Il Premio Nobel per la medicina è stato conferito quest'anno al giapponese Satoshi Omura e all'americano William C. Campbell per la scoperta dell'avermectina, poliedrica famiglia di molecole dalle proprietà antielmintiche e antiparassitarie che a partire dagli anni Ottanta ha protetto milioni di persone dai nematodi e, aggiungiamo noi, miliardi di piante da insetti e acari.

Nei tardi anni '70, durante un programma di screening alla ricerca di sostanze antielmintiche, una sostanza prodotta da un ceppo di un attinomicete1 del suolo, lo Streptomyces avermitilis ceppo MA-4680T, è riuscita a debellare il nematode Nematospiroides dubius inoculato artificialmente in topi da esperimento2.
Il successivo sviluppo ha consentito la messa a punto di un processo di sintesi industriale delle molecole (la classe delle avermectine conta quattro componenti maggiori, A1a, A2a, B1a e B2a, e quattro minori A1b, A2b, B1b e B2b, quella usata in fitoiatria è costituita dalle B1a e B1b) e alla realizzazione dell'Ivermectina, versione idrogenata dell'avermectina B1, che sul sito dello scopritore (prof. Omura) viene descritta come “uno dei più apprezzati antiparassitari mai utilizzati in medicina umana e veterinaria”.

Tra le motivazioni dell'attribuzione del Nobel, conferito anche alla studiosa cinese Youyou Tu per la scoperta di un antimalarico derivato dell'artemisia, vi è quella di fornire un contribuito decisivo contro le cosiddette “malattie della povertà”, tra cui la cecità fluviale (oncocerchiasi), causata dal nematode Onchocerca volvulus trasmesso dalle punture di moscerini ematofagi appartenenti al genere Simulium, e più recentemente l'elefantiasi parassitaria, trasmessa da nematodi della superfamiglia Filarioidea, tra cui ritroviamo la celebre filaria contro la quale vacciniamo ogni anno il nostro cane.

La sorte a volte gioca brutti scherzi: la stessa molecola da una parte riceve un premio Nobel per il suo contributo al miglioramento delle condizioni umane e dall'altra viene considerata, assieme a tutta la categoria dei prodotti fitosanitari chimici, come un qualcosa di cui si deve ridurre la dipendenza3.

Per saperne di più
  1. Professor Satoshi Omura.
  2. The Ivermectin story.
  3. Prof. Campbell.
1 Non tutto è ciò che sembra: gli attinomiceti sono un raggruppamento sistematico di batteri gram positivi!
2 Richard W. Burg et al., "Avermectins, New Family of Potent Anthelmintic Agents: Producing Organism and Fermentation", Antimicrobial Agents and Chemotherapy 15, n. 3 (marzo 1979): 361–67.
3 Direttiva 128/2009 (Usi sostenibili), “considerando” 5: Per agevolare l’attuazione della presente direttiva gli Stati membri dovrebbero ricorrere a piani d’azione nazionali per definire gli obiettivi quantitativi, gli obiettivi, le misure, i tempi e gli indicatori per la riduzione dei rischi e degli impatti dell’utilizzo dei pesticidi sulla salute umana e sull’ambiente e per incoraggiare lo sviluppo e l’introdu­zione della difesa integrata e di approcci o tecniche alternativi al fine di ridurre la dipendenza dall’utilizzo di pesticidi.