L'agricoltura, che non si è mai completamente fermata durante l'emergenza coronavirus, ha bisogno di ripartire con un cambio di marcia, aumentando la competitività, la capacità di resilienza e la sostenibilità, ma per farlo deve essere sostenuta con misure adeguate.

Fondi per il rilancio del settore, in particolare della meccanizzazione agricola, si trovano nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che - presentato dal Governo italiano a Bruxelles il 30 aprile 2021 - è stato approvato lo scorso 13 luglio dal Consiglio "Economia e finanza" (Ecofin) dell'Ue e nella nuova Sabatinirifinanziata con il decreto legge 30 giugno 2021, n. 99 votato dal Consiglio dei ministri a fine giugno.
   

Pnrr, opportunità da non perdere

Finanziato dall'Ue e in misura minore dallo Stato, il Pnrr rappresenta lo strumento di attuazione del Next generation EU (Recovery fund) - che, insieme alla Pac, mira ad accelerare la transizione ecologica - e stanzia vari fondi destinati al comparto agricolo, tra cui 500 milioni di euro per l'innovazione nella meccanizzazione agricola e nella filiera dell'olio extravergine che dovrebbero sbarcare in Italia nei prossimi sei anni (circa 83 milioni all'anno).

Con l'approvazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza da parte di Ecofin, il nostro Paese dovrebbe ricevere nel complesso 191,5 miliardi nei prossimi cinque anni, di questi i primi 25 miliardi dovrebbero arrivare tra fine luglio ed inizio agosto 2021. La ricezione dell'intera somma dipenderà dalla capacità dell'Italia di usare bene le risorse e avviare le riforme necessarie.

L'uso efficiente dei fondi europei è una priorità per diversi attori della meccanica agricola, in particolare per FederUnacoma che - dopo aver già sottolineato la necessità di una strategia organica per lo sviluppo del settore - ha organizzato, nell'ambito dell'assemblea generale dello scorso 19 luglio, il forum "Meccanizzazione: più risorse per la transizione ecologica" in cui si è parlato, tra le altre cose, dell'attuazione del Pnrr.
 
Durante il forum la federazione - preoccupata che il Pnrr risulti inefficace senza una politica specifica per il comparto - ha presentato il documento programmatico elaborato dai costruttori per ribadire a politici e istituzioni il ruolo cruciale delle macchine agricole in vari contesti. Il documento elenca in nove punti gli aspetti chiave da considerare nel prossimo futuro.

"Per una meccanizzazione sempre più specializzata e all'avanguardia, FederUnacoma chiede al Governo - ha specificato il presidente Alessandro Malavolti (in carica per altri due anni) - maggiori risorse per l'acquisto di mezzi di nuova generazione utilizzabili nelle operazioni agricole tradizionali, ma anche nelle coltivazioni di nicchia, nelle aree marginali, nella tutela del territorio, nelle filiere bioenergetiche e nella riqualificazione del verde urbano". Inoltre servono più fondi per la ricerca e l'innovazione tecnologica, fondamentali per la realizzazione di soluzioni adatte alla svolta green.

Secondo Malavolti, il successo del Pnrr passa anche dal monitoraggio dell'andamento dei finanziamenti nei distretti produttivi. Dello stesso avviso Filippo Gallinella, presidente della Commissione Agricoltura della Camera, che ritiene utile "convocare un tavolo di coordinamento per la meccanica agricola che monitori l'erogazione dei fondi. Al momento stiamo valutando come procedere". Necessario anche - ha suggerito Valtiero Mazzotti, direttore generale dell'assessorato Agricoltura dell'Emilia-Romagna, "attingere al bacino di competenze e al know how maturati dalle regioni nella gestione dei Psr".

Sull'uso delle risorse del Pnrr hanno detto la loro anche le associazioni dei contoterzisti. "Per centrare l'obiettivo della transizione ecologica e digitale, dobbiamo - ha dichiarato lo scorso maggio Gianni Dalla Bernardina, presidente di Cai - dare la precedenza a chi, come le imprese agromeccaniche professionali, ha una visione complessiva del processo di innovazione ed è al servizio del settore agricolo".
 
L'arrivo dei 25 miliardi è un contributo importante per le casse dello Stato, a detta di Leonardo Bolis, presidente di Confai Lombardia, che ha aggiunto: "Confidiamo che parte della quota del Pnrr per l'agricoltura possa essere destinata anche agli agromeccanici professionisti, direttamente coinvolti nelle priorità individuate nei progetti di spesa".
 

Nuova Sabatini: ulteriori risorse per le Pmi

In attesa dei fondi Pnrr, le aziende agricole possono contare su altri incentivi per l'ammodernamento del parco macchine.
La nuova Sabatini - introdotta con il decreto legge 69/2013 e modificata più volte - sostiene le micro, piccole e medie imprese nell'acquisto o leasing di beni strumentali, macchinari e beni immateriali.

Stanziata con l'ultima legge di Bilancio (legge 30 dicembre 2020, n. 178), la dotazione iniziale della nuova Sabatini si è esaurita velocemente nei primi mesi del 2021, portando alla chiusura dello sportello per la presentazione delle domande lo scorso 2 giugno.

Per garantire un supporto continuo alle aziende, il decreto legge n. 99 - contenente varie misure urgenti, destinate a confluire nella legge di conversione del decreto Sostegni bis (ora in esame in Senato) - ha rifinanziato la misura con altri 600 milioni di euro - 425 milioni per il 2021 più 175 milioni in arrivo con la prossima legge di assestamento di bilancio per il 2021 - mentre il decreto direttoriale del 2 luglio 2021 ha permesso la riapertura dello sportello e l'accoglimento delle prenotazioni di giugno, non soddisfatte per mancanza di risorse.

Il decreto legge n. 99 prevede anche una semplificazione delle procedure per l'erogazione dei contributi che accelera i pagamenti alle imprese. Nel dettaglio, a chi ha presentato la domanda di agevolazione prima del primo gennaio 2021 e ha già ricevuto almeno la prima quota di contributo, il Mise può erogare le successive quote in un'unica soluzione previe verifiche amministrative. A chi ha trasmesso la domanda a partire dal primo gennaio 2021, verrà erogato il contributo in un'unica soluzione come previsto dalla legge n. 178 del 2020.

Il rifinanziamento della nuova Sabatini è stato ben accolto da Confagricoltura, che aveva sollecitato la prosecuzione dell'iniziativa per assicurare continuità agli investimenti produttivi ed accrescere la competitività delle imprese agricole.
Soddisfazione anche nel mondo del contoterzismo"Le ultime risorse messe a disposizione rispondono alle esigenze di specializzazione e digitalizzazione degli agromeccanici, che proprio nella nuova Sabatini hanno l'unico strumento di cofinanziamento utile" ha commentato Sandro Cappellini, coordinatore di Confai Lombardia. "La misura del Mise, insieme ai fondi del Pnrr, è l'occasione per accompagnare il settore verso una nuova fase in grado di coniugare produttività e sostenibilità".

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