Nell’ambito della tre giorni della Mostra dell’Agricoltura 2017, tenutasi dal 24 al 26 marzo alla Fiera di Faenza (Ra), un buon successo di pubblico l’ha registrato il convegno “Viticoltura di precisione: idee e tecnologie a confronto”.

Ad aprire i lavori Fabio Pezzi, dell’Università di Bologna: “Il settore vitivinicolo sta dando soddisfazioni economiche importanti ai propri operatori, ma ha un continuo bisogno di innovazione. Per questo è necessario il supporto delle nuove tecnologie per puntare a una maggiore valorizzazione della qualità dei prodotti. Fra le soluzioni che si possono adottare, sicuramente le tecniche relative all’agricoltura di precisione possono risultare strumenti importanti”.

Andrea Antonelli, della Facoltà di Agraria dell’Università di Bologna, ha presentato il progetto “Sostinnovi”, partecipato dai laboratori Biogest-Siteia e Intermech dell’Unimore, dal Ciri-Agro dell’Unibersità di Bologna, dal Siteia dell’Università di Parma e dal Crpv.
Il progetto ha come obiettivo quello di rendere l’Emilia Romagna un centro di riferimento per l’innovazione e la sostenibilità delle filiera vitivinicola. Le fasi riguardano alcune operazioni fondamentali, dalla produzione in campo al processo di vinificazione, fino alla gestione degli scarti e alla valorizzazione dei sottoprodotti”.

Le soluzioni proposte riguardano la sostenibilità dei processi e delle pratiche agronomiche – ha continuato Antonelli – il punto centrale del progetto è l’attenzione nei confronti dell’ambiente. Ciò che proponiamo è il telerilevamento mediante l’utilizzo di droni, seguito da una valutazione oggettiva della maturazione dell’uva semplicemente con uno smartphone.
A questo si aggiungono tecnologie enologiche per l’abbattimento del contenuto di anidride solforosa in vino, per poi concludere con il recupero e il riutilizzo degli scarti, come per esempio la gassificazione degli scarti derivanti dalla potatura di vite e da altri scarti solidi, utili per produrre energia
”.

Come Ager Coop ci occupiamo di sostenibilità della produzione e trasferimento dell’innovazione – ha poi spiegato l'esperto di Gis Paolo CarnevaliInnanzitutto dobbiamo considerare il fatto che i nostri vigneti sono variabili, per questo la conoscenza legata all’innovazione è una componente fondamentale per la gestione attuale dei vigneti. Le tecniche di precisione puntano a un monitoraggio continuo del terreno, e in questo modo si vanno cosi ad alimentare i software per l’elaborazione dei dati”.
Le pratiche dell’agricoltura di precisione nascono dalla necessità di valutare gli effetti della variabilità spaziale delle colture sugli aspetti produttivi e qualitativi – ha poi precisato Carnevali – questa operazione è garantita da sensori multispettrali”.

“L’utilizzo dei robot in agricoltura è in costante aumento
– ha poi ricordato Giuseppe Riggio, dell’Università di Modena e Reggio Emilia – e questo è dovuto alla loro capacità di svolgere con precisione compiti ripetitivi anche in condizioni che per l’uomo sarebbero faticose o stressanti”.