Il farming 4.0 mette a disposizione degli agricoltori europei - chiamati a produrre meglio e di più con meno - robot, soluzioni digitali, macchine agricole intelligenti e sistemi di gestione aziendale che aumentano la produttività, la protezione dell'ambiente, l'efficienza d'uso delle risorse e la qualità nei processi produttivi. Nello stesso tempo da questi dispositivi evoluti si ottengono numerosi dati dai quali originano nuovi modelli di business, che apportano profondi cambiamenti nel settore primario.

L'Unione Europea ha dunque il compito di supportare la rivoluzione tecnologica in atto nell'agricoltura del Vecchio Continente attraverso azioni mirate a stimolare l'innovazione e garantire l'accesso adeguato alle tecnologie da parte di tutti gli agricoltori europei.

È quanto sostenuto all'unisono dagli esponenti della politica UE, dell'industria della meccanizzazione e della comunità agricola intervenuti nel corso del Cema Summit 2017, incontro dedicato al "Farming 4.0 - moving towards connected&sustainable agriculture in Europe" organizzato dall'Associazione europea dei costruttori di macchine agricole lo scorso 12 ottobre presso la Bibliothèque Solvay a Bruxelles.
 
Richard Markwell, presidente del Cema, al Cema Summit 2017
Richard Markwell, presidente del Cema 


Lo smart farming richiede impegno

A due anni di distanza dal Cema Summit 2015, tutti i presenti al convegno si sono chiesti cosa possano fare da un lato l'industria della meccanizzazione agricola e dall'altro l'Unione per aprire la strada all'impiego delle nuove soluzioni, mantenendo saldo il rispetto dei principi di proprietà, accesso e controllo dei dati nel settore primario.

Parte del Summit è inoltre stata dedicata alle future trasformazioni dell'agricoltura europea ad opera del digital farming ed ai fattori determinanti per la velocizzazione dell'uptake di strumenti digitali in UE. Tra questi fattori, la Pac post 2020, che dovrebbe includere nuove misure di supporto agli operatori, e la banda larga rurale, che dovrebbe permettere il trasferimento dei dati ad alta velocità in ogni Stato europeo.

"Tutti gli attori del settore devono rinnovare i propri sforzi, mentre l'Unione Europea deve ideare politiche di supporto coordinate e lungimiranti - ha dichiarato Richard Markwell, presidente del Cema da giugno 2014 - che incoraggino le imprese di meccanizzazione agricola ad investire ulteriormente in nuove tecnologie per il farming 4.0 e aiutino agricoltori e contoterzisti a fare la differenza sul territorio utilizzando tali tecnologie".
 

Evoluzione dell'agricoltura da 1.0 a 4.0

Evoluzione dell'agricoltura da 1.0 a 4.0


AgriTech 2030: il futuro secondo il Cema

A tal proposito il Cema ha elaborato AgriTech 2030, un piano per la definizione di un'agenda politica UE che propone tre obiettivi di lavoro: massimizzare il contributo dell'industria della meccanizzazione agricola allo sviluppo di metodi produttivi e sostenibili, rendere il settore primario europeo all'avanguardia in termini di agricoltura digitale e rafforzare la leadership dell'Europa nel comparto dei macchinari agricoli avanzati.

Per raggiungere questi obiettivi, l'Unione Europea dovrebbe prevedere azioni specifiche per l'uso delle macchine agricole - indipendenti dalle azioni promosse nel comparto automotive - meccanismi di autoregolamentazione per l'attività delle piccolo-medie imprese e fondi UE per il potenziamento della ricerca.
Ulteriori iniziative utili allo sviluppo di un'agricoltura più moderna sarebbero il supporto dell'automazione, della robotica e della connettività digitale ed il sostegno delle esportazioni di mezzi agricoli di alta qualità.

In ogni caso, Richard Markwell si è detto soddisfatto della cooperazione tra la Direzione Generale Agri e la Direzione Generale Connect sul digital farming e del progetto Internet of Food and Farm 2020 (IoF 2020). Dedicato all'Internet of Things - IoT Large Scale Pilots in agricoltura, IoF 2020 utilizza un budget di 30 milioni di euro messi a disposizione dalla Commissione Europea e coinvolge 70 partner, incluso il Cema.
 
