La possibilità di generare calore all’infrarosso in maniera innovativa, ha permesso di utilizzarlo oltre che nel riscaldamento puro e semplice di serre, appartamenti anche nella specifica operazione del taleaggio e della germinazione.
Il vantaggio, offerto dal sistema realizzato dai tecnici della WEM sas - società attiva nella ricerca di soluzioni di risparmio energetico - di potere 'annegare' gli elementi riscaldanti sotto varie tipologie di supporto (cemento, legno, intonaco, terra) e la possibilità di alimentare il tutto elettricamente con basse potenze e basse tensioni, garantisce, nel caso del germinatoio, al sistema l’esistenza di un piccolo 'sole' disposto sotto terra o sul fondo del contenitore.

Gli effetti, ormai ampiamente consolidati, sono quelli di una accelerazione dei tempi di radicazione, di una migliore resa finale dei prodotti e di una assenza di pericoli legati ad improvvise gelate.
I guadagni dei tempi di germinazione si sono stabilizzati intorno al 40/50%, mentre la presenza di una radiazione continua, controllata termostaticamente, evita la formazione di muffe o gli impropri accumuli di umidità nella piantina.

In foto si evince il confronto tra due talee l’una sottoposta alla radiazione all’infrarosso e l’altra che invece ha seguito il normale iter produttivo. La prova è stata effettuata organizzando nello stesso ambiente due sistemi uno tradizionale e l’altro con il sistema di riscaldamento all’infrarosso posto sul fondo del contenitore.
Mediamente si sono mantenuti valori di temperatura compresi tra i 16°C e i 20°C, con una alimentazione elettrica di 12 V ed una potenza impegnata di meno di 50 W. I valori in gioco per l’alimentazione elettrica hanno permesso l’uso diretto di un piccolo pannello fotovoltaico, ovviamente durante il giorno, e di ricorrere al sistema centrale in assenza di luce solare.

L’utilizzo di un termostato ha permesso di abbattere ancora più i consumi, limitando dopo l’andata a regime, l’intervento della sorgente di alimentazione solo per i momenti di discesa sotto i valori prefissati di temperatura.

Nel caso della figura, si trattava di talee di kiwi, non si sono fatti superare i 18 °C, ma per altri prodotti (quali fiori )i valori sono stati fissati anche sopra i 25°C, con un piccolo aggravio dei consumi solo per l’andare a regime.

Fieragricola 2010 - Pad 10 Stand D5

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