Finora l'irrigazione ha interessato più la coltivazione di olive da mensa che quella di olive da olio, tradizionalmente gestita in regime asciutto affidandosi alle precipitazioni. Del resto, l'olivo (Olea europaea L.) presenta caratteristiche anatomiche e morfologiche tipiche di una specie xerofila, cioè adatta a vivere in ambienti caratterizzati da lunghi periodi di siccità o da clima arido desertico.

 

La coltura tollera e resiste bene alla siccità grazie alle ridotte dimensioni della lamina fogliare, alla tomentosità della pagina inferiore delle foglie, alla presenza di stomi solo nella pagina inferiore e all'apparato radicale che - pur essendo normalmente superficiale - è in grado di svilupparsi in profondità e oltre la proiezione della chioma in condizioni di carenza di acqua.

 

Tante gocce portano a grandi risultati

Nonostante la grande resistenza della specie, in tempi recenti l'irrigazione ha assunto particolare importanza anche nell'olivicoltura da olio, poiché permette di ottenere maggiore produttività, minore variabilità qualitativa del prodotto derivato da una stagione all'altra e migliore equilibrio tra le annate di carica e di scarica produttiva.

 

La pratica irrigua influisce positivamente anche sulla biologia fiorale e sullo sviluppo della drupa, garantendo un maggior numero di infiorescenze, una minore incidenza di aborto dell'ovario e una maggiore allegagione, nonché una riduzione della cascola e un aumento della pezzatura dei frutti e del rapporto polpa nocciolo.

 

Gli interventi irrigui risultano quasi d'obbligo negli impianti intensivi e super intensivi (trecento, quattrocento piante per ettaro) realizzati negli ultimi anni nei Paesi mediterranei, dove si mira all'ottenimento di produzioni superiori con minori risorse idriche.

Nel Mediterraneo, il fabbisogno idrico stagionale della coltura si aggira tra 6mila e 8mila metri cubi per ettaro negli oliveti tradizionali e tra 3.500 e 6mila metri cubi per ettaro in quelli intensivi. Tali volumi possono essere ridotti ulteriormente usando sistemi irrigui a microportata che garantiscono la massima uniformità di erogazione e rendono possibili strategie "deficitarie" in alcune fasi fenologiche. Il risultato? Maggiore risparmio di acqua senza compromettere la produzione.


L'irrigazione a goccia è un toccasana per l'oliveto

L'irrigazione a goccia è un toccasana per l'oliveto

(Fonte foto: Irritec)

 

Fertirrigazione, il potere dei nutrienti

Gli olivicoltori possono anche combinare l'irrigazione con la fertirrigazione per incrementare il benessere idrico nutrizionale delle piante, migliorando gli aspetti vegeto produttivi delle singole annate. Una corretta gestione irrigua e nutritiva, abbinata ad altre pratiche agronomiche come la potatura, riduce l'incidenza dell'alternanza produttiva - fenomeno tipico dell'olivo - da un anno all'altro.

 

La fertirrigazione, che dev'essere preceduta da diagnosi fogliare e analisi del suolo, consiste nel somministrare i fertilizzanti minerali necessari per le funzioni fisiologiche e produttive della pianta attraverso l'acqua irrigua. È fondamentale usare esclusivamente prodotti idrosolubili come urea (46% N), nitrato di potassio (13% N e 46% K2O), fosfato monoammonico (12% N e 61% P2O5) e nitrato di ammonio (34% N).

 

Chi opta per la fertirrigazione, può adottare i sistemi Irritec che - semplici da installare e affidabili - permettono di iniettare nelle tubazioni da una a quattro soluzioni nutritive più un acido e di lavorare sia a volume che a set di pH ed EC (Conducibilità Elettrica).

 

Subirrigazione: ancora meno sprechi

Altra "via" percorribile negli oliveti è la subirrigazione, indicata sia per facilitare il passaggio delle macchine agricole per la lavorazione del terreno, la trinciatura e i trattamenti fitosanitari, sia per aumentare l'efficienza d'uso dell'acqua.

 

Un sistema di subirrigazione ben progettato e gestito permette, infatti, di raggiungere un'efficienza superiore al 95%, poiché l'acqua e i fertilizzanti vengono distribuiti proprio nella zona esplorata dalle radici. L'interramento delle ali gocciolanti, generalmente poste a profondità tra 20 e 35 centimetri, minimizza le perdite per evaporazione dal suolo, la crescita di infestanti ed evita danneggiamenti dovuti a insetti, animali o atti di vandalismo.


Minori perdite di acqua con la subirrigazione in oliveto

Minori perdite di acqua con la subirrigazione in oliveto

(Fonte foto: Irritec)

 

Un impianto di subirrigazione deve avere specifiche ali gocciolanti poste a una corretta distanza dal tronco, un sistema di filtraggio a monte con dispositivo di controlavaggio automatico, un contatore per monitorare le portate dei singoli settori, collettori di scarico posizionati alla fine delle ali gocciolanti per effettuare le operazioni di spurgo e valvole di sfiato dell'aria nei punti più alti dei collettori per evitare l'effetto sifone.

 

Nell'olivicoltura intensiva si consiglia di installare l'impianto contestualmente al trapianto in modo che le piante possano affrancarsi rapidamente al terreno e il loro apparato radicale ancora poco sviluppato abbia una riserva idrica adeguata. Spesso un mancato adacquamento dopo il trapianto porta a fallanze che poi causano disomogeneità produttive.

 

Soluzioni Irritec per oliveti

Per le applicazioni sottosuperficiali, Irritec propone ali gocciolanti autocompensanti con sistema antisifone e antiradice Multibar Rootguard che assicurano elevate performance dell'impianto anche dopo anni dall'installazione.

 

Alle ali interrate è possibile aggiungere ali gocciolanti superficiali per i primi due, tre anni di vita delle piante. Spaziatura tra i gocciolatori, portate orarie, turni irrigui e volumi d'adacquamento dipendono dalle caratteristiche tessiturali del terreno e dalla tipologia d'impianto dell'azienda agricola. In genere, si adottano spaziature e portate ridotte con turni irrigui frequenti in terreni sabbiosi, spaziature e portate maggiori con turni irrigui più lunghi in terreni argillosi.

 

L'offerta dell'Azienda comprende anche evoluti sistemi di fertirrigazione con centraline di programmazione (programmatori Commander Evo) che permettono di gestire in maniera professionale l'apertura e la chiusura delle valvole sparse per gli oliveti. Si tratta di dispositivi facili da usare, affidabili nel tempo e adatti a imprese agricole di ogni dimensione.

È ideale per le realtà medio grandi il sistema di comando Evo Radio System che, attraverso un trasmettitore radio installato in prossimità del programmatore e diversi ricevitori posti vicino alle elettrovalvole, governa le valvole di irrigazione a distanza senza l'ausilio di cavi elettrici. Evo Radio System è gestibile da remoto usando un modem e accedendo a una piattaforma web dedicata.