono da un pezzo.

Una di queste è dithianon, il quale, come detto, ha ormai compiuto 50 anni. Il suo processo di ri-registrazione europea si prevede terminerà nel 2017 e porterà con sé alcune novità, come per esempio la riduzione delle dosi massime per ettaro. Ed ecco quindi che la messa a punto di nuove miscele diventa strategica. Per ottemperare infatti a tali trend "diminuzionisti", ci si deve ingegnare a unire fra loro partner dalle caratteristiche tecniche complementari, assicurando così i massimi risultati anche a fronte di una riduzione delle dosi di sostanza attiva.

Delan Pro di BASF è stato sviluppato esattamente in quest'ottica e permette di contare sull'efficacia di sempre, pur divenendo coerente con gli scenari più restrittivi voluti dai normatori.
 

Delan Pro alla lente

Formulato come sospensione concentrata, Delan Pro contiene 125 grammi per litro di dithianon e 561 grammi per litro di fosfonato di potassio, un sale potassico privo di alcuna valenza nutrizionale, ma capace di agire contro Venturia inequalis attraverso due vie differenti. La prima è l'azione diretta sul patogeno, la seconda è la stimolazione delle difese naturali della pianta alla presenza delle ife fungine. Mentre quindi dithianon protegge la coltura restando fissato alle cere di foglie e frutti, fosfonato di potassio sfrutta le sue caratteristiche sistemiche e va a proteggere la coltura dell'interno. Una doppia morsa che colpisce il patogeno sia in fase di sporulazione, sia in fase di proliferazione.  

Registrato su melo e pero contro Venturia inequalis e Venturia pyrina, Delan Pro può essere impiegato fino a sei volte per stagione, adottando intervalli fra i trattamenti compresi fra 5 e 10 giorni in funzione della fase fenologica e della vigoria della pianta, nonché della pressione della malattia. Può cioè essere utilizzato dalla fase di germogliamento fino all'inizio della maturazione dei frutti, sospendendo i trattamenti a 35 giorni dalla raccolta.

Fra i suoi punti di forza, la resistenza al dilavamento. Dithianon aderisce infatti tenacemente alle cere vegetali, mentre fosfonato di potassio, altamente idrofilo, sfugge alle piogge penetrando velocemente nella coltura diffondendovi poi per via acropeta e basipeta.

Delan Pro, oltre ad assicurare livelli di efficacia di altissimo livello, risulta anche utilissimo come strumento anti-resistenza, vista l'azione multisito di dithianon abbinata alla duplice azione, diretta e indiretta, di fosfonato di potassio. Quest'ultimo è stato inserito in Allegato 1 come fungicida nel 2013 e si mostra efficace non solo contro la ticchiolatura, ma anche contro Peronospora e Phytophtora. Il che amplifica l'attesa della registrazione di Delan Pro anche su vite.

Interessanti infine le azioni collaterali che Delan Pro mostra verso patologie come Alternaria, oidio, Nectria, Colletotrichum, Gloeosporium e botrite.

Dal punto di vista dell'inserimento nei programmi di difesa, Delan Pro si candida a seguire le applicazioni di Vision Plus, il quale termina il suo compito con la fioritura, lasciando poi a sua volta spazio agli altri prodotti della linea BASF per le pomacee, come Cantus, Rovral e Bellis, i quali potranno essere applicati fino a ridosso della raccolta.