Non esiste ancora piena consapevolezza di come sta cambiando la difesa delle colture a seguito dell’entrata in vigore del D.Lgs. 150 del 14 agosto 2012 e del Decreto 22 gennaio 2014 che prevede l’adozione del Piano di azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari per l’"Attuazione della direttiva 2009/128/CE che istituisce un quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei pesticidi".
 
Per fare chiarezza la Compag (Federazione nazionale commercianti di prodotti per l'agricoltura) ha realizzato, in collaborazione con Adama, un filmato che in 6 minuti racconta cosa prevede il Pan relativamente a:
  • la formazione degli operatori;
  • i controlli delle attrezzature;
  • la difesa integrata.
 

Grazie all’accordo tra Fitogest e Compag il filmato è disponibile direttamente sul portale degli agrofarmaci.
 
Formazione
Dal 26 novembre 2015 i prodotti per la difesa saranno suddivisi tra prodotti ad uso professionale e ad uso non professionale (destinati alla difesa di orti, giardini e piante in balcone con produzioni non destinate al mercato).
Per l’acquisto e l’uso dei prodotti professionali è invece necessario il possesso di uno specifico “Certificato di abilitazione”, così come per esercitare la professione di consulente o per rivendere agrofarmaci.
 
Controlli delle attrezzature
Entro il 26 novembre 2016 tutte le attrezzature utilizzate per la distribuzione degli agrofarmaci dovranno essere sottoposte al controllo funzionale delle parti meccaniche ed idrauliche presso i centri di prova autorizzati dalle Regioni.
Le aziende agricole devono inoltre effettuare la taratura delle attrezzature autonomamente o presso i centri autorizzati e annotarne i risultati sul “Quaderno di campagna”.
 
La difesa integrata
Il Pan definisce due livelli di difesa integrata: la difesa integrata obbligatoria e la difesa integrata volontaria.
In pratica tutte le aziende agricole, oltre alla corretta compilazione del registro dei trattamenti, devono disporre, conoscere o avere accesso a più informazioni, come i dati agrometeorologici, l’andamento dei monitoraggi svolti dalle autorità competenti e dei bollettini di difesa diramati dalle regioni, oltre alle competenze per svolgere la difesa secondo i criteri previsti dal ministero.
La difesa integrata volontaria prevede invece che vengano rispettare le norme previste dai disciplinari di produzione integrata realizzati dalle regioni ed effettuare la taratura delle macchine pressi i centri autorizzati; questo permetterà di accedere sia alle risorse finanziarie, sia a specifici supporti tecnici.