Nel 2021 il mercato europeo dei trattori ha mostrato una crescita a doppia cifra come i mercati statunitensi e canadese, registrando un +17% delle immatricolazioni rispetto al 2020. Lo scorso anno in Europa sono stati registrati quasi 230mila "trattori", tra cui i veicoli con potenze sotto i 50 cavalli erano minoritari (30%) rispetto ai mezzi sopra i 50 cavalli e circa 180mila erano trattori agricoli in senso stretto. Tra gli altri mezzi, quad, Atv (all-terrain vehicle) e sollevatori telescopici.


Leggi anche
Il mercato mondiale dei trattori corre


Secondo il Cema, la crescita rappresenta un miglioramento significativo, indipendentemente dagli effetti della pandemia sul mercato nel 2020, poiché il numero di trattrici immatricolate nel 2021 è stato il più alto registrato da oltre un decennio. Il risultato è ancor più positivo se si considera che i costruttori hanno fatto i conti con frequenti interruzioni delle catene di approvvigionamento e con la carenza di personale a causa delle infezioni da coronavirus.

 

Domanda su grazie alle commodity

Se i ritardi nella produzione hanno frenato il mercato, i prezzi elevati delle materie prime agricole e dei generi alimentari - superiori del 28% rispetto al 2020 e al livello più alto dal 2011 secondo l'Indice Globale dei Prezzi Alimentari della Fao - hanno sostenuto in modo determinante la domanda di trattori nel 2021.


Andamento degli indici dei prezzi alimentari dal 2020 al 2022

Andamento degli indici dei prezzi alimentari dal 2020 al 2022

(Fonte foto: UN Fao)

(Clicca sull'immagine per ingrandirla)


L'aumento dei prezzi delle commodity e degli indici di carne, latticini, cereali, oli vegetali e zucchero, ha influito positivamente sul reddito degli agricoltori europei controbilanciando parzialmente gli effetti del rapido incremento dei costi di produzione, in particolare di gasolio e fertilizzanti.


Leggi anche
Prezzi del gasolio alle stelle

 

Immatricolazioni, i piccoli battono tutti

Nel 2021 la crescita delle registrazioni ha interessato ogni segmento di potenza, ma è stata più lenta in termini numerici per i trattori più grandi. I modelli oltre i 180 cavalli hanno riportato un +9%, pari alla metà dell'aumento riguardante i mezzi di potenza inferiore.

I maggiori incrementi hanno visto protagoniste le trattrici con potenze uguali o inferiori a 30 cavalli e quelle da 80 a 100 cavalli, le cui immatricolazioni sono cresciute di diverse migliaia di unità rispetto al 2020.


Confronto tra classi di potenza delle immatricolazioni di trattori in Europa

Confronto tra classi di potenza delle immatricolazioni di trattori in Europa

(Clicca sull'immagine per ingrandirla)

 

Italia e Polonia: campioni d'Europa

Le immatricolazioni 2021 in Francia e Germania - i due maggiori mercati europei che rappresentano quasi quattro trattori su dieci registrati - sono cresciute meno rispetto a Italia e Polonia.

 

Con un +10% (+3.256 trattori) che ha permesso di superare i 35.700 mezzi immatricolati, il mercato francese ha mostrato la migliore performance dal 2013. Le trattrici per spazi verdi sono cresciute del 47% (+2.136 unità), mentre quelle standard del 2,7%, raggiungendo le 24.543 unità.

La Germania ha chiuso il 2021 con un +9% in virtù di oltre 34.800 trattori immatricolati, di cui quasi tre quarti con una potenza superiore a 50 cavalli. Tale classe di potenza è cresciuta, però, solo dello 0,2% rispetto al 2020, mentre i modelli sotto i 50 cavalli sono aumentati del 38%. I mesi migliori sono stati marzo, come osservato anche negli anni precedenti, e dicembre.

