Syngenta ha riunito a Foggia lo scorso 6 febbraio più di 250 produttori, tecnici, vivaisti e rappresentanti dell’industria di trasformazione in un convegno sul Pomodoro da Industria dal titolo “Produzione Integrata: aggiornamenti tecnici su Genetica, Protezione e Problematica Orobanche”.
L'incontro è stato aperto dal Area Manager Syngenta, Gennaro Bruno e dal Field Campaign Manager Syngenta, Giandomenico Irmici, che hanno illustrato la nuova strategia di A Foggia convegno Syngenta su Produzione Integrata del Pomodoro da industria sullo sviluppo di soluzioni integrate per le principali colture a livello mondiale e, nello specifico, per l’areale Mediterraneo.

Nel corso dell’intervento, sono stati sottolineati gli obiettivi e  il forte impegno che l’azienda sostiene nella promozione di  tecniche colturali sostenibili unitamente ad attività formative rivolte al mondo agricolo sull’uso sostenibile degli agrofarmaci. Queste iniziative rientrano nel progetto lanciato a livello mondiale “ The Good Growth Plan - Gli impegni concreti per il futuro dell’agricoltura” all’interno del quale si collocano le attività dedicate alle Filiere del pomodoro da industria. Il The Good Growth Plan è infatti un ambizioso Piano globale di Syngenta per affrontare le sfide dell’Agricoltura moderna, volto a promuovere un salto qualitativo del sistema agro-alimentare italiano che punti su un “modello di agricoltura intensiva sostenibile” e utilizzi come chiave del proprio successo l’innovazione, intesa sia come sviluppo di nuove tecnologie sia come promozione di nuove pratiche agricole.

Il meeting è proseguito con l'intervento di Nunzio Prencipe, Field Crop Expert Oricole Sud Italia di Syngenta, il quale ha presentato l’offerta integrata dell’azienda su pomodoro da industria, dalla Genetica alla Protezione della coltura.
Per le varietà è stato posto il focus su Komolix ormai divenuto riferimento per gli allungati non resistenti oltre a Ibrax recente introduzione con resistenza a TSWV.
Per il segmento dei prismatici a Simplex nei precoci e Suomy nei tardivi, che continuano a confermare ottime performance sia di resa sia di trasformazione, si affianca quest’anno NPT119 un medio precoce con resistenza a virosi.

Infine la novita di NPT 404 il mini san Marzano resistente e dalle ottime caretteristiche qualitative dlle bacche con cui Syngenta entra nel segmento dei frutti piccoli per il trasformato. Non da meno l’offerta e le novità per la difesa, come Ortiva Top, Pergado + Zominex tra i fungicidi ,Vertimec Pro, Ampligo e Affirm tra gli insetticidi e Tellus il nuovo  fungicida biologico a base di tricoderma.  Una gamma di prodotti di altissimo valore ed efficacia che garantisce una protezione efficiente in tutti i contesti di produzione.

Nunzio Prencipe ha infine sottolineando la proficua ed importante collaborazione con i principali Enti pubblici e privati presenti sul territorio (Università, C.R.A., Centri di saggio) nell’affrontare problematiche emergenti della coltura quali Orobanche, Batteriosi-Virosi e Stress climatico-ambientali attraverso la Sperimentazione condotta presso la Stazione sperimentale di Foggia “Colture Mediterranee” di Syngenta. Grazie anche a questa attività, si stanno mettendo a punto soluzioni integrate che prevedono l’utilizzo non solo di mezzi chimici ma anche agronomici, fisici e biologici per controllare il parassita diventato ormai  il più temuto in assoluto  dai produttori di pomodoro della Capitanata, rappresentato da Orobanche ramosa.     
         
Successivamente è intervenuta Giulia Conversa, del Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Foggia che   ha illustrato gli interessanti risultati ottenuti  presso la Stazione Sperimentale Syngenta di Foggia nella verifica di soluzioni e strategie di contenimento delle Orobanche su  Pomodoro da industria. Questa attività sperimentale condotta nel 2014, basandosi su esperienze e ricerche già effettuate in altri paesi del bacino del Mediterraneo, ha individuato nel Sovescio di particolare essenze erbacee e nell’impiego di alcune solfoniluree  in applicazione al terreno (Erbigazione) , potenziali ed efficaci mezzi per il controllo di questo parassita. Tuttavia questi incoraggianti risultati preliminari necessitano di essere ulteriormente confermati ed approfonditi dal punto di vista sperimentale oltre che autorizzati a livello ministeriale prima di passare alla fase applicativa agricola - aziendale.

Aniello Crescenzi, docente presso il Dipartimento di Scienze dell’Università della Basilicata ha concluso la scaletta degli interventi parlando di altre emergenze fitosanitarie del pomodoro, oltre a quella di Orobanche, quali Virosi (TSWV e PZSV) ed il fenomeno del Accartocciamento fogliare degenerativo del pomodoro in crescente diffusione negli areali costieri di coltivazione. Per questa problematica, sono stati presentati i risultati di una attività di monitoraggio di campo e  diagnostica condotta nelle zone di Lesina e Sannicandro G. , con la collaborazione di Università della Basilicata, Bioagritest, Syngenta, La Doria, Princes ed il coinvolgimento di produttori e vivaisti locali. Questa prima indagine ha rilevato come il fenomeno sia piuttosto complesso e collegato ad agenti eziologici non solo di natura biotica (come evidenziato in passato – Fitoplasma Giallume dell’Astro) ma anche di natura abiotica quale la salinità dell’acqua irrigua e terreno, pertanto si rendono necessari ulteriori approfondimenti in futuro.

Infine sono stati presentati i risultati sperimentali delle prove condotte da Università della Basilicata e Bioagritest con  la  collaborazione anche di Syngenta sul controllo delle Orobanche,  attraverso l’impiego di particolari ceppi di Fusarium oxysporum utilizzati in applicazione al terreno da soli e in miscela con alcuni erbicidi appartenenti alla famiglia delle Solfoniluree. Anche in questa sperimentazione i risultati sono stati interessanti ed incoraggianti ad approfondire l’utilizzo di questi mezzi per il controllo di questo parassita in prospettiva. La sessione di domande e discussione sulle tematiche trattate, seguita agli i interventi sopracitati, ha segnato la conclusione di questo interessante e partecipativo convegno.
 
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