Come i piccoli di ogni specie, anche i semi di colture a ciclo primaverile-estivo necessitano di un ambiente ospitale per crescere forti e sani.
Con l'avvicinarsi del periodo di semina del mais (marzo-aprile), del girasole (fine marzo-inizio maggio) e della soia (aprile-maggio), a fare la differenza nel creare le giuste condizioni e la migliore temperatura del suolo (servono minime di 12 e 10 gradi per la semina di mais e soia) è la lavorazione del terreno.

Oltre a migliorare le proprietà fisiche del suolo creando, anche attraverso effetti indiretti sulle proprietà chimiche e biologiche, un ambiente favorevole alla germinazione e all'emergenza delle sementi, le lavorazioni rendono il terreno più soffice per facilitare l'espansione dell'apparato radicale, più permeabile per migliorare la circolazione dell'acqua e più affinato per favorire l'imbibizione dei semi che poi germineranno.
 

Semi ben accolti con l'erpicatura

Il letto di semina per mais e soia può essere preparato con tecniche tradizionali o di minima lavorazione. Nel primo caso all'aratura - lavorazione principale eseguita generalmente in autunno a profondità di 30-40 centimetri, inferiori rispetto al passato - seguono l'estirpatura e più erpicature (o fresature), lavorazioni complementari condotte in primavera, anche un mese prima della semina, negli strati più superficiali (fino a 20 centimetri).
Oggi in maidicoltura si tende ad abbandonare l'aratura a favore di interventi primaverili di minimum tillage - erpicatura rotativa, erpicatura a dischi più fresatura o ridge tillage - e ad usare attrezzi combinati per effettuare più operazioni in un solo passaggio.

Per il girasole, con apparato radicale che può svilupparsi molto in profondità, è ideale un letto di semina preparato mediante un'aratura profonda a 40-50 centimetri - in alternativa, una ripuntatura alla stessa profondità più un'aratura a 20-25 centimetri - e successive estirpatura ed erpicatura. Queste ultime vengono eseguite a fine inverno, se si opta per la semina anticipata. Si possono usare erpici a dischi, a denti oppure rotanti a seconda dei casi.
 
Erpice rotante Pöttinger Lion 503 in azione
Erpice rotante Pöttinger Lion 503 in azione

Focalizziamo l'attenzione sull'erpicatura che rientra sia tra le lavorazioni complementari volte ad affinare il terreno in vista della semina, ponendo anche rimedio alle possibili conseguenze dell'aratura, sia tra quelle consecutive atte ad eliminare le infestanti con coltura in atto. Spesso preceduta dall'estirpatura che "rimette in sesto" il suolo dopo l'inverno, l'erpicatura precedente la semina prevede profondità d'intervento tra 5 e 15 centimetri.

L'erpicatura pre-semina offre il vantaggio di frantumare le zolle, rompere la crosta superficiale, creare condizioni di umidità ideali nei primi centimetri, distruggere le malerbe (in assenza di estirpatura), livellare la superficieinterrare residui colturali, fertilizzanti, ammendanti, diserbanti e - più raramente - ricoprire le sementi. Lo sminuzzamento delle zolle agevola l'esecuzione della semina, favorisce la nascita regolare dei semi e migliora l'efficacia degli erbicidi applicati in pre-emergenza.
 

Attrezzi e pneumatici, rispettosi del terreno

Portati o trainati, gli erpici sono considerati attrezzi discissori se provocano tagli nel suolo aumentando la sofficità o rimescolatori se lo disgregano in zolle e lo rimescolano. In base agli utensili montati, vengono distinti in modelli a denti (rigidi, elastici, oscillanti), a dischi (usati da soli o con estirpatore per una lavorazione a due strati) e a stella. Erpici sui generis sono quelli rotanti per la fase pre-semina e strigliatori a denti, adatti nelle fasi di pre-emergenza o post-emergenza della coltura.

Per erpicare in modo ottimale senza impattare eccessivamente sul terreno, va scelto l'erpice giusto prendendo in considerazione il tipo di terreno, le sue condizioni al momento dell'intervento e le caratteristiche del modello, compresi i pneumatici. Alcuni modelli di erpici montano gomme per implement dalle dimensioni ridotte (12-15.5 pollici) che combinano mescole extra resistenti con battistrada specifici per assicurare un'ampia impronta a terra e alta capacità di carico.
 
