Dopo il successo della prima edizione nel 2016, Fira - forum internazionale dedicato alla robotica agricola organizzato da Naïo Technologies - è tornato lo scorso 29 e 30 novembre a Tolosa, in Francia.

"Oltre ad essere un'occasione per mostrare le attuali soluzioni robotiche" ha spiegato Aymeric Barthes, co-fondatore di Naïo Technologies - l'evento ha avuto come obiettivo principale quello di riunire i maggiori esperti di robotica agricola (ricercatori, agricoltori, ingegneri, start-up, giornalisti) per discutere sulle sfide poste dall'innovativo settore.

"Il mercato dei robot è in piena espansione ed il forum, che quest'anno accoglie oltre 450 partecipanti, crea le basi per lo sviluppo mondiale di tale segmento - ha sottolineato Gaëtan Séverac, managing director di Naïo Technologies. Il nostro obiettivo il 2018 è accrescere ulteriormente il carattere di internazionalità dell'evento". 
 

Macchine XXL vs robot XXS 

Ha puntato al miglioramento dell'agricoltura di precisione attraverso lo sviluppo di macchine e processi più intelligenti per ottenere produzioni più efficienti e sostenibili, Simon Blackmore - professore e direttore del dipartimento Agri-Epi presso l'università di Harper Adams nel Regno Unito, direttore del National Center for Precision Agriculture e gestore del progetto europeo FutureFarm -, intervenuto in apertura del Fira.

Secondo Blackmore l'era delle grandi macchine si avvicina alla fine poiché esse stanno raggiungendo la loro massima dimensione. Inoltre l'agricoltura moderna usa troppa energia, causando inquinamento ambientale e gravi problemi al terreno.

"L'agricoltore non può cambiare il suolo, non può cambiare il tempo, ma può cambiare la macchina" ha commentato l'esperto.
È qui secondo Blackmore che entrano in gioco i robot ultraleggeri, macchine autonome capaci di gestire le principali mansioni agricole come la lavorazione del terreno, la semina, il monitoraggio delle colture, la distribuzione di fertilizzanti e la raccolta di frutti e cereali, capaci di minimizzare i danni agronomici.
 
Da sinistra a destra: Simon Blackmore, Philippe Jeanneaux, Luc Valentin, Maët Le Lan e Isabel Baez Betancort

Il guadagno per le aziende agricole, secondo Philippe Jeanneaux - professore di ricerca in economia rurale presso VetAgro Sup - non deriveranno più dall'impiego di grandi macchine agricole, ma dall'utilizzo della robotica, di sensori, droni, intelligenza artificiale, algoritmi e software Isobus.

A fianco dei big data del mondo agricolo "un'importante risorsa per gli agricoltori" - ha sottolineato il professore - i robot consentiranno di risolvere problematiche quali la compattazione del terreno, la difficoltà di reperimento della manodopera stagionale e l'eccessivo utilizzo di prodotti fitosanitari.

 

Trattori... sempre più intelligenti?

La guida autonoma dei trattori non è più solo fantascienza. Dopo il concept vehicle autonomo presentato da Case IH e il T8 NHDrive di New Holland, arriva sul mercato la nuova serie autonoma applicabile alle linee di trattori L o M7002 di Kubota.

Insieme alla società giapponese Topcon e all'università del Kansas - Stati Uniti- il brand ha sviluppato un software che consente di pianificare, controllare e monitorare in modo efficiente le operazione di un veicolo autonomo.

"Grazie alle numerose innovazioni e alle attuali tecnologie esistenti, gli agricoltori possono gestire direttamente dalla cabina della loro trattrice, altri due trattori autonomi privi di conducente" ha illustrato Gérard Danibert, direttore marketing e comunicazione della divisione trattori di Kubota Europe.
 
Schema di funzionamento del trattore autonomo Kubota 

All'insegna della massima sicurezza, poi, la macchina agricola è dotata di una serie di dispositivi certificati ISO in grado di rilevare gli ostacoli in modo automatico e affidabile.

"Scopo principale del trattore autonomo è quello di risolvere i problemi di manodopera e generare benefici economici ed ambientali" ha chiosato l'esperto.

