La Conferenza Stato Regioni, presieduta dal Sottosegretario alle politiche agricole Giuseppe Castiglione, ha espresso ieri un parere favorevole sul decreto relativo alle misure di emergenza per la prevenzione, il controllo e l’eradicazione della Xylella fastidiosa nel territorio nazionale.

Le azioni contenute nel decreto, approvate in sede di Comitato Fitosanitario Nazionale con il supporto del Comitato tecnico-scientifico, forniscono un importante strumento per la gestione dell’emergenza fitosanitaria che colpisce il Salento.
Il provvedimento infatti definisce nello specifico le misure fitosanitarie necessarie per prevenire l’introduzione e la diffusione del patogeno sul territorio nazionale e identifica inoltre azioni mirate per la Provincia di Lecce.

Le misure fitosanitarie in questione prevedono:
  • l’identificazione delle “zone infette” e le zone circostanti denominate “zone cuscinetto”, in accordo con la Decisione della Commissione europea del 23 luglio scorso. A tale riguardo, verranno istituiti, nella zona indenne a nord della provincia di Lecce, una “zona cuscinetto” immediatamente a ridosso della zona infetta della Provincia di Lecce, che si estende dallo Ionio all’Adriatico, articolata in una profondità di 2 km, nonché un ulteriore “cordone fitosanitario” di altri 2 km di profondità, ad adeguata distanza dalla prima verso Nord;
  • l’avvio immediato del monitoraggio a tappeto ai margini settentrionali della zona infetta in una fascia contigua alla zona cuscinetto di 1 km di profondità;
  • interventi nella “zona cuscinetto” e nel “cordone fitosanitario” consistenti in un monitoraggio costante a maglie strette, trattamenti con fitofarmaci autorizzati ed interventi agronomici contro gli insetti vettori, eliminazione delle piante ospiti erbacee ed estirpazione di eventuali piante infette;
  • potenziamento dei controlli sull’eventuale presenza dell’infezione nei vivai della zona infetta e rigoroso controllo della movimentazione dei prodotti “a rischio” identificati, nel rispetto della Decisione europea;
  • piano di controlli in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato e l’Ispettorato repressione frodi (Icqrf), soprattutto per quanto concerne la movimentazione del materiale “a rischio”;
  • allargamento all’intero territorio nazionale del programma di indagini mirate;
  • idonea campagna di comunicazione ed informazione.