L'estate più secca degli ultimi cinquecento anni: il 2022 sarà certamente ricordato da tutti come un anno eccezionale. Se i dati del programma europeo di osservazione della Terra, Copernicus, hanno fornito la prova, con immagini dal satellite Sentinel-2, gli agricoltori già avevano coscienza della situazione.

 

Non c'era forse anno migliore quindi per premiare, come è successo all'ultima edizione di Interpoma a Bolzano, aziende che si sono distinte, nel settore melicolo, per tecnologie in grado di ottimizzare la gestione dell'acqua, consentendo risparmio idrico e miglioramento della resa o qualità dei frutti.

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Era questo il tema dell'edizione 2022 dell'Interpoma Award. La Fiera, dopo quattro anni causa emergenza covid-19, è tornata in presenza e ha visto il tutto esaurito con la partecipazione di novanta espositori provenienti da venti Paesi, oltre 16mila visitatori da settanta Paesi, ottocento presenze nelle due giornate del Congress e cinquecento partecipanti agli Interpoma Tours.

 

L'Interpoma Award prevedeva due categorie, una per le aziende e l'altra per le startup. Ad assegnare i premi è stata una giuria di esperti presieduta da Massimo Tagliavini, professore alla Facoltà di Scienze e Tecnologie della Libera Università di Bolzano e presidente della Soi, la Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana. "Tutte le aziende premiate - ha dichiarato Massimo Tagliavini - hanno in comune il fatto di aver messo in rete diversa tecnologia: sensori che misurano la disponibilità d'acqua nel terreno per esempio e le condizioni atmosferiche. Quasi tutte hanno poi una app che permette all'agricoltore di ricevere le informazioni sullo stato idrico del meleto e, a volte, anche una notifica sulla necessità di intervenire con apporti idrici".

 

Meleto e tecnologia, binomio vincente

 

Sono stati premiati due vincitori, uno per categoria, ed è stata poi assegnata anche una menzione speciale nella sezione "aziende".

 

Vincitrice per le aziende è stata la polacca Inventia, con il sistema Agreus®. Con sensori alimentati a energia solare, trasmissione wireless, app personalizzata in base alle esigenze dei coltivatori, notifica di allarme delle necessità di irrigazione e possibilità di gestire automaticamente il processo di irrigazione, Agreus® è stato riconosciuto come sistema completo e facile da usare che consente un controllo preciso dell'irrigazione, in base a parametri climatici e alla disponibilità idrica.

 

La menzione speciale è andata al sistema Plantection di Nika, Azienda altoatesina. Architettura modulare, possibilità di integrare sensori e contatori e facilità di utilizzo hanno convinto la giuria dell'Interpoma Award che il sistema Plantection sia una valida tecnologia di controllo dell'irrigazione per gli schemi di irrigazione delle grandi aziende agricole o delle cooperative, dove la complessità del sistema e la sicurezza delle operazioni sono criteri fondamentali.

 

Per la categoria startup, l'Interpoma Award è andato ad Odis Solutions, Azienda di Bolzano fondata nel 2019 da tre trentenni. Il loro sistema di irrigazione intelligente Odis ha convinto gli esperti, è stato infatti considerato promettente per la capacità di "integrare diversi sensori - sia per le variabili ambientali che per le condizioni delle piante - in un'app versatile e basata su cloud, che consente agli agricoltori di monitorare lo stato idrico dei loro frutteti e permette di controllare il sistema di irrigazione".

 

"Quando abbiamo fondato la nostra Azienda - ha detto Fritz Oberhofer, fra i fondatori di Odis - volevamo sviluppare un sistema di sensori con il giusto costo. Sensori facili da usare, senza bisogno di manutenzione, che funzionassero a batteria. Abbiamo integrato sensori di umidità del terreno, di temperatura, bagnatura fogliare. Tutti i più importanti sensori sono nel sistema. Basta attivare la app e da quel momento l'agricoltore vede la situazione, in tempo reale sul suo campo. Fra i sensori particolari c'è anche quello che verifica il funzionamento dell'impianto di irrigazione e dal 2023 sarà integrato anche quello di controllo delle pompe. Al momento il nostro sistema fotografa la situazione, domani però vorremmo poter dare anche il consiglio irriguo. Stiamo lavorando in quella direzione. Noi consigliamo sempre di partire da un sensore e se l'agricoltore si trova bene, poi vanno aggiunti gli altri. La spesa minima per un sistema veramente utile è di circa mille euro a ettaro, poi, a seconda di quanti sensori integri, si sale".

 

L'irrigazione precisa e non "a sentimento" è un passo fondamentale per avere quantità e qualità di prodotto. "Il melo - ha detto il professore Tagliavini - ha esigenze idriche abbastanza elevate ma a volte sovrastimate dagli imprenditori agricoli. Soprattutto in montagna, dove l'acqua non manca, i meleti vengono irrigati molto, sopra le necessità idriche. È possibile ridurre la quantità di acqua senza penalizzare produzione e qualità dei frutti. Ciò è possibile con i sensori ma anche con metodi classici dell'agronomia. L'agricoltore ha una varietà di possibilità, fra queste c'è quella di ridurre le richieste evapotraspirative. Sicuramente si può permettere all'umidità del terreno di scendere al di sotto dei livelli normali, senza, in alcune fasi fenologiche, penalizzare la produttività. Per i nuovi impianti poi si può pensare a portinnesti con radici più profonde, maggiormente capaci quindi di utilizzare l'acqua delle piogge o della falda".

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