Progetto Internet of Food and Farm 2020-IoF 2020
Progetto Internet of Food and Farm 2020 - IoF 2020


L'Unione Europea a favore del farming 4.0

Affinché la trasformazione digitale del settore primario europeo abbia davvero successo, è necessario puntare su un vero mercato unico digitale, un'infrastruttura digitale di prim'ordine ed un facile accesso alle finanze.

Consapevole di ciò, la Commissione Europea lavora allo sviluppo del cloud computing e della connettività e supporta gli investimenti in ESIF, EFSI e CEF (European Structural and Investment Funds, European Fund for Strategic Investments e Connecting Europe Facility) per diffondere la banda larga in tutta l'Unione, che oggi presenta livelli di copertura ancora troppo bassi e grandi differenze tra aree urbane e rurali.
 
Evoluzione della copertura della banda larga in UE nel periodo 2010-2016
Evoluzione della copertura della banda larga in UE nel periodo 2010-2016

"Allo scopo di incentivare le innovazioni e rafforzare le piattaforme digitali, abbiamo deciso di investire 300 milioni di euro nei Digital Innovation Hub DIH nei prossimi tre anni - ha aggiunto Khalil Rouhana, deputy director general DG Connect alla Commissione Europea - 25 milioni in robotica, 20 milioni in big data e 35 milioni nel WP2018-2020".

Fondamentale per l'incentivazione del farming 4.0 anche preparare la forza lavoro, creando appositi centri di competenze, e gestire al meglio i dati digitali, adeguando le leggi. Non a caso, dopo aver approvato la FFD regulation relativa alla trasferibilità dei dati in Europa ed un pacchetto di cybersecurity lo scorso settembre, la Commissione ha intenzione di rivedere la Direttiva PSI - concepita per il riutilizzo dell'informazione del settore pubblico in UE - nella primavera 2018.

Infine la DG Connect della Commissione ha istituito un gruppo di lavoro che ha messo in luce le numerose attività - promosse dall'UE, dagli Stati membri e da alcune aziende costruttrici e organizzazioni - a favore dell'agricoltura smart.
 
Attività a favore dello smart farming in Europa
Attività a favore dello smart farming in Europa. Clicca sull'immagine

"Se in futuro gli agricoltori si occuperanno della raccolta e del trattamento dei dati, dovremo ottimizzare la libertà di spostamento da una piattaforma ad un'altra, la trasparenza dei dati, l'esperienza sul campo e le piattaforme apposite - ha spiegato Joel Bacquet, programme officer DG Connect - e fornire esempi chiari ed una formazione adeguata a tutti gli operatori del settore".


L'industria e la comunità agricola, artefici dell'agricoltura di domani

Anche le aziende costruttrici di macchine agricole giocano un ruolo chiave nella promozione del farming 4.0 in Europa.

"Per assicurare il progresso dell'agricoltura europea, i costruttori devono puntare sulla riduzione della complessità aiutando gli agricoltori ad affidarsi ai fornitori di servizi, eliminando i limiti causati da flotte miste e da dati di proprietà, promuovendo la standardizzazione dei dati e - ha dichiarato Stefan Caspari, vice president management global electronics e Fuse Agco - proponendo nuove soluzioni, come quelle prossimamente esposte da Agco ad Agritechnica 2017".
Tra le novità del Gruppo, spiccano i robot agricoli Mars, che - sviluppati con il supporto dell'ECHORD++ - si distinguono per l'uso contenuto degli input, il ridotto compattamento del terreno e l'elevata precisione operativa.
 
Sistemi robotizzati Mars, in mostra ad Agritechnica 2017
Sistemi robotizzati Mars, in mostra ad Agritechnica 2017

"Risultano quanto mai necessarie per fare innovazione in agricoltura la cooperazione tra il mondo dell'ingegneria agricola e la Direzione Generale Grow e la formazione degli agricoltori sul piano delle competenze digitali" ha sostenuto Thomas Bock, chief technology officer di Claas, azienda che attualmente produce efficaci tecnologie per evitare la ricalibrazione dei macchinari e collabora con il programma europeo Copernicus per sviluppare ulteriormente Galileo.

