Il 2015 è un anno di svolta per l’agricoltura: martedì finiranno le quote latte, si applicherà la nuova Pac e dal 1° maggio, per sei mesi, Milano ospiterà Expo. In tutto questo gli agromeccanici confermano il proprio ruolo di innovatori nel settore primario”. Lo ha detto questa mattina Marco Speziali, presidente di Confai Mantova, nel corso della 79° assemblea annuale del sindacato. A livello mantovane, le 225 imprese agromeccaniche (ma il sindacato ha anche un esercito di imprese agricole associate) gestisce buona parte dei 165.000 ettari di superficie agricola utilizzabile della provincia, sviluppando un fatturato aggregato di 120 milioni di euro. Recentemente è stata Nomisma a riconoscere il ruolo delle imprese agromeccaniche, alle quali fa ricorso stabilmente un terzo delle imprese agricole, che non hanno più le capacità economiche per acquistare nuove macchine. “Per non lavorare in modo antieconomico – ha precisato Speziali – un’azienda deve far fieno su una superficie di almeno 90 ettari o utilizzare la propria mietitrebbia su un minimo di 340 ettari; allo stesso modo, una trattrice di media potenza si ammortizza in tempi ragionevoli se usata su oltre 110 ettari”.

Motivi per i quali l’innovazione infatti risulta essere affidata agli agromeccanici. “L’età media delle macchine dei contoterzisti è inferiore ai 10 anni, e questo per l’80% degli intervistati, mentre per le aziende agricole solo il 23% delle trattrici ha meno di 10 anni”. Resta il nodo, per il sistema delle imprese agromeccaniche mantovane, delle difficoltà di accesso al credito e dei mancati pagamenti per le prestazioni erogate. “Se sul piano dei finanziamenti il Quantitative easing effettuato dalla Banca centrale europea può sbloccare la situazione – commenta Speziali – più complicata appare la situazione legata ai rapporti con i nostri clienti. Nelle ultime settimane, per la prima volta, le imprese agromeccaniche hanno dovuto attivare le procedure di cessioni del credito”.

La collaborazione in agricoltura rimane l’arma vincente per contenere i costi di lavorazione e l’auspicio di Confai è che anche in Italia possa prendere piede il modello degli “accordi globali di coltivazione” tra imprese agricole e agromeccaniche, che tanto successo ha avuto in Paesi come Francia e Stati Uniti.
Il 2014 si è rivelato un anno complesso per l’agricoltura e la zootecnia, non soltanto in provincia di Mantova. Il crollo di circa il 30-40% dei prezzi dei cereali, del 20% del latte e l’instabilità sul mercato dei suini ha compresso i margini di guadagno di parte delle imprese agricole.
Investire in tecnologie rimane una delle strade privilegiate per sostenere la ripresa del settore. “Anche per frenare il calo delle immatricolazioni di macchine agricole – ha osservato Speziali - è l’apertura dei Psr ai contoterzisti, che ci è stata assicurata dal governo e che ci attendiamo".

In un’agricoltura che si sta evolvendo, “anche per fronteggiare trend demografici che porteranno ad avere 9 miliardi di persone nel 2050”, ha spiegato il professor Luigi Bodria, docente di Meccanizzazione agricola all’Università di Milano, “il ruolo dei contoterzisti è insostituibile”. E si sta facendo avanti anche un fenomeno di specializzazione e di joint venture fra agromeccanici, che esternalizzano alcune operazioni verso colleghi specializzati in determinati ambiti.

La specializzazione sarà anche la chiave per Expo, dove Confai presenterà un progetto di Demo Farm alla Carpaneta, che il presidente della Camera di commercio di Mantova, Carlo Zanetti, ha definito “forse il progetto più importante che abbiamo sul territorio, grazie alla determinazione di Confai e del direttore Sandro Cappellini”. “Siamo stati inseriti nel mondo agricolo – ha dichiarato il presidente nazionale di Confai, Leonardo Bolis – e l’attenzione che ci riserva il ministero delle Politiche agricole, che ha assicurato di completare il passaggio finale necessario all’inquadramento, ne è una prova che fa bene al sistema agricolo nel suo complesso”.

L’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, tramite una nota ha confermato “la disponibilità di lavorare al fianco degli imprenditori agromeccanici, una categoria imprescindibile per l’innovazione e la crescita dell’agricoltura, sempre di più chiamata a coniugare la qualità con la sicurezza alimentare e l’esigenza di nutrire il pianeta”. Anche Marco Carra, componente della commissione Agricoltura alla Camera, ha assicurato “un appoggio costante verso imprenditori che non posso non fare parte dell’agricoltura”.