"In questa situazione di mercato, senza strumenti adeguati che consentano agli imprenditori agricoli di usufruire appieno delle risorse economiche europee, difficilmente saremo in grado di risollevare il mercato Italia come sta avvenendo per Francia e Germania, dove gli operatori godono di idonei strumenti".

Così Massimo Goldoni ha commentato i dati relativi alle immatricolazioni delle macchine agricole nei primi cinque mesi del 2015: soffrono in modo particolare le trattrici, scese ulteriormente rispetto al dato rilevato nel primo trimestre di quest'anno.
Si arriva, infatti, a meno 6,6 punti percentuali partendo dal dato rilevato nei tre mesi di apertura dell'anno, fermo a meno 4,9 per cento.

Più o meno stabili le trattrici con pianale di carico ferme a meno 30 per cento e i rimorchi a quota meno 6,4 per cento.

Un leggero segnale positivo arriva dalle mietitrebbiatrici in positivo di 10,6 punti percentuali, un dato, ricorda Goldoni, legato a poche centinaia di unità.

Senza meccanizzazione l'agricoltura non cresce 
Siamo la terza agricoltura, in termini di valore, a livello europeo dopo Francia e Germania e la seconda per valore aggiunto nonostante le aziende di piccole dimensioni e le estensioni ridotte - disponiamo di meno di 13 milioni di ettari contro i 28 della Francia.

L'industria alimentare - dati FederUnacoma - si colloca, con 130 miliardi di euro di fatturato, ai primi posti del manifatturiero italiano e al terzo in Europa.
L'export agroalimentare, in netta crescita, ha guadagnato il 77 per cento sul fatturato di dieci anni fa arrivando oggi a 34,3 miliardi di euro. Di questi il 27 per cento è relativo al vino - 5,1 miliardi di euro - e all'ortofrutta - 4,2 miliardi di euro.
Siamo tra i principali esportatori mondiali in termini di volumi di vino, kiwi, nettarine, pesche e mele.

Nonostante tutto questo, le nostre aziende agricole che pur vantano importanti risultati produttivi, ricadono in un sistema primario reso zoppo da evidenti limiti strutturali
Un sistema di cui le tecnologie hanno saputo parzialmente coprire le mancanze e in cui le macchine e attrezzature agricole hanno svolto un ruolo chiave.
 
"Osservando il rapporto valore aggiunto per addetto degli ultimi trent'anni - scrive FederUnacoma - scopriamo una correlazione positiva fra meccanizzazione e andamento del settore primario: dall'80 a oggi questo valore è quadruplicato e con lui la consistenza del parco macchine - parametro di riferimento sono le trattrici equivalenti a 40 cavalli - è aumentata in modo consistente.
Negli ultimi anni, a fronte di una significativa riduzione degli investimenti in macchine agricole - meno 45 per cento in 10 anni - la produttività del settore agricolo sembra essersi ridotta".

Strumenti giusti per la ripresa
Il calo degli investimenti in macchine agricole sembra quindi essere un problema le cui ricadute vanno oltre il contesto strettamente legato alle imprese di meccanica agricola che pur continuano a sviluppare tecnologie di alto livello.

Tecnologie che, per diventare davvero virtuose per l'intero sistema, necessitano delle giuste condizioni, riassumibili in strumenti di sostegno utili alle filiere agroalimentari ma per la creazione dei quali, occorre una presa di coscienza in sede politica.

"Dopo anni di lavoro siamo riusciti, con Abi e alcuni tra i principali istituti di credito, a generare uno strumento utile a facilitare l'accesso ai fondi messi a disposizione dai Psr - ha spiegato il presidente FederUnacoma.
Parliamo di miliardi di euro che oggi rimangono inutilizzati a causa di lungaggini, burocrazie e inefficienze. Metà Italia basa i propri investimenti sui finanziamenti, ma l'impossibilità di accedervi blocca il mercato.

In aggiunta, anche qualora si riesca a compilare correttamente la domanda, i soldi non entrano nelle tasche degli imprenditori prima di un anno e mezzo o due. Tempi improponibili soprattutto oggi".

Un prossimo incontro richiesto alla Conferenza Stato Regioni "da cui abbiamo ricevuto risposte bizantine" ha scherzato Goldoni, è volto proprio ad omogenizzare la possibilità di accesso ai fondi sull'intero territorio nazionale.