Cai, il Coordinamento agromeccanici italiani che riunisce Confai e Unima, segnala in una nota stampa la propria preoccupazione per i potenziali effetti delle norme per il contenimento della spesa pubblica all'interno della legge di stabilità.

"Le imprese di meccanizzazione agricola rappresentano da decenni un punto di riferimento, per comuni ed enti locali, per le manutenzioni al territorio, dalla cura delle aree verdi ai lavori stradali, dagli interventi di emergenza fino al ripristino della viabilità invernale".

Questo quanto scritto dal Cai in risposta ai pareri tecnici recentemente espressi a proposito delle misure per il contenimento della spesa pubblica.
Pareri, secondo il coordinamento, espressione di un segnale inquietante per il territorio.

La riduzione della contribuzione a favore dei comuni, infatti, ne metterebbe a rischio la solvibilità per i servizi di manutenzione del paesaggio e delle infrastrutture nonché per gli interventi di ripristino a seguito di eventi meteorologici eccezionali.
La riduzione dei tributi comunali non compensata da un parallelo trasferimento di risorse, secondo il coordinamento, metterà in difficoltà soprattutto i piccoli comuni in prima linea nella difesa del territorio e con essi, le imprese agromeccaniche che sono impegnate nelle necessarie attività di manutenzione.

Secondo il presidente Unima, Silvano Ramadori e il presidente Confai, Leonardo Bolis, è necessario che le misure disposte dalla legge di Stabilità tengano conto dei riflessi che possono produrre, oltre che sulle imprese di servizi, anche sui cittadini che ne usufruiscono.