Gli esperti e i ricercatori della Divisione Crop Protection di BASF hanno collaborato con i curatori scientifici di #FoodPeople, la grande e nuova esposizione del Museo nazionale della scienza e della tecnologia di Milano dedicata alle innovazioni e ai cambiamenti che hanno segnato il campo alimentare negli ultimi 150 anni.
BASF ha collaborato con il Museo e ha sostenuto il progetto espositivo perché ne ha condiviso fin dall’inizio lo scopo, ovvero mostrare ai visitatori come le scoperte scientifiche abbiano cambiato il settore agroalimentare e, quindi, la vita di ognuno di noi. Una fortunata coincidenza ha, quindi, visto il colosso chimico tedesco mettere a disposizione della Comunità le proprie conoscenze, nell'anno in cui festeggia i suoi 150 anni. Parte integrante delle iniziative di Expo in Città, gli oltre 700 mq di #FoodPeople raccolgono, infatti, i contributi di chi opera nella produzione e trasformazione degli alimenti, con ampio spazio riservato a tecnologia, genetica e chimica.

È` in questo contesto che si inserisce il supporto dato al Museo dalla Divisione Crop Protection di BASF, unico partner agrochimico dell’iniziativa, e leader nelle soluzioni per la protezione delle colture. Una collaborazione che ha visto il team di esperti locali e i ricercatori dell’Agricultural Center di Limburgerhof, centro di eccellenza nella ricerca sull'agricoltura di BASF, condividere competenze e conoscenza con i curatori scientifici del Museo.

In occasione della celebrazione dei 150 anni dalla nascita della nostra azienda e dell’apertura di Expo abbiamo voluto dare il nostro contributo a questa esposizione che mostra l’importanza della ricerca scientifica applicata in campo agricolo, attraverso alcune delle più rilevanti scoperte che hanno caratterizzato la nostra storia. L’impegno di BASF è infatti quello di condividere con il grande pubblico le sfide presenti e future dell’agricoltura mondiale attraverso il contributo decisivo della chimica” ha dichiarato Erwin Rauhe, Amministratore Delegato di BASF Italia e Responsabile per il Sud Europa.


I percorsi della mostra e i contributi BASF

La mostra #FoodPeople si articola in quattro macro aree. Quella dedicata alla produzione di cibo ospita il rivoluzionario processo Haber Bosch di BASF (anno 1913) che pose le basi per la produzione industriale dei fertilizzanti e diede l'avvio allo sviluppo dei concimi minerali. Ancora oggi, questo innovativo processo contribuisce a garantire cibo sufficiente ad un numero crescente di persone. Il visitatore può vedere un campione storico del fertilizzante BASF Nitrophoska, commercializzato a partire nel 1927. Un altro tema affrontato in questa importante area della mostra riguarda la protezione dei raccolti dalle malattie. In questo senso, gli agrofarmaci si rivelano strumenti fondamentali per la sanità delle colture e il miglioramento del raccolto. Il visitatore ha così modo di apprendere come, dal 1947 – anno in cui venne presentato il primo erbicida BASF U46 – si sono succedute molte innovazioni, finalizzate a proteggere le piante da malattie fungine, insetti ed erbe infestanti.

Siamo orgogliosi di aver condiviso la nostra conoscenza con un centro di eccellenza come il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano. L’agricoltura d’eccellenza praticata nel nostro Paese rappresenta un fiore all’occhiello del Made in Italy. Ritengo, quindi, fondamentale compiere un’opera di divulgazione della produzione sostenibile italiana - ha proseguito Alberto Ancora, Country Manager di BASF Crop Protection Italia - Oggi, infatti, una chimica in grado di bilanciare protezione delle colture e salvaguardia dell’uomo e dell’ambiente è possibile e praticabile tanto che l’Italia risulta essere uno dei paesi più all’avanguardia in questo senso, nonché leader europeo in tema di sicurezza alimentare. È quindi importante sforzarsi per far comprendere al pubblico come ricerca e innovazione chimica contribuiscano al soddisfacimento della crescente domanda alimentare.”

L’area di #FoodPeople dedicata agli scenari futuri del sistema alimentare, offre a BASF la possibilità di presentare Digilab: un’applicazione per smartphone e tablet, sviluppata per il mercato sud-americano. Di fatto, Digilab compara la foto della pianta minacciata con un database sempre aggiornato facilitando la diagnosi e suggerendo una possibile strategia di difesa. Si tratta di un supporto decisionale da abbinare alla sempre fondamentale consulenza di un tecnico agronomo specializzato. Presso la mostra, il visitatore può simulare una vera e propria diagnosi riconoscendo malerbe o insetti reali. Tra i sei casi disponibili, particolarmente interessante è quello del ‘riso crodo’, una malerba difficile da eliminare in maniera selettiva, poiche´ geneticamente molto simile al riso coltivato. L’innovativo Sistema Clearfield di BASF, che consente ai coltivatori di controllare l’infestante che minaccia la produzione risicola, è un esempio concreto di quelle innovazioni tecnico-scientifiche che sono al centro del percorso espositivo milanese. Si basa, infatti, sull’impiego di varietà di riso Clearfield naturalmente tolleranti ad un erbicida in grado di eliminare il crodo, nonché su una serie di linee guida atte a garantire la corretta gestione di questa soluzione sostenibile.

All'interno del percorso della mostra, si possono scoprire anche altre soluzioni studiate per contrastare, ad esempio, quegli insetti che affliggono le colture. È questo il caso della soluzione biologica basata sul prodotto Rak, artefice della cosiddetta ‘tecnica della confusione sessuale’. In pratica, al momento opportuno, si posizionano nei frutteti e nei vigneti una serie di ampolline che diffondono nell’aria il feromone sessuale analogo a quello emesso dalla femmina dell’insetto bersaglio. Questa nuvola feromonica concentrata attrae i maschi impedendo loro di localizzare e fecondare le femmine. Il mancato accoppiamento incide ovviamente sulla popolazione di larve, responsabili del danno ai frutti.

L’approccio all’agricoltura sostenibile di BASF e` confermato anche dalla collaborazione con HORTA, spin off dell’Universita` Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, che ha sviluppato un sistema di supporto alle decisioni per la viticultura, che comprende, tra gli altri, modelli previsionali per le principali malattie fungine della vite. Questo consente di utilizzare gli agrofarmaci in modo equilibrato, nell’ottica di una visione sostenibile dell’agricoltura: produrre di più con meno.
Sarà possibile visitare la mostra #FoodPeople a partire dal 23 aprile da martedi` a venerdi`, dalle 9.30 - 17.00, sabato e festivi dalle 9.30 - 18.30.