Nel 2022 molte imprese hanno investito in mezzi agricoli innovativi sfruttando il credito d'imposta 4.0 ma, a causa dei ritardi di consegna, non hanno ricevuto i nuovi beni ordinati.

 

Al disagio della lunga attesa si aggiunge il rischio di non poter usufruire del beneficio fiscale ottenuto in fase di acquisto. Le scadenze fissate dalla normativa prevedono infatti che la prenotazione del bene debba essere stata fatta entro il 31 dicembre 2022 ma anche che questo debba essere consegnato all'acquirente entro il 30 giugno 2023.

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Vista la difficoltà di evadere gli ordini nei tempi, la Federazione dei commercianti di macchine agricole Federacma a metà dicembre scorso, ha chiesto al governo di prorogare i termini di consegna dei beni 4.0 prenotati con il credito d'imposta e di mantenere l'aliquota al 40% anche per il 2023. Il presidente di Federacma Andrea Borio ha sollecitato "un intervento attraverso la Legge di Bilancio per sanare la situazione e mantenere un impegno con le aziende, alle prese con uno scenario internazionale complesso".

 

Il tira e molla

Inizialmente il governo ha risposto con il Decreto Milleproroghe (Decreto-legge n. 198 del 2022) che - approvato lo scorso 21 dicembre - spostava di 6 mesi (al 31 dicembre 2023) il termine per la consegna dei beni materiali 4.0 prenotati entro fine 2022 mantenendo il credito d'imposta maggiorato. Ciò, a patto che l'ordine fosse stato accettato dal venditore e fosse avvenuto il pagamento di un acconto non inferiore al 20% del costo pattuito.

 

Successivamente, colpo di scena, l'articolo 1, comma 423 della Legge di Bilancio 2023 - Legge n. 197 del 29 dicembre 2022 - ha cambiato le carte in tavola anticipando la scadenza per gli investimenti 4.0 con credito d'imposta al 30 settembre 2023. Secondo il principio "lex posterior derogat priori", la Legge di Bilancio sovrascrive il Decreto Milleproroghe.

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Non tutto è perduto

L'avvio della conversione in legge del Decreto Milleproroghe, avvenuta il 10 gennaio, può ancora cambiare la situazione e riportare la scadenza per il credito d'imposta al 31 dicembre 2023, dando maggiore ossigeno ai costruttori.

 

Per come si stanno muovendo le cose, la risposta definitiva non l'avremo prima del 19 gennaio, termine fissato per la presentazione degli emendamenti e degli ordini del giorno relativi al Milleproroghe.

 

Per ora comanda la Legge di Bilancio 

Ad oggi vale quanto indicato dalla Legge di Bilancio. Le aziende hanno tempo fino al prossimo settembre per completare gli investimenti in beni materiali 4.0 (definiti nell'allegato A, legge n. 232 del 2016) con le aliquote di credito stabilite dall'articolo 1, comma 1057 della Legge di Bilancio 2021 (legge n. 178 del 2020). Le condizioni richieste sono l'accettazione dell'ordine da parte del venditore e il pagamento di un acconto almeno pari al 20% del prezzo d'acquisto entro il 31 dicembre 2022.

 

In pratica la Legge di Bilancio 2023 concede alle imprese 3 mesi in più per la consegna del bene e così come avveniva nel 2022, il credito d'imposta viene riconosciuto:

  • nella misura del 40% del costo per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • nella misura del 20% del costo per gli investimenti da 2,5 a 10 milioni;
  • nella misura del 10% del costo per gli investimenti da 10 milioni fino a 20 milioni.

 

E se compro un bene 4.0 ora?

Ad oggi le imprese che ordinano mezzi agricoli 4.0 o che vedono slittare la consegna dei beni 4.0 prenotati nel 2022 oltre il 30 settembre 2023, si vedono dimezzare le aliquote che diventano:

  • 20% del prezzo fino a 2,5 milioni di euro;
  • 10% del prezzo da 2,5 a 10 milioni;
  • 5% del prezzo da 10 milioni fino a 20 milioni.

L'investimento si intende effettuato quando il bene 4.0 viene spedito o consegnato all'acquirente. Per la definizione del periodo in cui si realizza l'investimento non conta la data di entrata in funzione del bene o dell'interconnessione.

 

Meno tempo per la consegna di software

A differenza delle macchine agricole, i software e tutti quei sistemi considerati beni immateriali 4.0 (allegato B, legge n. 232 del 2016) acquistati con il credito d'imposta, devono essere consegnati entro il 30 giugno 2023. La Legge di Bilancio, in questo caso, non prevede nessuna proroga.

 

Rimangono invariate le aliquote per chi ha investito fino a un milione di euro in software e soluzioni simili nel corso del 2022 o per chi completa l'investimento entro il 30 giugno 2023 con prenotazione entro il 31 dicembre 2022. In questi casi, il credito d'imposta è pari al 50% dell'investimento e non al 20% come avviene per i beni materiali.

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