L'esperienza più che ventennale di Netafim, azienda leader nel settore dell'irrigazione, maturata nei principali areali di produzione della coltura del pomodoro, conferma e consolida i risultati positivi riscontrati con l'irrigazione a goccia.

La pianta del pomodoro richiede, infatti, frequenti e regolari apporti idrici in particolare al trapianto, in fioritura e durante lo sviluppo della bacca. 
L’irrigazione a goccia, che rappresenta un sistema ad alta efficienza, asseconda questi fabbisogni apportando acqua all'apparato radicale in maniera continua e localizzata con vantaggi sulla formazione dei frutti e sull’accumulo degli zuccheri.

Per quanto riguarda i vantaggi in termini quantitativi la produzione espressa in quintali o tonnellate per ettaro, raggiunge incrementi nell’ordine di 20 punti percentuali se confrontata con metodi di irrigazione a minore efficienza. 

Per quanto riguarda l'aspetto qualitativo, va preso in considerazione l'apporto di una serie di macro e di mesoelementi forniti, in base al calcolo delle asportazioni, in fertirrigazione a goccia.

Qualità: è questione di micro e mesoelementi
Al fine di ottenere la migliore prestazione qualitativa con la maggior resa, giocano un ruolo chiave elementi quali azoto, fosforo, potassio, calcio e magnesio.
Tutti questi elementi, considerati funzionali, in fertirrigazione con sistema di irrigazione a goccia, vengono apportati in proporzione così da assecondare le esigenze nutrizionali insieme a quelle irrigue, attraverso l’iniezione tramite Tubo Venturi o Mix Rite.

In particolare, l’azoto, fondamentale nella fase vegetativa ma necessario anche in fioritura e formazione della bacca, è un componente indispensabile di enzimi, vitamine, clorofilla e altri costituenti cellulari essenziali per la crescita e lo sviluppo della coltura.
Non da meno il fosforo è determinante dall’inizio del ciclo fino alla fioritura in quanto svolge un ruolo essenziale per il trasferimento di energia all'interno della pianta ed è un componente degli acidi nucleici (Dna e Rna).
 
Pomodoro irrigato con micro-irrigazione 

Tra i nutrienti più importanti per la determinazione della qualità praticamente per l'intera durata del ciclo produttivo, troviamo il potassio. Elemento chiave nella traslocazione degli zuccheri, presiede all’attivazione di sistemi enzimatici, alla regolazione dell’apertura degli stomi fogliari, alla fotosintesi e al turgore cellulare. Inoltre, svolge un ruolo di primo piano anche per quanto concerne la resistenza alla siccità, l’aumento della densità radicale, la protezione da fisiopatie, l’aumento della qualità in gradi brix e licopene e la conservabilità.

Infine, calcio e magnesio si occupano, il primo di mantenere la struttura delle pareti cellulari e stabilizzare le membrane influenzando anche il bilancio salino intracellulare e l'attivazione del potassio finalizzata all'apertura e chiusura degli stomi, il secondo, rientra in molti processi tra cui il trasferimento di energia e la sintesi delle proteine. 

Una coltura made in Italy
Eloquenti per ben comprendere l'importanza che una gestione ottimale della risorsa idrica nella coltura del pomodoro riveste ai fini ambientali, quali quantitativi come visto ed economici, gli ultimi dati Ismea 2015 riferiscono che le superfici italiane adibite a pomodoro si aggirano intorno ai 72 mila ettari. Di questi, il pomodoro a bacca tonda rappresenta circa l'80 per cento, quello a bacca lunga il 20 per cento mentre l'1 per cento è investito a pomodorino. Il dato a livello regionale evidenzia come i due terzi della superficie investita a pomodoro da industria siano concentrati in Emilia Romagna e in Puglia