La pubblicazione lo scorso 12 aprile in Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea del Regolamento 2017/686 della Commissione quale emendamento al precedente regolamento 2015/96 (redatto a integrazione del regolamento 167/2013) in merito alle prescrizioni per le emissioni delle unità propulsive dei veicoli agricoli e forestali, riporta l'attenzione sulla questione tanto dibattuta dell'applicazione di queste normative ai trattori stretti da vigneto e frutteto.

Secondo una nota del Cema, l'associazione che riunisce i costruttori europei, l'importanza del Regolamento 2017/686 sta nel fatto che faciliterebbe il raggiungimento della fase IV per le categorie di trattori T2 cui appartengono le macchine gommate a carreggiata stretta, C2 che comprende i cingolati a carreggiata stretta e T4.1 che racchiude le macchine a trampolo con pneumatici a uso speciale.

Secondo quanto riportato dal Cema, l'emendamento aumenta la flessibilità dei limiti imposti per la fase IV e, in aggiunta, sposta di un anno portandolo al 30 settembre 2017 il limite per l'omologazione da parte dell'Ue dei trattori appartenenti a queste categorie emissionati fase IIIB.

Secondo quanto sabilito dal regolamento 2015/96 la fase IIIB per i veicoli T2, T4.1 e C2 con i motori ad accensione spontanea caratterizzati da potenze comprese tra 56 e 130 kW (da 75 a 175 cavalli) si sarebbe chiusa ai fini dell'omologazione il 30 settembre 2016, mentre la deadline per l'immissione sul mercato sarebbe stata il prossimo 30 settembre 2017.
A partire dal primo di ottobre 2016, sempre secondo il regolamento 2015/96 e sempre riferendoci a questa tipologia di macchine, avrebbe dovuto entrare in vigore la fase IV caratterizzata da limiti di emissione più severi. Le macchine così emissionate avrebbero poi potuto essere commercializzate fino a ottobre 2017.

"Prescrizioni tecniche - si legge nel regolamento 2017/686 - che non possono ancora essere soddisfatte" e che richiedono "un periodo di transizione di un anno, durante il quale i trattori possano essere omologati, immessi sul mercato o messi in servizio anche se conformi ai limiti di emissione della fase IIIB".
"Al fine di consentire al settore industriale un'agevole transizione in fase di applicazione delle successive fasi IV e V" viene inoltre definito un adattamento del regime di flessibilità che consente percentuali più elevate (dal 20 al 150 per cento) durante la fase IV.

Ciò, scrive in conclusione il Cema, in combinazione con quanto disposto a settembre 2016 dal regolamento 2016/1628 - che modifica i regolamenti (Ue) n. 1024/2012 e (Ue) n. 167/2013 e modifica e abroga la direttiva 97/68/CE - che considera per queste categorie di trattori lo stage IIIB fase di transizione, lo stage IV diventerebbe effettivamente raggiungibile.
 

Verso la fase V

Un nuovo regolamento contenente le principali direttive relative alla fase V per le macchine agricole definite dal Reg 2016/1628, sostitutivo del 2015/96, sarebbe in fase di definizione.
Il documento conterrebbe inoltre il nuovo schema di transizione per gli step motoristici e la definizione dei nuovi limiti ammessi.

"Una prima bozza - scrive il Cema - è stata presentata al WGAT Working Group on Agricultural Tractors e probabilmente la pubblicazione avverrà antro la fine del 2017".

Un ulteriore documento dedicato ai costruttori per permettere loro di interpretare correttamente il nuovo regolamento verrà con buona probabilità pubblicato dal Cema prima dell'estate.