Il piano RepowerEU ha l'obiettivo di eliminare totalmente le importazioni di gas russo dell'Unione Europea. Un piano sicuramente ambizioso che apre prospettive interessanti anche nel settore agricolo. Con la produzione di biometano, per esempio: una pratica di economia circolare che presenta innumerevoli vantaggi dal punto di vista ecologico, economico, agronomico. L'immensa quantità di gas naturale importata dalla Russia dovrà essere sostituita con biometano o con idrogeno e l'obiettivo fissato lo scorso 9 febbraio dal Parlamento Europeo è di 35 miliardi di metri cubi di biometano prodotti nell'Unione entro il 2030 - il 20% del gas attualmente importato dalla Russia - per un valore di beneficio totale stimato in 38-78 miliardi di euro (fonte: EBA, European Biogas Association).

 

Il biometano può essere prodotto sia da rifiuti sia da scarti e deiezioni organiche o ancora da materiali agricoli, biomasse anche residuali, con processi di digestione anaerobica seguiti da purificazione (upgrading). Il biometano può essere utilizzato per la produzione di energia elettrica e calore (cogenerazione) o ancora come combustibile per riscaldamento o autotrazione, al pari del metano oggi importato. Il problema è che i siti di produzione di biometano sono sempre locali e polverizzati in tutto il territorio nazionale. Nel caso che il biogas sia utilizzato come combustibile gassoso l'infrastruttura che diviene quindi indispensabile è una rete di trasporto del gas che dalle aree rurali - dove si produce - porti il biometano alle aree urbane o industriali dove si consuma.

 

In Italia molte fonti riportano come i costi di allacciamento a carico dei produttori sarebbero più elevati rispetto ad altre nazioni, come per esempio la Germania - paese leader dell'Unione nel settore. Lo scorso gennaio il Mase (Ministero Ambiente e Sviluppo Economico) ha approvato il decreto applicativo per accedere agli incentivi all'immissione di biometano nella rete del gas naturale.

 

L'atto rientra nelle misure del Pnrr che assegnano contributi in conto capitale per 1,7 miliardi di euro fra investimenti e tariffe incentivanti al fine di arrivare a decuplicare la produzione nazionale, passando da 200 milioni a 2 miliardi di metri cubi alla fine del 2024 (fonte: Mase).

Alcuni sostengono che l'Italia potrà arrivare a produrre 8,5 miliardi di metri cubi entro il 2030 (fonte: Consorzio Italiano Biogas). Se così fosse finalmente l'economia circolare passerebbe, finalmente, da teoria a realtà.