 

Oz, Dino e Ted: i nuovi amici dell'agricoltura

Passando ai prodotti innovativi presentati nel corso dell'evento francese, sviluppato da Naïo Technologies circa quattro anni fa il robot Oz 440 può gestire operazioni di diserbo meccanico, trasporto dei carichi, traino di rimorchi, zappatura e all'occorrenza sostituire una scala sollevando l'operatore. Largo 40 centimetri, alto 60 e lungo 100 il piccolo robot ha una luce dal suolo di 7 centimetri.
 
Oz 440, robot di Naïo Technologies

"Oz, gestibile via wireless con un telecomando, risolve le possibili problematiche legate all'attività agricola" ha precisato Maët Le Lan, coordinatrice della stazione sperimentale del dipartimento francese Morbihan.

Sul mercato dal 2018 è invece Ted, alto 2 metri e sviluppato per le attività di diserbo meccanico in vigneto. "Con il nostro robot vogliamo offrire aiuto al settore vinicolo, migliorando le condizioni di lavoro degli agricoltori e rispettando l'ambiente" ha commentato Julien Laffont, business developer di Naïo Technologies.
 
Ted, esposto a Fira 2017

Altra tecnologia progettata dal team francese per il diserbo meccanico è Dino, robot completamente autonomo guidato tramite Gps e rete Rtk e comandato da un telecomando wireless
 
Dino, robot per il diserbo meccanico

Il nuovo prodotto, sviluppato per lavorare con diverse colture orticole (ad esempio insalata, carote, fagioli, cipolla, barbabietole e porri), raggiunge velocità di 3-4 chilometri orari e, una volta finito il suo compito, avvisa l'operatore mediante un messaggio su tablet o smartphone. 
 

Un robot super ecologico

Progettato da Ecorobotix il robot pensato per il diserbo alimentato con energia solare - con autonomia fino a 12 ore - rileva con precisione la presenza di infestanti e le elimina erogando a mezzo di due bracci robotici, una microdose di prodotto fitosanitario. In questo modo, si evitano danni collaterali alle colture e l'immissione di sostanze chimiche nell'ambiente.
 
Nuovo robot da diserbo dell'azienda costruttrice Ecorobotix

"Siamo in grado con questa innovativa macchina - ha chiarito Claude Juriens business development manager Ecorobotix - di migliorare la resa delle colture, minimizzare il compattamento del terreno - pesa solo 130 chilogrammi - e ridurre del 20 per cento la quantità di prodotto fitosanitario".

Il robot - ideale in campi di cipolle, spinaci, fagioli, barbabietole da zucchero e colza - verrà testato in Francia nel corso del 2018 per poi essere lanciato sul mercato nel 2019. Il frutto di Ecorobotix può essere controllato dall'operatore tramite l'apposita app per smartphone.
 

In vigneto con Bakus

"Le questioni economiche, sociali ed ambientali mettono a dura prova i viticoltori e i robot rappresentano la soluzione ottimale a queste problematiche" ha affermato Cédric Bache, presidente di Vitibot.
 
Bakus, robot autonomo della casa costruttrice Vitibot

Sulla scia di questo pensiero nasce Bakus, robot elettrico e autonomo per il diserbo su vigneto ancora in fase prototipale ma - hanno dichiarato - pronto per essere commercializzato a fine 2018. La soluzione, nata dopo due anni di ricerca e sviluppo, offre all'agricoltore sicurezza e precisione, oltre ad essere in grado di ridurre la dose di erbicidi del 40 per cento e il costo del lavoro del 50 per cento.
 

Il trattore non serve più

A solcare i campi del 2018 ci sarà anche Robotti, nuova soluzione presentata da Claes Dühring Jæger, capo della robotica e automazione di Agrointelli, in grado di sostituire il trattore nella gestione delle attrezzature in campo.
"Robotti ha le stesse funzionalità di un piccolo trattore ma lavora senza driver. A gestirlo è uno smartphone o un tablet" ha precisato Dühring Jæger.
 
Robotti, robot sviluppato da Agrointelli capace di traspostare in campo attrezzarture agricole 

Infine, presentata da Pal Johan From, professore presso l'University of Life Science, in Norvegia, una vera e propria squadra di robot nati dalla start-up Saga Robotics. Tra la ricca gamma spicca Thorvald, robot capace di emanare raggi UV su piante di fragole per contrastare la propagazione di Botrytis cinerea

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