Le soluzioni irrigue per produrre più cibo risparmiando fino al 40% di acqua sono disponibili da decenni, ma ancora oggi vengono impiegate solo su meno del 5% delle superfici coltivate nel mondo. Considerato che l’agricoltura consuma il 69% delle scorte planetarie di acqua dolce, va preso atto che l’impatto della Giornata mondiale dell’acqua sul comparto agricolo è stato pressoché irrilevante”.

È il monito lanciato da Luca Olcese, managing director di Netafim Italia, in occasione della Giornata mondiale dell’acqua, istituita dall’Onu nel 1992 per sensibilizzare l'attenzione del pubblico sulle problematiche legate alla criticità delle riserve idriche del pianeta e celebrata ieri 22 marzo 2015.

Ogni anno, infatti, quasi il 60% dei circa 56 milioni di metri cubi di acqua dolce consumati in Italia consiste in prelievi a scopo irriguo, mentre il resto è rappresentato da acqua potabile per uso sanitario e alimentare, ovvero quanto basta per consegnarci il poco invidiabile primato Ue per consumo pro capite.
A ridosso dall’inaugurazione di Expo 2015, dedicato all’alimentazione e alla sfida di nutrire il pianeta, è lecito augurarsi che il messaggio di questa giornata trovi maggiore spazio non solo nelle agende della politica, ma anche nelle scelte della filiera agroalimentare.

L’esperienza acquisita in oltre mezzo secolo di attività da Netafim attesta che il passaggio a tecniche di irrigazione più efficienti come l’irrigazione a goccia, che da sola garantisce un risparmio di circa il 40%, la subirrigazione e la fertirrigazione possono fare realmente la differenza sia in termini di maggiore disponibilità di cibo sia di risparmio di acqua ed energia.

L’esempio più concreto e immediato riguarda il mais e la patata, due prodotti orticoli su cui milioni di persone affidano il loro sostentamento. Con l’irrigazione a goccia è possibile aumentare dal 25 al 50% la produzione di granella di mais sana e di qualità, riducendo i costi energetici per l’irrigazione fino al 80% - spiega Luca Olcese - Lo stesso si può dire per le patate, dove l’utilizzo dell’irrigazione a goccia porta a ottenere incrementi fino al 20% nella raccolta di tuberi tagliando del 25% i consumi di acqua e risparmiando circa l’80% sui costi energetici”.

Per dare più concretezza alle sue dichiarazioni, Luca Olcese propone di seguito i suoi 5 consigli per risparmiare l’acqua in agricoltura:
  1. Essere consapevoli delle diversità di efficienza idrica dei diversi sistemi di irrigazione per poter fare delle scelte consapevoli, tenendo presente che l’efficienza della goccia è del 90-95, quella dei rotoloni intorno al 70-80% e la sommersione al 40/60%.
  2. Conoscere i fabbisogni idrici delle colture per mantenere l’umidità del terreno ai livelli ottimali per la pianta, reintegrando in funzione dei reali bisogni colturali e ai valori di evapotraspirato, ovverosia la quantità d'acqua che dal terreno passa nell'aria allo stato di vapore per effetto della traspirazione.
  3. Ricorrere alla tecnica della subirrigazione, soprattutto in aree ventose o dove l’evaporazione impone di aumentare ulteriormente l’efficienza idrica.
  4. Considerare la possibilità di combinare l’irrigazione con la fertirrigazione: non si spreca né una goccia d’acqua né di concime e, soprattutto, non si rischia di inquinare la falda acquifera.
  5. Combinare l’irrigazione a goccia con l’utilizzo di serbatoi per acqua piovana che fungano non sono solo da cisterne capienti, ma anche da ottimizzatori perché sono progettati per il filtraggio.