Pneumatico Bkt AW 909 per erpici
Pneumatico BKT AW 909 per erpici

Assicurano elevati indici di carico, bassa compattazione, grande resistenza alle stoppie in campo come pure un perfetto rotolamento su strada i pneumatici AW 702, 09 e 909 di BKT.
Il modello AW 702 - disponibile nelle versioni aramid-belted HD e Special con cinture in aramide - è molto resistente a tagli, lacerazioni, danni da stoppie e quindi ideale per offrire alta durabilità nelle operazioni pesanti. AW 09 con carcassa rinforzata e mescola speciale garantisce ottime performance e un lungo ciclo di vita, mentre AW 909 assicura eccellenti manovrabilità e comfort.
 

Erpici: uno per ogni suolo

Dotati di telaio rigido, gli erpici a denti rigidi ed elastici sono ideali per lavorare a profondità di 10-15 centimetri in suoli con infestanti scarsamente sviluppate, perché i residui vegetali accumulati sui denti ridurrebbero la capacità di penetrazione. Il primo è comunque indicato per lavorazioni leggere (senza ribaltamento) in terreni sciolti e - se zavorrato - capace di un'azione più intensa, mentre il secondo usa i denti vibranti per portare le zolle più grosse in superficie e facilitarne la frammentazione.
Mossi dalla Pto del trattore, gli erpici portati a denti oscillanti offrono un amminutamento migliore rispetto ai trainati e - pur assorbendo più energia - permettono di ridurre il numero di passaggi in campo e quindi il compattamento.

Conviene usare gli erpici a dischi per rompere zolle grossolane lasciate da un'aratura su suoli secchi e compatti, eseguire un primo affinamento ed una pre-lavorazione superficiale delle biomasse e intervenire prima della falsa semina. I dischi - lisci o dentati, dritti o obliqui (per terreni meno tenaci) - sono molto resistenti all'usura e in grado di tagliare, frantumare e rimescolare energicamente terra e residui. Lavorano fino a 15-20 centimetri di profondità senza creare suola, se non in alcuni casi, ma controllano parzialmente le malerbe.

Come i modelli a dischi - disponibili in varie versioni (anche pieghevoli) differenti per il peso, le dimensioni e le serie dei dischi - gli erpici a stella rompono, tramite stelle metalliche a cinque-sei punte, le zolle grossolane dopo l'aratura su terreni secchi e compatti, lasciando però un terreno (lavorato fino a 10 centimetri) che necessita di ulteriori interventi prima della semina. Presentano un telaio rigido trainato dalla trattrice.
 
Erpice a dischi KUHN Optimer XL 6000
Erpice a dischi KUHN Optimer XL 6000
 

Pro e contro degli erpici rotanti

Se i modelli "classici" esercitano un'azione meccanica passiva (per trascinamento) consentendo di raggiungere il risultato voluto agendo su peso e velocità, gli erpici rotanti (o rotativi) lavorano i primi 10 centimetri in modo attivo, sfruttando il proprio peso ed il moto trasmesso - tramite albero cardanico - dalla Pto del trattore ai rotori con denti verticali (coltelli). Ogni rotore ruota attorno ad un asse verticale e in senso opposto rispetto ai due adiacenti, permettendo ai denti di sminuzzare le zolle e rimescolare il terreno senza interrare residui o prodotti.

In alcuni casi, gli erpici rotanti garantiscono un affinamento migliore rispetto ai modelli tradizionali e - a differenza delle fresatrici cui assomigliano - non creano la suola di lavorazione. Inoltre, spesso operano sia con rulli posteriori (a gabbia, packer o lisci, attivi per trascinamento) assicurando l'ulteriore sminuzzamento, l'arieggiamento, il livellamento superficiale sia con seminatrici permettendo di effettuare la preparazione del terreno e la semina in un solo passaggio.

Per contro, presentano una produttività minore, una richiesta di potenza e consumi maggiori rispetto ad altri erpici con la stessa larghezza e richiedono interventi di manutenzione più frequenti per via delle eventuali perdite di lubrificante dai paraoli degli alberi di trasmissione. In caso di perdite consistenti, occorre sostituire le parti malfunzionanti o deteriorate. In caso di leggero "trafilamento" causato dall'usura del paraolio, è consigliabile usare grassi di consistenza NLGI 0, 00 o 000 (anche additivati) al posto di lubrificanti troppo liquidi per evitare successive perdite (Fonte: Andrea Bellini).

