Dopo gli interventi normativi introdotti con il decreto 'Destinazione italia', che ha ridotto pesantemente i prezzi minimi di vendita dell’energia elettrica da fonti rinnovabili, l’aggravio fiscale previsto con il provvedimento approvato dal Governo venerdì scorso rischia di compromettere definitivamente l’equilibrio economico-finanziario delle imprese agricole che hanno investito nel settore delle rinnovabili”.
Così Agrinsieme, il Coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative agroalimentari, commenta le nuove misure fiscali introdotte dal governo sul settore delle agroenergie.

La determinazione del reddito con l’aliquota del 25% sull’ammontare dei corrispettivi, con il cambio delle regole d’imposizione “in corso d’opera”, produce effetti dirompenti sui piani d’investimento e sulle fonti di finanziamento bancario.

Peraltro – sottolinea Agrinsieme - la pesante tassazione genera un gettito di gran lunga superiore a quanto stimato dal Governo, che impone un profondo ripensamento della misura, in particolare per i settori del biogas e delle biomasse, che utilizzano materia prima agroforestale, effluenti zootecnici, sottoprodotti, con positive ricadute economiche sul territorio”.

Occorre, a parere del coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative agroalimentari, assolutamente rivedere l’impianto delle nuove norme, per assicurare un futuro alle rinnovabili agricole che stanno dando un grande contributo alla diminuzione delle emissioni e più in generale alla tutela dell’ambiente. “In questo ambito è indispensabile rilanciare una strategia di settore che eviti provvedimenti estemporanei, con effetti retroattivi”.