È andata benissimo in Italia, il terzo mercato più grande in Ue: il +36% delle immatricolazioni di trattrici (arrivate a quasi 24.400) è stato possibile anche grazie agli incentivi 4.0, tuttora in vigore. Prossimamente, sosterranno ulteriormente la domanda i fondi dei Psr e del Pnrr, che fanno ben sperare nonostante il peggioramento lungo la filiera e lo scoppio della guerra in Ucraina.


A gonfie vele la Polonia dove le registrazioni hanno mostrato un aumento del 43% rispetto al 2020, superando le 20.200 unità. Un numero così elevato non si registrava dal 2014. Da segnalare che Italia e Polonia, insieme a Regno Unito e Spagna, rappresentano il 35% delle immatricolazioni europee.


Leggi anche

Mercato italiano in forma smagliante


In Gran Bretagna l'incremento complessivo - +18% in ragione di oltre 14mila trattori - è dovuto perlopiù al +25% del primo semestre 2021 (ben superiore alla media quinquennale precedente), seguito da un lieve aumento nella seconda metà dell'anno. Le immatricolazioni avrebbero potuto essere ancora più alte se gli ordini fossero stati evasi normalmente: i mezzi in attesa di essere consegnati a fine 2021 erano superiori del 40% rispetto a fine 2020.


In Spagna le registrazioni in crescita del 10% hanno permesso di raggiungere oltre 11.600 unità immatricolate, inferiori dell'1,2% rispetto alla media dei cinque anni precedenti. Aumentate le vendite di trattori cingolati (+45% sul 2020), standard (+10%) e a carreggiata stretta (+9%), ma anche il mercato dell'usato (+22%) che frena il nuovo.


Immatricolazioni di trattori nei vari Paesi europei nel 2021

Immatricolazioni di trattori nei vari Paesi europei nel 2021

(Clicca sull'immagine per ingrandirla)

 

Inizio 2022 nel segno dell'incertezza

Le difficoltà che hanno caratterizzato il 2021 permangono nel nuovo anno. A detta dei produttori europei, le interruzioni della produzione si sono moltiplicate dall'estate 2021 in poi. Anche prima della guerra in Ucraina, nel barometro Cema di febbraio 2022 il 51% delle aziende si aspettava stop produttivi nelle settimane successive a causa di problemi nella catena di fornitura. In particolare, il 64% dei produttori di trattrici e il 71% dei costruttori di macchine da raccolta prevedeva interruzioni.

Ai problemi nell'approvvigionamento si aggiungono disservizi nella logistica e nelle spedizioni (i container sono pochi e disponibili a caro prezzo), ridotta disponibilità di manodopera a causa della diffusione della variante Omicron, aumento dei costi delle materie prime e dell'energia. Con l'avvicinarsi della stagione agricola e l'aggravarsi del conflitto russo ucraino, le imprese temono di non riuscire a consegnare le macchine per tempo.

Secondo il barometro Cema di marzo 2022, l'Indice Generale del clima dell'industria europea delle macchine agricole resta a un livello elevato, ma è comunque sceso da 53 a 30 punti (su una scala da -100 a +100) per effetto dello scoppio della guerra. Per ora, i costruttori prevedono ancora un aumento del 5% del fatturato aziendale nel 2022, poiché la perdita attesa dall'Est Europa sarà probabilmente controbilanciata dalla crescita in Nord e Sud America, Europa occidentale e Oceania.


Andamento del Cema Business Climate Index

Andamento del Cema Business Climate Index

(Clicca sull'immagine per ingrandirla)


Il conflitto - sostiene il Cema - innescherà ancora più strozzature nell'offerta, danneggiando più la catena di fornitura che il mercato. Russia, Bielorussia e Ucraina insieme rappresentano meno del 5% del fatturato totale delle aziende intervistate nel 2021. I ritardi dei fornitori renderanno però più difficile realizzare gli ordini per i produttori di mietitrebbie e trattrici: l'81% e il 70%, rispettivamente, si aspetta di dover interrompere temporaneamente la produzione nelle prossime quattro settimane.