I dati relativi alle immatricolazioni nei primi sei mesi dell'anno di trattrici, mietitrebbiatrici, trattrici con pianale di carico, rimorchi e sollevatori telescopici, diffusi giovedì 22 giugno da FederUnacoma in occasione dell'assemblea annuale - che è stata anche occasione di elezione dei nuovi presidente e direttivo - confermano il trend positivo già osservato nel primo trimestre 2017.
 

Trattori e mietitrebbie, torna il segno più

Dopo un 2016 chiuso in negativo (meno 0,5 per cento per le trattrici rimaste ferme a quota 18.341, ovvero 87 in meno del 2015, e meno 0,6 per cento per le mietitrebbiatrici) e dopo una lunga fase recessiva durata circa un decennio, le vendite di trattrici e mezzi agricoli immatricolati nei primi cinque mesi del 2017 tornano a crescere.

E' probabile che nei mesi centrali dell’anno possa verificarsi una contrazione delle vendite - ha spiegato il presidente uscente di FederUnacoma Massimo Goldoni - a causa delle gelate invernali seguite dalla forte carenza di precipitazioni piovose in primavera che, danneggiando le produzioni, hanno compromesso il reddito degli agricoltori".
"Tuttavia - ha proseguito - prevediamo che a fine anno anche per effetto degli incentivi Inail per l’acquisto di mezzi meccanici di nuova generazione, il mercato possa mantenere indici positivi con la previsione di un consuntivo 2017 positivo". 
 

I numeri del mercato nazionale

Da gennaio a maggio le vendite delle trattrici sono cresciute di 7,2 punti percentuali, traducibili in 531 macchine in più rispetto alle 7.422 vendute nello stesso periodo del 2016.

Le mietitrebbie toccano quota 91 unità (+7,2 per cento sul dato 2016) e tanto i rimorchi (+2,3 per cento con 3.809 unità) quanto le trattrici con pianale di carico seguono il trend in crescita. Queste ultime si fermano a quota 324 macchine, segnando un incremento di 1,3 punti percentuali.

Particolarmente positivo il dato relativo ai sollevatori telescopici, che con 402 unità immatricolate fanno riscontrare una crescita del 13,2 per cento.

Una ripresa da leggere, secondo FederUnacoma, quale esito di una dinamica fisiologica di recupero dopo i lunghi anni negativi e, in parte, della messa a punto dei bandi regionali per l’accesso ai fondi Psr.
 
Dati FederUnacoma sulle immatricolazioni nei primi cinque mesi del 2017.
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La crescita nelle vendite di trattrici è stata particolarmente consistente in Veneto, Piemonte, Lazio, Emilia Romagna e Campania. 
 

Produzione ed export: dopo due anni di crisi il 2017 fa sperare 

FederUnacoma evidenzia nei primi tre mesi del 2017 un incremento delle vendite di trattrici in Germania (+5,7 per cento), Regno Unito (+26,4 per cento), Spagna (+22,3 per cento), Belgio (+4,9 per cento) e Danimarca (+12,6 per cento). Continua, al contrario, la fase negativa per il mercato francese (-25,9 per cento), che aveva chiuso anche il 2016 con un -6 per cento.

I dati in ripresa delle immatricolazioni in Europa dovrebbero dare buone speranze alla produzione italiana, segnata nel 2015 e 2016 da un calo rispettivamente del 9,4 per cento e del 3,7 per cento in termini di volume e dell'8,9 per cento e del 3,4 per cento in termini di valore.

Il mercato europeo, e quello francese in primis, sono infatti il principale destinatario della produzione made in Italy di trattori e macchine agricole (il cui valore a fine 2016 è stato di 1,8 miliardi di euro a fronte di 54.800 trattrici e macchine agricole prodotte).
 
Produzione, importazione ed export nazionali. Dati 2015 su 2016
(Fonte: © FederUnacoma)

A fine 2016 il valore delle esportazioni italiane (dati Istat sul commercio estero) è risultato pari ad 1,26 miliardi di euro per le trattrici con un calo del 4 per cento sull’anno precedente. Per quanto riguarda le altre tipologie di macchine agricole, il valore di 2,94 miliardi di euro registrato a fine 2016 ha significato un calo del 2,7 per cento sull'anno precedente. Di conseguenza (considerando anche le trattrici incomplete e le parti di trattrici che esprimono un valore di 586 milioni di euro in crescita di 3,6 punti sull’anno precedente) il valore totale delle esportazioni italiane nel 2016 è stato pari a quasi 4,8 miliardi di euro, in flessione di 2,3 punti percentuali sul 2015.

Ma per osservare gli effetti positivi della ripresa del mercato estero sull'export nazionale, almeno per le trattrici, si dovrà attendere. Il primo quarto dell'anno in corso non dà segnali di ripresa e fa registrare un calo del 7,4 per cento in valore.
Qualcosa si muove invece per le altre tipologie di macchine e le attrezzature che, rimaste stabili nel 2015, avevano subito nel 2016 un calo del 2,6 per cento in valore (4,63 miliardi di euro) e dell'1,6 per cento in peso; ora, nel primo trimestre del 2017, fanno registrare un incremento dell'export del 14 per cento.
 

Sistema mondo

Ampliando, infine, il cannocchiale al contesto mondiale, nei primi tre mesi dell'anno sulla base dei dati ad oggi disponibili, si osserva un'accelerazione delle vendite di trattrici con potenza superiore ai 30 cavalli in Cina, che con 183mila macchine nel trimestre segna un incremento del 47 per cento rispetto allo stesso periodo 2016, e in India, dove a fronte della vendita di circa 108mila macchine si assiste ad un incremento del 15 per cento sul primo trimestre dello scorso anno.

Soffrono gli Stati Uniti (-7 per cento) con 15.600 macchine immatricolate e la Turchia ferma a 11.500 trattrici (-3 per cento).

"Nel prossimo futuro lo sviluppo dei commerci di macchine agricole sarà fortemente influenzato da variabili di tipo politico - ha commentato Massimo Goldoni. Ad esempio l’andamento dei negoziati sulla Brexit, le politiche commerciali annunciate da Donald Trump, i rapporti con la Russia, il clima politico in Turchia e gli sviluppi dei conflitti in Medioriente e nei Paesi arabi che bloccano piani di sviluppo dell’agricoltura, la cui ricaduta sarebbe importante anche in termini di meccanizzazione agricola”.

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