L'accordo di Parigi sulla lotta ai cambiamenti climatici, il primo accordo globale vincolante su questo tema, entrerà in vigore il mese prossimo. Come riporta Agra Press che sottolinea come ciò accadrà molto prima del previsto, poiché le condizioni necessarie affinché ciò avvenga saranno raggiunte grazie alla ratifica da parte dell'Unione europea, approvata ieri dall'assemblea di Strasburgo, riunita in seduta plenaria alla presenza del segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon, del presidente della Commissione europea Claude Juncker, del ministro dell'Ambiente francese e presidente della Cop21 Ségolène Royal e del segretario di stato slovacco Ivan Korcok, in rappresentanza della presidenza del Consiglio.

Il Parlamento ha dato il suo consenso alla ratifica dell'accordo con 610 voti a favore, 38 contrari e 31 astensioni. "Il nostro voto garantisce che l'accordo soddisfi la soglia necessaria per l'entrata in vigore" e cioè il via libera di 55 parti contraenti che rappresentino il 55% delle emissioni, ha detto il presidente del parlamento europeo Martin Schultz, secondo il quale il fatto che si sia raggiunto questo risultato a "meno di un anno dopo la sua firma è un risultato enorme", considerato che "per il protocollo di Kyoto ci sono voluti otto anni". "Il voto di oggi significa anche che l'Ue resta un leader nella lotta al cambiamento climatico", ha concluso. Ora che l'accordo è stato approvato dal Pe, il cConsiglio Ue può adottare formalmente la decisione tramite una procedura scritta d'urgenza così che l'Ue, insieme ai 7 Stati membri che hanno già completato il processo nazionale di ratifica, possano depositare venerdì 7 ottobre gli strumenti di ratifica nella sede delle Nazioni Unite a New York.

"Il voto di oggi dell’Europarlamento dà gioia ed è un segno di speranza anche rispetto alla crisi dell’Unione europea", ha dichiarato Sergio Andreis, direttore esecutivo di Kyoto Club
"Adesso occorre agire perchè non c’è tempo da perdere. Invitiamo il Governo a tenere conto dell’entrata in vigore dell’Accordo di Parigi già con la prossima Legge di stabilità, che dovrebbe contenere proposte ambiziose, utili anche per la crescita del sistema Paese, a sostegno delle energie rinnovabili e la sostituzione dei combustibili fossili, per l’efficienza energetica, l’economia circolare e la mobilità sostenibile. Oltre che - ha concluso Andreis - per il recupero dei ritardi negli impegni italiani per il Green Climate Fund".