Esistono erpici rotativi per tutte le esigenze: si va da modelli con larghezze inferiori ai 2 metri, adatti all'impiego in piccoli appezzamenti con trattrici da 60-80 cavalli a modelli da 6-8 metri, indicati per erpicare grandi superfici in abbinamento a trattori con potenze superiori ai 200 cavalli. Chiaramente, gli erpici di maggiori dimensioni possono contare su sistemi idraulici per il ripiegamento in posizione di trasporto.
 
Jumbo Rapido Plus, top di gamma degli erpici rotanti di Maschio Gaspardo
Jumbo Rapido Plus, top di gamma degli erpici rotanti di Maschio Gaspardo
 

L'innovazione... ruota

Gli erpici rotanti sono sempre più performanti e versatili grazie a organi lavoranti migliorati, tecnologie innovative e combinazioni con altri attrezzi. I modelli Serie HR 103-104, 1003-1004 da 2.5-6 metri, HR 1020-1030-1040 da 3-4 metri di KUHN possono ora montare i nuovi denti con inserti in carburo di tungsteno Durakarb - più resistenti all'usura, più durevoli e indicati anche per terreni pietrosi - al posto dei denti standard e DuraKUHN. Gli HR in versione rigida o pieghevole sono utilizzabili da soli o con diverse seminatrici, come l'inedita Kosma.

Anche Jumbo Rapido Plus di Maschio Gaspardo possiede coltelli a sgancio rapido Quick-Fit in carburo di tungsteno che - spessi 16 millimetri e montati su rotori rotanti a 350 giri al minuto - assicurano un buon affinamento fino a 28 centimetri di profondità (regolabile da cabina) in terreni difficili. Altri plus dell'erpice pieghevole da 6-7-8 metri per trattori da 250-550 cavalli sono il corpo trasmissione rinforzato a doppia scocca, i cuscinetti orientabili a rulli Heavy Duty, gli ingranaggi temperati in bagno d'olio che conferiscono robustezza e resistenza, i diversi tipi di rulli.
In più, il sistema flottante idraulico permette di seguire le ondulazioni in campo garantendo una lavorazione uniforme, mentre ventole di raffreddamento e alette laterali eliminano il il rischio di sovrariscaldamento delle scatole del cambio.

Nuovi anche i Lion 403 C da 4 metri e Lion 503 C da 5 metri di Pöttinger. In commercio da novembre 2020, i due modelli pieghevoli con quattro rotori per metro lineare risultano molto compatti (-30 centimetri rispetto ad altri) ed efficienti grazie alla combinazione con l'inedita seminatrice con tramoggia frontale Aerosem FDD. Ulteriori plus sono la regolazione semplice della profondità di lavoro, la guida brevettata della piastra di livellamento che garantisce un letto ben spianato e la disponibilità di due tipi di rulli packer.
 
Evo P-E, nuovo erpice rotante di Celli
Evo P-E, nuovo erpice rotante di Celli

Svelato da Celli ad EDP e già disponibile sul mercato, l'erpice pieghevole Evo P-E con richiesta di potenza tra 250 e 450 cavalli è il più grande della gamma (larghezze da 5.5 a 7 metri) ed è progettato per offrire performance, robustezza, affidabilità superiori. Ideale per lavorare fino a 33 centimetri di profondità grandi appezzamenti, possiede telaio ed impianto idraulico rivisti, nuovi perni di snodo, nonché componenti in Hardox o HDPE (polietilene ad alta densità), più resistenti all’usura e capaci di assicurare un minore attrito per una lavorazione più fluida.

Introdotti di recente anche i modelli Serie PH3001 di Kubota e Serie S di Kverneland. Abbinabili a trattori con potenze fino a 250 cavalli, i PH3001 da 3-4.5 metri usano quattro rotori per metro lineare con denti Quick-Fit o Active per preparare al meglio il letto di semina in ogni condizione. Destinati ad aziende medio-grandi e contoterzi, possiedono una trasmissione standard per la variazione della velocità dei rotori, deflettori laterali a parallelogramma per il livellamento e diversi tipi di rulli. Grazie all'aggancio rapido EuroConnection, possono lavorare in sinergia con varie seminatrici.
Lo stesso discorso vale per gli erpici Serie S, utilizzabili con le e-drill compact, maxi e maxi plus.

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