Galileo - come spiegato da Carlo des Dorides, executive director GSA - è il sistema di navigazione satellitare che, nato in Europa in alternativa al Gps, è ora attivo in due frequenze con un livello di precisione di 40 centimetri e potrà essere utilizzato in agricoltura di precisione insieme al sistema Egnos.

Anche il Gruppo CNH Industrial partecipa alla rivoluzione digitale in atto proponendo il concept di trattore autonomo Magnum, che rende possibili il controllo in remoto delle attività agricole, l'aumento della produttività e la riduzione dei consumi.
"Per trasformare l'agricoltura attuale in un'agricoltura moderna e sostenibile - ha ribadito Matthew Foster, vice president agricultural commercial development CNH Industrial - non ci resta che espandere le reti di comunicazione RTK e 4G/LTE, definire standard comuni per le innovazioni del settore, formare nuovi esperti specializzati in digital farming e supportare gli investimenti tramite la Pac".
 
Concept di trattore autonomo Case IH Magnum
Concept di trattore autonomo Case IH Magnum

Secondo i manager di Agco, Claas e CNH Industrial, molti agricoltori europei - soprattutto i titolari di grandi aziende - sono pronti ad adottare le nuove tecnologie, mentre Daniel Azevedo, senior policy advisor Copa-Cogeca, ha affermato: "Gli agricoltori possono adattarsi all'uso delle ultime soluzioni tecnologiche, ma devono essere supportati da politiche efficaci e coerenti approvate a livello europeo".

Dello stesso avviso di Azevedo anche Klaus Pentzlin, presidente del Ceettar, che ha sottolineato l'importanza di estendere la banda larga ovunque per dare una chance agli operatori agricoli.


Uno sguardo alla situazione italiana

Voce parzialmente fuori dal coro tra gli speaker del Cema Summit 2017, Alessandro Malavolti, presidente di FederUnacoma dallo scorso giugno e amministratore delegato di Ama, ha affermato: "In Italia, le piccole e medie imprese produttrici trovano difficile fare innovazione per via del limitato panorama di mercato, dell'elevato grado di imprenditorialità richiesto e dei ridotti budget disponibili per investimenti in R&D e marketing".

Inoltre il settore primario italiano è composto per lo più da piccoli agricoltori che, spesso poco preparati e in possesso di capitali insufficienti, non possono permettersi di investire in soluzioni all'avanguardia e possiedono un parco macchine con un notevole ritardo tecnologico.

"Soluzioni alla situazione attuale potrebbero essere una Pac post 2020 che promuova l'aggregazione tra agricoltori per investimenti congiunti, in particolare in tecnologie di precision farming, e - ha concluso il presidente di FederUnacoma - una legislazione comunitaria su misura per la meccanizzazione agricola, non mutuata dal settore delle automobili".
 
Alessandro Malavolti, presidente di FederUnacoma


Sondaggio sullo smart farming in Europa

Da domande poste in tempo reale alla platea del convegno Cema è emerso che il principale ostacolo all'uptake completo di soluzioni per digital farming potrebbe essere l'alto costo, seguito dall'elevata complessità e dall'eccessiva regolamentazione di queste.

"Il costo degli strumenti digitali va valutato in base al livello di servizio offerto - ha commentato Thomas Bock trovando l'appoggio di Azevedo. Tali strumenti sono sì più costosi rispetto ad altri, ma offrono anche maggiori benefici". Relativamente all'elevata complessità, Pentzlin ha sostenuto che le nuove tecnologie devono necessariamente essere utilizzate seguendo un approccio standardizzato e univoco, che passa dalla formazione degli operatori.

Il sondaggio tra il pubblico ha inoltre messo in evidenza quanto il miglioramento della Pac sia il fattore più importante per la diffusione del digital farming, nonostante abbiano un loro peso anche il potenziamento della ricerca e la riduzione dei costi di regolamentazione. "La prossima Pac può davvero essere un'opportunità per migliorare le condizioni degli agricoltori europei" ha dichiarato Daniel Azevedo.