Prosegue la campagna di contrasto al tarlo asiatico (nome scientifico Anoplophora chinensis e Anoplophora glabripennis) da parte di Regione Lombardia. L'insetto, innocuo per l'uomo, ma molto dannoso per le piante, è comparso per la prima volta in Europa nel 2000. "Regione Lombardia ha confermato, anche per il biennio 2014-2015, la campagna informativa, che coinvolge direttamente i cittadini - ha detto questa mattina l'assessore all'Agricoltura di Regione Lombardia Gianni Fava, nel corso della presentazione del piano di lotta al tarlo asiatico - e che conferma l'impegno dell'assessorato contro il patogeno".

L'obiettivo non sarà l'eradicazione totale, ritenuta impossibile, ma una sensibile riduzione della sua diffusione. "Questo perché, con la crisi delle vendite interne - ha spiegato Fava - e il crollo dei fatturati, in alcuni casi anche di due terzi, è necessario, per le imprese vivaistiche lombarde, puntare massicciamente sull'export. Non possiamo permetterci di far uscire dal nostro territorio l'idea che i nostri prodotti non siano immuni da problemi fitopatologici. È in questa direzione, ad esempio, che nelle scorse settimane abbiamo ricevuto una delegazione dalla Turchia nel Distretto vivaistico di Canneto".

Cittadini chiamati a segnalare la presenza dell'insetto
Anche la campagna mediatica avviata nelle principali stazioni della metropolitana milanese, sul canale Youtube e su alcune televisioni locali, elaborata dalla Fondazione Minoprio e premiata dalla Commissione europea come "best practice" da adottare a livello europeo, chiama in causa direttamente i cittadini, che in passato, "con oltre 5.000 segnalazioni - ha ricordato l'assessore -, hanno contribuito ad arginare il fenomeno del tarlo asiatico". Le azioni di contrasto di questi anni, infatti, hanno ridotto la diffusione dell'Anoplophora, "passata da una contaminazione di 6.300 piante a 2.200, in 34 Comuni delle province di Milano, Varese e Brescia", come ha sintetizzato Federico Giovanazzi della Direzione generale Agricoltura.

Per l'assessore Fava, "il sistema fitosanitario regionale sta diventando un punto di riferimento territoriale a livello nazionale per la propria efficienza anche nei confronti di specie che sono la conseguenza non voluta della globalizzazione e che rimandano a un tema più generale della fauna alloctona, che, quando crea problemi al sistema agricolo, deve essere affrontata e risolta con strategie di ampio respiro e strumenti efficaci". In questo contesto anche i cittadini possono essere utili.

Questo il claim di una delle campagne pubblicitarie rivolte alla cittadinanza:
'Trova il tarlo asiatico. Salva gli alberi. Chiama 800.318.318. tarloasiatico@regione.lombardia.it'.

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