Uno dei nemici più pericolosi per la produttività delle aziende agricole sono le infestanti. Se non controllate le malerbe proliferano sottraendo nutrimento e spazio vitale alle colture. Per questo gli agricoltori intervengono con i diserbanti, sostanze in grado di uccidere le infestanti eliminando la competizione per risorse come acqua, nutrimento e luce solare.

Gli agricoltori sanno bene però che la lotta alle malerbe si è fatta più impegnativa negli ultimi anni visto che le piante hanno sviluppato resistenze più o meno marcate agli erbicidi oggi in commercio. Le normative per la tutela dell'ambiente e dei consumatori hanno poi ridotto ancora di più il numero di prodotti utilizzabili. E mentre le grandi società investono miliardi per la messa a punto di nuove molecole, una mano alle aziende agricole potrebbe arrivare da una ditta statunitense.

La Blue river technology ha infatti messo a punto una barra irroratrice in grado di individuare la malerba colpendola con un microgetto di prodotto. Il funzionamento è semplice quanto complesso. Quando la diserbatrice entra in campo delle telecamere montate sulla barra inquadrano la coltura sottostante.
Un software messo a punto dalla Blue river è in grado di distinguere le piante commerciali dalle infestanti. Il computer di bordo calcola così la posizione della malerba e attiva gli ugelli che spruzzano il diserbante solo sulla pianta interessata.

"In questo modo si ha un risparmio di prodotto che può arrivare fino al 90%", spiega ad AgroNotizie Jorge Heraud, ceo della Blue river technology, durante il World agri-tech innovation summit che si è tenuto a San Francisco a fine marzo. "Se oggi per trattare un campo dobbiamo irrorarlo interamente con il diserbante, con il nostro See&Spray (questo il nome del macchinario, ndr) andiamo a colpire solo le piante indesiderate".



Gli aspetti positivi di questa innovazione del mondo del precision farming sono molteplici. Prima di tutto la riduzione del prodotto utilizzato, che si traduce in un risparmio per l'agricoltore che oggi globalmente spende 25 miliardi di dollari in erbicidi. Ma anche un minore impatto ambientale, visto che si riduce la quantità di agenti immessi in campo.
Di conseguenza si elimina anche il problema dei residui, visto che le colture non vengono colpite con il prodotto.

"Non dimentichiamoci poi che oggi le piante infestanti stanno sviluppando forme sempre più importanti di resistenza agli erbicidi", sottolinea Heraud. "I continui trattamenti, fatti anche in maniera non corretta, hanno di fatto selezionato nuove generazioni di piante che non sono vulnerabili alle molecole in commercio. Questo sta creando grossi problemi agli agricoltori americani".

See&Spray ha il pregio di poter introdurre in campo, previa autorizzazione della autorità competenti, prodotti prima non utilizzabili. Andando a colpire solo la pianta infestante l'agricoltore può infatti impiegare preparati senza il rischio di danneggiare la coltura commerciale. Ma c'è di più. Perché in futuro potrebbe essere utilizzata acqua ad alta pressione per distruggere la malerba.

"Questa è una opzione molto interessante perché di fatto elimina completamente il fattore chimico", spiega Heraud.
"Il problema che dobbiamo superare è dato dalla 'esplosività' del trattamento. Per poter distruggere alla radice l'infestante il getto d'acqua deve essere ad altissima pressione e quando tocca il suolo solleva pezzi di terreno e sassi che colpiscono la coltura commerciale e gli strumenti ottici, rischiando di danneggiarli".

See&Spray sarà lanciata sul mercato statunitense a breve e per ora è stata testata su cotone e lattuga. Ma l'azienda ha in programma lo sviluppo di software per il riconoscimento delle malerbe anche su altre colture. Non c'è ancora una data per il lancio in Europa, ma dalla Blue river fanno sapere che è nei piani della società sbarcare anche nel Vecchio Continente.

 
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