Erosione dei suoli, dissesto idrogeologico, emissioni di gas serra. Tutti temi al centro di molteplici discussioni tecniche e proposte normative atte a mitigare questi impatti sull'ambiente. A volte, però, per rendere possibili le misure necessarie al loro contenimento servono altre pratiche che, incredibilmente, attraggono invece critiche e polemiche, come quelle legate agli usi di agrofarmaci in agricoltura.

Al contrario, il loro uso responsabile può rendere possibili alcune tecniche che scongiurano proprio i tre punti all'incipit di questo articolo. Una su tutte la semina su sodo, la quale consente di ridurre i consumi di gasolio, a beneficio non solo del portafoglio dell'agricoltore ma anche delle emissioni di anidride carbonica. Inoltre, quando sia applicata in aree collinari, la semina su sodo permette di evitare al terreno le lavorazioni meccaniche, le quali lasciano esposti i crinali alle azioni di piogge e vento.

L'unico difetto di questa pratica è legato a malerbe e patologie. L'aratura, in fondo, fu per lungo tempo l'unico mezzo che gli agricoltori avevano per "sotterrare" semi e spore. Tanto più profonda era, tanto più efficace risultava. L'adozione reiterata della semina su sodo implica perciò una maggiore attenzione nei confronti di malerbe e patogeni. Un prezzo congruo da pagare, visti i vantaggi summenzionati. Ciò che importa è la scelta delle corrette pratiche fitosanitarie al fine di ottenere il massimo dei vantaggi con il minimo degli sforzi.

Per approfondire questi temi, Cheminova Agro Italia, ora confluita in Fmc, ha organizzato un incontro tecnico a Torrecuso, in Provincia di Benevento. Già nel titolo, "Semina su sodo: esperienze, prodotti e tecnologie" si intuiscono infatti i contenuti, condivisi con oltre 60 partecipanti composti da rivenditori, tecnici, agricoltori e contoterzisti provenienti anche da Puglia e Basilicata, ovvero le aree del Sud fra le più vocate alla produzione di grano.

Il beneventano è peraltro zona in cui sussiste un ottimo livello di professionalità, sia a livello di aziende agricole, sia di contoterzismo. Non a caso è molto frequente la pratica della pulizia dei letti di semina seguita da diserbi relativamente precoci. Tutti fattori, questi, che si  collegano molto bene con le strategie di Cheminova.
Nel corso dell'incontro si sono infatti approfondite le peculiarità dei suoi  formulati high-tech a base di glifosate, come Glyfos Rapid e Glyfos Dakar, rispettivamente un concentrato idrosolubile al 37,6% di sostanza attiva e un granuli solubili al 68%. Come pure sono stati riassunti i benefici derivanti dall'uso di Caliban Top, il diserbo "Cross-spectrum" di post-emergenza in grado di risolvere precocemente le diverse infestazioni tipiche della cerealicoltura beneventana e limitrofa. Specialmente utile per contenere le nascite  precoci di loietto, Caliban Top si presta infatti a un uso invernale in tali zone interne del territorio meridionale, ove prevale un tipo di infestazione che ben si presta all’uso del prodotto.

Cheminova è cioè in grado di fornire le soluzioni ottimali per sposare la tecnica della semina su sodo per i cereali. Pratica approfondita a Torrecuso dai tecnici della società A. e C. Vella, produttrice delle seminatrici della linea VSD, derivate tecnologicamente da quel know how argentino che attualmente rappresenta il top per questo approccio agronomico. Affidabilità, adattabilità e precisione sono infatti le caratteristiche di queste macchine.
 
Seminatrice da sodo VSD Vella durante una semina a Piacenza

L'incontro è stato inoltre la prima occasione per presentare ufficialmente nel Sud Italia la nuova società FMC, veste con la quale Cheminova si presenterà a breve sul mercato italiano, essendo al momento ancora coinvolta nel delicato passaggio di transizione. Traslare marchi, etichette, schede di sicurezza, cataloghi e siti internet da un brand all'altro non è infatti cosa da poco e non può certo esser fatto in modo veloce. Sicuramente, resteranno la medesima attenzione alla tecnica agronomica e allo sviluppo di formulazioni all'avanguardia che da sempre contraddistingue la società, prima danese, ora americana.